John Singer Sargent (seconda e ultima parte)

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Clicca sul link per leggere la parte precedente:

John Singer Sargent (parte prima)

JOHN SINGER SARGENT ( seconda e ultima parte)

“Madame X”

Olio su tela 209 × 110 cm.

Metropolitan Museum of Art, New York

La modella del ritratto è la bellissima Virginie Amélie Avegno (1859-1915).

Amélie ha ventiquattro anni quando posa per questo capolavoro che farà la storia della pittura.

Anche lei è americana come Sargent.

Nata in Louisiana, da una famiglia ricchissima, il padre possedeva una piantagione ed era stato un eroe decorato più volte nella Guerra di Secessione.

Quando posa per Sargent, Amélie si era trasferita da poco in Europa e aveva conosciuto e sposato in breve tempo, pur non amandolo, il ricco e stimatissimo banchiere parigino Pierre Gautreau.

Molti le rimproverano di aver puntato tutto sulla bellezza per conquistarlo e di tenere una condotta non proprio irreprensibile.

La sua ambizione è quella di emergere e per riuscirci usa ogni mezzo.

Nei salotti, si sussurra delle sue numerose infedeltà e di una eccessiva libertà di comportamento.

John Sargent ha insistito a lungo per poterla ritrarre assoggettandosi a tutti i suoi capricci: Virginie ha poco tempo per posare e preferisce seguire i suoi molti impegni mondani ma, alla fine, dopo insistenze, realizza il suo dipinto.

Il ritratto, volutamente creato di grandi dimensioni in modo che fosse più facilmente notato, fu esposto al Salon di Parigi nel 1884

Venne ritirato poco dopo poiché il modo in cui la donna era stata rappresentata provocò scandalo tra l’alta società parigina.

“MADAME X”

Amélie, su uno sfondo scuro, emerge bellissima, imponente e statuaria.

È al centro della scena vestita con un sontuoso vestito di raso nero scollato che Sargent scelse personalmente dall’immenso guardaroba della donna.

Posa in piedi, con il volto di profilo e la mano sinistra appoggiata a un tavolo color mogano.

Il pallore del viso e della pelle lattea del collo e delle spalle dà una sensazione di nudità.

Sargent inoltre accentua l’ampiezza dei fianchi e restringe la vita, molto in voga all’epoca.

Ne traspare una sensualità algida, ma ostentata e cosciente di sé.

Amélie posa con l’atteggiamento di “donna libera“, che conduce il gioco della seduzione e che si propone, con orgoglio, agli sguardi dei visitatori.

In una prima versione (vedi foto in bianco e nero) il quadro era differente e la spallina del vestito scendeva lungo il braccio (una sconveniente e chiara allusione sessuale).

La vista della spallina abbassata però infastidisce i visitatori e infrange il codice di comportamento della “Parigi bene”. E questo per molti è intollerabile.

Un solo movimento e potrebbe rimanere nuda”, scrive in prima pagina “Le Figaro“.

Deluso, in seguito allo scalpore e alle critiche negative, Sargent decise di modificarla perché la modella del ritratto non è anonima; è la donna più in vista dell’alta società parigina.

Approfittando della momentanea chiusura del Salon, Sargent, sconvolto dalle reazioni, cerca di rimediare: rialza la spallina e cambia il titolo del dipinto.

Toglie il nome di Amélie e lo intitola Madame X, ma lo scandalo non si placa.

Il dipinto sarà ritirato nuovamente perchè a Parigi i moralisti non scherzano.

Dal punto di vista mondano per Amélie è quasi finita e dovrà condurre una vita sobria prima di essere riammessa in società.

Sargent, per ripicca contro la stampa francese, venderà il dipinto al Metropolitan Museum di New York per mille dollari dichiarando che è la cosa più bella che abbia mai fatto.

CONCLUSIONE:

I tempi, però, cambiano e il ritratto anni dopo non scandalizza più. Anzi…

La scollatura a forma di cuore e la silhouette aderente al corpo, sono stati imitati da molti designer contemporanei.

Ne cito alcuni: Olivier Theyskens per Rochas nel 2005 e Dior che vesti Charlize Theron nel 2014 per gli Oscar.

Ancora prima però, esattamente nel 1946, quando si trattò di vestire Rita Hayworth come una “femme fatale” per un grande film, il regista Charles Vidor si ricorderà del contrasto dell’abito di raso nero con la pelle bianca di Madame X.

Toglierà del tutto le spalline, aggiungerà i guanti lunghi e sarà una delle icone sensuali più straordinarie, grazie a Sanders, della storia del cinema: “Gilda”.

Bruno VerganiNew

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