Intervista con lo scrittore Mariano Sabatini

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Oggi su ScrepMagazine ospitiamo con grande piacere Mariano Sabatini, giornalista, scrittore e autore televisivo.

Prima di iniziare con le domande vorrei ringraziarLa da parte del nostro editore Giuseppe De Nicola e da parte mia.

1) Lei ha iniziato come cronista in una testata romana e poi è stato il grande Luciano Rispoli, mio conterraneo, che la volle come autore al “Tappeto volante”. Ci racconta la sua esperienza?

La fortuna ha giocato un grande ruolo, ma mi riconosco doti di tenacia e passione, che mi hanno portato a perseguire obiettivi inimmaginabili. Io volevo fare il giornalista, sono diventato professionista, ma in più ho intrapreso la via della comunicazione cosiddetta crossmediale: giornali, web, radio, TV, libri… non me lo sarei mai immaginato ma la cosa più emozionante è stata per me incontrare e vivere tanti anni al fianco di un gigante del piccolo schermo come Rispoli, che io considero il mio padre elettivo. Come potete immaginare un privilegio del genere è dato a pochi, da lui ho appresso i segreti di una comunicazione popolare e acquisito la sicurezza che serve per passare da un medium all’altro.

2) Il passaggio da autore televisivo a scrittore è stato un percorso naturale?

Non ho mai smesso di scrivere, da quando ho capito, seguendo “Parola mia” su RAI1 quando avevo 15 anni, che avrei fatto dell’italiano il mio strumento del mestiere. Non so fare altro, parlare e scrivere in buon italiano.

3) È importante leggere tanto per imparare a scrivere bene o è una dote naturale?

Non si può scrivere se non si è stati prima, e non si è, lettori voraci, onnivori, appassionati. Il gusto del racconto mi deriva dall’aver letto montagne di romanzi, non ho frequentato scuole di scrittura creativa. Come non ho frequentato corsi di giornalismo. Ho imparato leggendo le grandi firme.

4) Ci sono scrittori che ama e che le hanno fatto da guida nella stesura dei suoi libri?

Certo, ma dovrei tirare giù l’elenco telefonico delle lettere planetarie. Da Dickens a King, da James a Orwell, da Wilde e Stevenson a Cunningham.

5) Nel libro “Scrivere è l’ infinito. Metodi rituali, manie dei grandi narratori”, come ha fatto a scegliere gli autori?

Quel libro, che è stato molto amato e continua ad essere letto, racchiude oltre 30 anni di interviste. Solo narratori, italiani e stranieri. Molti altri avrebbero potuto esserci, molti altrei avrei voluto ma si sono negati. Ma va bene così.

6) La rivedremo in televisione con un format o programma tutto suo?

Mai condotto un mio programma in TV, in radio sì. Ma per avere un proprio programma serve essere ben sostenuti da politica e poteri forti. Io mi sostengo da me.

7) Come nascono i personaggi dei suoi romanzi, si ispira a persone che conosce?

Un mix di conoscenze e invenzione, a volte prevalgono le une a volte le altre. Non copio mai in modo totale, mi annoierebbe e sarebbe un omaggio troppo grande alla persona. Stare con un personaggio significa amarlo, dedicargli attenzioni, energie… chi può meritare tanto?

8) Sta già lavorando al prossimo libro?

Ho da poco consegnato il nuovo romanzo che uscirà agli inizi del prossimo anno. E sto scrivendo un altro romanzo, stavolta non crime.

Bene. La nostra intervista finisce qui. Grazie per il tempo che ci ha concesso.

Mariano Sabatini: giornalista e scrittore italiano è nato a Roma nel 1971.
Dagli anni Novanta ha scritto di cultura e spettacoli su quotidiani come Il Tempo, Il Messaggero e i quotidiani del gruppo Espresso, periodici e per il web. Autore di programmi di successo per la RAI, TMC e altri network nazionali (Tappeto volante, Campionato di lingua italiana, Parola mia, Uno Mattina), ideatore e conduttore di ATuXTv e Techetechemé su InBlu Radio, dopo avere pubblicato i saggi “La sostenibile leggerezza del cinema” (2001), “Trucchi d’autore” (2005), “Altri trucchi d’autore” (2007), “Ci metto la firma!” (2009), “L’Italia s’è mesta” (2010) e “È la TV, bellezza!” (2012), ha esordito nella narrativa con “L’inganno dell’ippocastano” (2016, premio Flaiano opera prima 2017), cui ha fatto seguito il romanzo “Primo venne Caino” (2018); suoi racconti sono stati pubblicati sulle antologie Omertà (2017), Moon – 50 anni dall’allunaggio (2019), Delitti di lago 4 (2020) e, entrambi editi nel 2021, “La vita invisibile” e “Delitti di lago 5”. Nel 2021 sono stati pubblicati anche “Scrivere è l’infinito”, saggio su metodi, rituali e manie dei grandi narratori, e “Una cagnolina non vola mica”, che ne segna l’esordio nella letteratura per l’infanzia. Dell’anno successivo è “Ma che belle parole! Luciano Rispoli. Il fascino discreto della radio e della TV”.

A. Amendola

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Incontro con Domenica Pace, fashion blogger e scrittrice

 

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