Per me è diventato un appuntamento fisso.
Si presenta, dopo i giorni della merla e con svizzera puntualità, il momento di fare il punto della situazione.
È vero che l’inverno è ancora a metà strada, ma io non sento più il suo fiato sul collo.
È come se avessi maturato la consapevolezza di essermi liberata di una scomoda presenza.
L’inverno non ha mai trovato un posto nel mio cuore perchè lo considero la stagione delle chiusure, dei grigiori… della pigrizia, della lentezza, di tutto ciò che si mantiene a distanza dalla dinamicità, dalla vitalità.
L’anno è iniziato da un bel po’ di giorni, ed io mi sono velocemente liberata dalle scorie natalizie, ho passato in rassegna gli eventi appena trascorsi, lasciando loro lo spazio che meritavano, per cui non mi resta altro da fare che rimboccarmi le maniche e guardare avanti… ricominciare.
Mi piacciono le ripartenze perché sono sempre cariche di aspettative, di nuovi fermenti, di entusiasmi che a volte vanno pure tenuti a bada.
È arrivato il momento dell’attesa in cui mi sento pronta a guardare oltre.
Un’eco festosa del mare mi giunge con le sue brezze salmastre sia pur ancora timide… e con essa rimembranze odorose di gelsomini, di sogni e incanti.
Si tratta di un naufragio repentino per respirare attimi di intimità con l’azzurrità.
Piera Messinese
[…] Il mio azzurro preferito […]