Incontro con la stilista lametina Serena Ielapi

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La moda italiana ha una storia che risale a tanti secoli fa.
La nostra moda è rinomata per il design elegante,per l’ artigianato di alta qualità e l’ attenzione rivolta ai dettagli.

Inoltre è spesso associata a uno stile di vita sofisticato e lussuoso, che ha contribuito a creare un’immagine positiva per il Made in Italy.

Ma, la moda italiana non è solo sinonimo di haute couture e design di lusso, ha anche una forte tradizione nel prêt-à-porter e nella moda casual, con marchi che hanno avuto un impatto molto significativo sull’industria della moda globale.

Inoltre la moda italiana è anche conosciuta per la sua capacità di mescolare tradizione e innovazione, combinando il savoir-faire artigianale con il design contemporaneo e la tecnologia all’avanguardia.

I giovani stilisti sono designer emergenti che si distinguono per il loro talento e creatività. Spesso portano un’aria di freschezza e innovazione nel settore, offrendo nuove prospettive e idee originali.
Le donne sono il fulcro della Moda. E tutte la  amano, molte dal fascino fuori dal comune l’ hanno ispirata, e altre ne sono diventate icone. Sono molte le donne che l’hanno creata con il proprio genio e con le proprie mani. Ma, non parliamo solamente di couturier e designer straordinarie, ma anche di donne coraggiose che hanno saputo realizzare quelli che in certi momenti storici apparivano come sogni impossibili. Parliamo di imprenditrici visionarie e talentuose, di donne che hanno saputo rischiare  pur di arrivare ad affiancare i tanti nomi eccellenti maschili del settore . Si tratta delle stiliste famose immortali che, insieme alle loro creazioni, hanno fatto e rivoluzionato la storia del fashion e il concetto di stile.
E oggi voglio farvi conoscere una stilista, una donna che con tenacia e caparbietà sta realizzando il suo sogno.

La stilista è Serena Ielapi. Benvenuta e grazie da parte mia e del direttore Giuseppe De Nicola per aver accettato l’intervista.

Raccontami un po’ di te. Qualè la fonte di ispirazione per i tuoi design?

Non è molto semplice rispondere a questa domanda in quanto lo stilista non è semplicemente chi disegna il bozzetto. Lo stilista è un artista in continua evoluzione, che studia, si aggiorna, viaggia molto. Io non prendo ispirazione solamente dalle nuove tendenze, ma anche dagli altri settori artistici, quindi dal teatro, dalla scultura, dal cinema o molto più semplicemente dalla natura. Mi guardo molto intorno e cerco di trarne sempre il lato più bello in tutto.

Quali materiali e tessuti preferisci utilizzare per le tue creazioni?

I miei abiti sono specialmente da cerimonia o da sfilate, quindi prediligo le sete in diverso peso/struttura e il tulle ricamato.

Come ti assicuri che i tuoi design siano unici e distintivi?

Quando realizzo i miei abiti mi dedico ad un’attenta ricerca, prendendo ispirazione anche dai grandi stilisti ma rielaborando poi nella mia chiave. Ovviamente parlo degli abiti da sfilata che hanno uno stile più ricercato. Quando invece lavoro con i miei clienti mi dedico completamente a loro, quindi faccio un’analisi attenta del gusto, del fisico e dei colori della persona per valorizzare di più la figura. E’ facile realizzare un abito da sfilata senza prendere in considerazione alcuni fattori e dando libero sfogo alla propria immaginazione, molto più difficile è lavorare col pubblico e cercare di farlo bene!

Quali sono le tue influenze nel mondo della moda e dell’arte?

Sono ancora all’inizio di una lunga (si spera) carriera, quindi per il momento non sono nelle condizioni di poter influenzare la moda e l’arte, ma di esserne influenzata certamente! Sono sicuramente un punto di riferimento a livello locale, ma la strada è tanto lunga!

Come gestisci la sfida di rimanere al passo con le tendenze mentre cerchi di mantenere un’identità creativa unica?

Non è sicuramente facile rimanere in questo settore, soprattutto perchè non si può piacere a tutti quanti. Dopotutto il mondo è bello perchè è vario, quindi dopo anni di studio, di lavoro anche su me stessa e di esperienze sia positive che negative sono riuscita a raggiungere un certo livello di sicurezza in me come persona. Possono capitare le giornate no o può capitare di non riuscire a far decollare quel progetto a cui si teneva tanto, ma non è certamente un problema. Si può sempre riprovare, e se proprio  non va bene, si può cambiare. La chiave è la perseveranza.

Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine come stilista?

Ho da poco aperto la mia impresa, quindi vorrei riuscire ad affermarmi di più nel contesto calabrese, e poi perchè no, andare anche oltre.

Qual è stata la più grande sfida che hai affrontato finora nella tua carriera?

Ricorderò per sempre la sensazione provata ad un concorso di bellezza internazionale, Miss Europe Continental 2023, quindi anche abbastanza recente. E’ stato il primo concorso a cui ho preso parte e, oltre ad essere stata catapultata su un altro pianeta con un backstage di stilisti quasi tutti stranieri, ho visto uno dei miei abiti arrivare al quarto posto su 59. Sono stati tre giorni da film!

Come ti assicuri che i tuoi design siano sostenibili ed eticamente prodotti?

Per fortuna, lavorando esclusivamente su scala artigianale non ho di questi problemi. Faccio molta attenzione all’acquisto dei metraggi corretti per la produzione e gli scarti non si buttano mai, si riutilizzano sempre per corsetti o corpetti, o riutilizzati poi per la creazione di qualche applicazione 3D da installare su un abito particolare. Cerco di utilizzare sempre tessuti di qualità e durevoli nel tempo. Nel mio piccolo faccio la mia parte!

Qual è il tuo consiglio per chi desidera intraprendere la carriera di stilista?

Oltre allo studio è molto importante la gavetta in questo settore. Bisogna conoscere molto bene i materiali e le diverse tecniche di lavorazione per ottenere un risultato ottimale. Io prima di essere una stilista sono soprattutto un’artigiana, quindi per me è anche molto importante avere la manualità e la dedizione a questo lavoro. Io consiglio sempre a chi intraprende questa strada di fare esperienza, studiare e lavorare con i colleghi che reputano più bravi di loro. Solo in questo modo si può imparare e si può crescere.

Per quale azienda, quale griff vorresti lavorare?

Prenderei immediatamente un aereo per Versace, D&G e Armani. Ma per un breve periodo, tornerei sempre in Calabria!

Essere imprenditori oggi, in Italia, cosa significa?

Sappiamo benissimo che la situazione in Italia non è delle migliori, soprattutto per le piccole/medio imprese che sentono il peso della tassazione sulle proprie spalle. Per questo ho detto che prima bisogna studiare e fare gavetta in questo settore, perchè nel momento in cui si decide di aprire la propria attività bisogna essere consapevoli delle proprie capacità ma anche dei propri limiti, parte tutto da questo. Chi è bravo lavora, quindi è difficile ma non impossibile.

Serena, il tuo sogno nel cassetto?

Vorrei riuscire ad affermare il mio brand nel mondo della moda e magari un giorno sfilare sulle passerelle più importanti. I sogni ti danno un motivo in più per credere in ciò che fai, anche se non si riescono a realizzare col giusto animo ci si può avvicinare! Per me i sogni sono la magia della vita!

Grazie tante Serena , noi ti auguriamo un futuro luminoso sulle passerelle più importanti.

Angela Amendola

 

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