So che l’estate è ormai finita, ma personalmente appena termina la mia stagione preferita mi viene malinconia, inizio a contare i giorni che mi separano dalle giornate calde e dal trascorrerle al mare.
E oggi mi sono venuti in mente degli insetti che sono proprio simbolo della stagione estiva, che solo a vederli ti fa venire voglia di star fuori a divertirti e sognare. Di cosa parlo? Delle lucciole.
Le lucciole appartengono alla famiglia dei coleotteri e il loro nome scientifico è Lampiridi.
Qual è la loro caratteristica?
Emettono luce, ed è proprio questo a renderle così magiche e misteriose, oltre che affascinanti agli occhi di grandi e piccini. Questa illuminazione avviene grazie ad un processo di ossidazione, nessun calore, la loro luce è fredda e ad intermittenza.
Brillano quindi di luce propria grazie al fatto che in alcuni organi dell’addome è presente una molecola, la luciferina, che in presenza di ossigeno e dell’enzima luciferasi si trasforma e crea luce.
Prima di diventare adulte le lucciole passano ben due anni della loro esistenza sotto forma di larva; sono dotate di veleni per difendersi e sono molto pericolosi e sono caratterizzate da un involucro nero, con macchie rosa e gialle. Anche le larve, così come le lucciole adulte, producono luce a livello addominale, ma la loro luminosità è meno intensa, visibile ad 1-2 metri di distanza.
Per sopravvivere allo stato larvale, la lucciola si ciba di ogni tipo di lumaca, amano mangiarle sia con guscio che senza.
Le piccole larve, dopo aver centrato il bersaglio, puntano la lumaca con dei morsi velenosi uccidendola giorno dopo giorno.
In inverno, quando le lumache non ci sono, vanno in ibernazione.
Dopo qualche inverno la larva si trasforma in bozzolo e diventa una lucciola adulta. Una volta diventata adulta non può più cibarsi di nulla ed è per questo che le femmine vanno alla ricerca di un maschio per potersi riprodurre.
Qui avviene il processo di bioluminescenza. Le lucciole producono luce durante il periodo di accoppiamento.
La femmina mette bene in vista il tratto addominale illuminato, dove si trovano gli organi riproduttivi. Il maschio, a differenza, non emette alcuna luce.
La luce che emettono però potrebbe mettere anche in pericolo la lucciola stessa, ma non è per loro un problema, in quanto producono una sostanza, la lucibufagina, che tiene lontani i predatori.
La femmina depone le uova al suolo (sono circa 80 ed emettono una lieve luminescenza) e poi muore. La sua vita da adulta è molto breve, è finalizzata solo alla riproduzione, mentre i maschi vivono due settimane in più.
Le lucciole sono anche protagoniste del mondo esoterico.
Nel nostro paese era usanza catturarle e nasconderle sotto al bicchiere durante la notte, in quanto questo gesto avrebbe portato soldi e fortuna.
La loro figura è legata appunto alla notte e a quella dei defunti.
Nell’Antico Giappone si pensava che le lucciole fossero l’incarnazione terrena dei morti in battaglia.
Ad essa sono stati affibbiati tanti significati e a differenza di quel che si possa pensare vedendola per le sue ridotte dimensioni, è simbolo di forza, creatività, perseveranza e giustizia.
Simboleggiano anche la leggerezza mentale e fisica, l’intuizione, l’ispirazione e sono considerate il punto di contatto tra il mondo reale e quello dei sogni.
La luce che emanano deriva dalla loro anima pura che le rende così meravigliosamente intriganti.
In merito alle lucciole conosco una leggenda, che mi piacerebbe condividere con voi.
La lucciola e la luna.
Tanto tempo fa le lucciole erano insetti neri che uscivano dalla loro tana una sola volta al giorno, nel periodo di luce maggiore.
Una sera come tante la luna era apparsa nel cielo.
Una lucciola venne chiamata da una libellula che si era ferita ad un’ala e non riuscendo più a tornare a casa chiese aiuto.
Così la lucciola si mise sulla schiena la libellula e la portò a casa.
All’improvviso però una nuvola coprì la luna e tutto diventò scuro e la lucciola, rimasta ormai da sola, ebbe molta paura.
Rimase ferma, immobile e fu allora che sentì un rumore: l’acqua dello stagno si mosse e sentì un rumore sospetto avvicinarsi.
Quando si accorse di essere in pericolo la lucciola tentò di scappare, ma al buio non riuscì a trovare un nascondiglio sicuro.
Ci fu ad un tratto una volata di vento che spostò velocemente le nuvole dalla luna e fu allora che la lucciola riuscì mettersi in salvo da una rana che voleva mangiarla.
La luna vide che la lucciola era salva e affinché non fosse più in pericolo gli donò un po’ della sua luce.
Da quel momento le lucciole non furono più attaccate da nessuno e grazie alla loro luce illuminarono le notti a seguire.
Giulia Trio
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