Marie Bracquemond (seconda e ultima parte)

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Marie Bracquemond (seconda e ultima parte)

“Il figlio e la sorella nel giardino di Sévres”

Olio su tela 55 x 46 cm

Museo del Petit Palais di Ginevra, Svizzera.

Come dicevo nell’articolo precedente, Marie Bracquemond, assieme a Susanne Valadon, Mary Cassat, Berthe Morisot e Eva Gonzales (che vi parlerò nel prossimo articolo), sono le uniche pittrici della loro generazione ad aver consacrato tutta l’esistenza alla pittura, ignorando la disapprovazione sociale.

La borghesia francese, a cui quasi tutte appartenevano, non sopportava che una donna rispettabile si ponesse nella posizione di pittrice professionista, sacrificando la famiglia.

Ma Marie Braquemon ha percepito lo stile impressionistico come una libertà tanto attesa.

Autrice di delicati e spontanei affreschi domestici, le sue scene preferite sono il giardino, le passeggiate, la vita in campagna.

Le più famose sono state dipinte “en plein air”, soprattutto nella sua casa a Sèvres.

“IL FIGLIO E LA SORELLA NEL GIARDINO DI SEVRES”

Pierre, il figlio di Marie Bracquemond e sua zia Louise, sorella dell’artista, sono raffigurati nel giardino di Sevres.

La luce è molto forte, il sole abbagliante si riflette nel pomeriggio estivo. Tutt’attorno è silenzio.

È una calda estate e nell’opera la scena è vista con molte sfumature di verde e di giallo, trattati con sapiente capacità.

I riflessi del sole in primo piano con i tronchi ombreggiati in profondità nella tela, sono ben percepibili.

Lo spazio è ravvivato da fiori scarlatti contrastanti, rappresentati schematicamente, a colpi di spessore.

La luce si assottiglia sul vestito violaceo di Louise: l’orlo è illuminato, mentre la parte superiore della figura della ragazza è ombreggiata.

Le figure del figlio e della sorella dell’artista, che tiene nella mano un ventaglio variopinto, sono descritte in modo impressionistico, ma allo stesso tempo sufficientemente dettagliate.

Così nel capolavoro vediamo un impressionismo piuttosto tipico, perché i personaggi, ovviamente, non si atteggiano come per un ritratto accademico.

CONCLUSIONE:

Come si evince, le sue pennellate cromatiche, vedi anche “La dama bianca” (nella foto), sono influenzate da Monet, soprattutto nei dipinti che rappresentano i giardini di Sévres.

Bruno Vergani

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