L’idea di perdermi nella sua vita si presentava una sfida pericolosa.
Come avrei potuto gestire quella convivenza scellerata?
Sí, perchè ci voleva davvero coraggio a lasciare tutto e partire con un solo obiettivo: vivere del suo amore, nel suo amore.
Quella voce che non si sa da dove provenisse, non mi dava tregua e urlava con tutta la sua forza, mi stava spingendo a varcare quella soglia e a conquistare il suo territorio.
Così, non so come, mi ritrovai ad un soffio dal suo cuore. Non sapevo se entrare e coglierlo all’improvviso oppure scegliere di bussare.
Per un attimo rimasi incantata da quelle sue palpebre chiuse dai sottili capelli e avrei voluto bisbigliare qualcosa nel suo orecchio.
Ma non feci nulla di tutto ciò.
Rimasi a guardarlo.
In quell’istante io vivevo di percezioni, di sensazioni, di istinti.
Volevo aderire alla sua vita, nascondermi sotto i suoi respiri, crescergli dentro e occupare lo spazio che desideravo.
Disegnare sulla sua pelle la rotta giusta per prendere tutto il suo tempo.
Piera Messinese