Pablo Picasso (parte decima)

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“I tre musicisti”

Olio su tela, 200,7 x 222,9 cm.

New York, Museum of Modern Art (MoMA)

“I tre musicisti” è una tela realizzata nel 1921 e fa parte della produzione legata al Cubismo sintetico.

Il riferimento dell’opera è al trio di amici composto da Picasso (che suona la chitarra), Guillaume Apollinaire (poeta e scrittore)) e Max Jacob (anch’egli poeta).

I tre amici avevano stretto una forte amicizia prima della Grande Guerra, e si ritrovavano spesso a discutere di musica e di arte

Il tema principale era anche il nascente cubismo, ma gli anni e gli impegni personali avevano finito per separarli.

“I TRE MUSICISTI”

Testimonianza anche del forte impatto della cultura italiana che Picasso ebbe modo di assimilare durante un viaggio a Roma, Napoli e Pompei nel 1917, i soggetti, tre personaggi con delle maschere, sono altamente riconoscibili,

Arlecchino si trova al centro con una chitarra.

A sinistra Pulcinella con un clarinetto.

A destra Pantalone che sta cantando e trattiene tra le mani uno spartito.

I colori utilizzati sono piatti e distesi su ampie porzioni del dipinto.

Si può facilmente notare come l’opera, nonostante sia a due dimensioni, ne aggiunga una terza se si guarda all’intero complesso della stanza dove i tre personaggi si trovano, e che nello steso tempo la parete di sinistra è contraddittoriamente più lunga in modo non naturale di quella di destra.

Da osservare la differenza di colore tra i dipinti del Cubismo analitico (terrosi, neutri, tendenti alla monocromia) e i dipinti del Cubismo sintetico (vivaci).

La piattezza delle figure principali (sì intravede anche un cane) è ottenuta tramite la tecnica del collage, tipica di quel periodo.

È però da notare anche lo sfondo, in cui si recupera un barlume di prospettiva, anche se irreale.

CONCLUDENDO:

All’indomani della Grande Guerra, Picasso riprese i temi del suo periodo rosa applicandovi lo stile cubista con un gusto del colore quasi cartellonistico, sicuramente più brillante delle esperienze precedenti.

“I tre musicisti” ne è un chiaro esempio.

Bruno Vergani

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