Da due anni mi trovo per esigenze di lavoro a Bergamo e ho potuto constatare come la città sia pari ai sui cittadini, all’apparenza freddi ma caldi e socievoli.
Io che ora mi trovo nella mia Regione d’origine soffro insieme a questa città che ho imparato ad amare piano piano.
Quando tutto finirà sono sicura che la città, i suoi cittadini e noi tutti rinasceremo più forti.
Bergamo è nota in modo particolare per una sua caratteristica: la suddivisione in città alta e città bassa.
La Bergamo alta, nota anche come Sìta Olta, rappresenta il nucleo più antico dell’intera città e vanta una posizione dominante sugli altri territori, mentre la Bergamo Bassa, detta Sìta Bàsa, nasce come espansione della prima e per gestire lo sviluppo commerciale e le faccende economiche.
Tale suddivisione sembra avere origini antichissime, affondando le radici nel periodo romano, quando il nucleo cittadino alto veniva chiamato Civitas, mentre le parte bassa veniva definita Suburbia.
La Città Alta di Bergamo, una delle più note città lombarde, risale all’età del Medioevo ed è ancora racchiusa nelle mura venete, frutto della lunga dominazione di Venezia.
La posizione strategica della Città Alta le dona anche un fascino particolare, tanto che provenendo da Milano la si riconosce velocemente, con il suo mix di edifici in pietra che si inseriscono perfettamente nel contesto ambientale circostante.
Nella Città Alta sono concentrate tutte le attrazioni monumentali di Bergamo, di spiccato interesse turistico, anche se pure la Città Bassa non è priva di opere importanti e testimonianze storiche.
La Bergamo Alta è dotata di due fulcri del tessuto urbano.
Il primo è rappresentato dalla Piazza Vecchia con la sua fontana del Contarini, dove hanno luogo il Palazzo della Ragione, il Palazzo del Podestà, il Palazzo Nuovo e la Torre Civica.
Il Palazzo della Ragione è dotato di un portico che mette in collegamento la Piazza Vecchia con l’altro fulcro della Città Alta e cioè la Piazza del Duomo, dove è possibile trovare numerosi luoghi di culto fra cui la Cattedrale di Sant’Alessandro, la Basilica di Santa Maria Maggiore e la cappella dei Colleoni.
Simona Bagnato