Il generale invincibile?

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Napoleone Bonaparte è considerato uno dei personaggi più geniali della storia. Ma chi era in realtà come uomo?

Il 2 Dicembre del 1804 si autoincoronò Imperatore della Francia. E questo la dice sicuramente lunga sulla portata della sua atutostima. Eppure in realtà non era stato sempre così sicuro di sè.

Sondando nel passato di questo genio della guerra, scopriamo delle cose che non sospettavamo e vediamo quanto cammino ha fatto il generale prima di dominare il Mondo.

Napoleone non ebbe affatto un’infanzia felice nè un buon rapporto con i suoi coetanei. A 9 anni era vittima di molti episodi di bullismo e soffriva molto per questa situazione.

Il padre lo aveva fatto entrare in una scuola militare a Brienne-Le-Chateau. L’istituto si trovava in Francia, lontano dal loro paese d’origine, la Corsica, e i suoi compagni lo consideravano dunque un “Emigrato”, e lo chiamavano straniero, soprattutto per il suo accento e per il dialetto della sua terra.

Anche fisicamente non era certo un adone e questo non lo aiutava a sentirsi meglio. Di colorito olivastro, magro, bassino e dai lineamenti non regolari. Non attirava certo le simpatie delle ragazze per la sua non prestanza. Non fu dunque facile per lui attraversare inerme l’adolescenza senza sviluppare un grande senso di inadeguatezza.

Eppure crescendo iniziò a sviluppare un forte desiderio di rivalsa.

Il suo rifugio lo trovò nella lettura: leggeva di tutto, soprattutto storie di battaglie e di personaggi dominanti, immedesimandosi nelle loro gesta.

Il suo eroe era Giulio Cesare, a cui si ispirava per temperamento e obiettivi.

Si immergeva nelle sue vicende e giunse ad adottarne l’Egocentrismo estremo e la megalomania.

Se non avesse avuto il suo Amor proprio forse non sarebbe diventato quello che fù: un conquistatore.

Scriveva e leggeva e accanto all’arte della guerra sognava di scrivere un giorno anche un libro sulla Corsica.

Sogno che non portò a compimento perchè dopo la Rivoluzione Francese, nel 1799 rovesciò il Governo rivoluzionario e diventò Imperatore di Francia e Re d’Italia. Iniziarono i grandi successi militari in Egitto e in Italia.

A 35 anni Napoleone governava lo Stato più forte d’Europa.

Ma chi c’era dietro il generale? La sua personalità era cambiata o era rimasto in fondo lo stesso ragazzo insicuro di sempre?

Era un personaggio strano Napoleone, malinconico e complessato, ma egocentrico ed arrogante allo stesso tempo. Amava mangiare cotolette e montone alla griglia, bere orzata e assistere a spettacoli teatrali.

Prediligeva le commedie francesi e il melodramma italiano e non era privo di manie.

Nascondeva spesso la mano nel panciotto, a detta di molti per il dolore di stomaco di cui soffriva, (morì infatti per un tumore allo stomaco), o soltanto per vezzo , e amava la guerra.

Poi arrivò la fine e il declino. Ma perchè perse tutto?Cosa accadde?

L’ambizione lo divorò come accade spesso ai grandi della storia e perse di vista la misura delle cose.

Dopo anni di guerre nel 1813 Russia, Prussia e Svezia si allearono e fu la fine.

L’esilio all’isola d’Elba rappresentò la vera disfatta per uno come lui. La cosa peggiore che potesse capitare al suo ego. Riuscì a fuggire e tornare a Prigi ma per breve tempo. A Waterloo crollò ogni cosa, fu il tramonto del suo Regno.

Spesso asserì che L’isola e l’Esilio erano la punizione più grande che avessero potuto infliggergli.

La macchia più grave che potesse avere fu di morire proprio in esilio , lontano dai campi di battaglia e dai posti che lo avevano reso grande nell’Arte della Guerra.

Sandra Orlando

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