La consuetudine a considerare i corvi come “ uccelli che non portano poi tanto bene” fa parte di una tradizione “mentale” che si dovrebbe superare.
Questi uccelli predatori, e sicuramente senza scrupoli, sono allo stesso tempo molto vivaci e amano divertirsi.
La cosa più curiosa di questi volatili è, però, sicuramente il fatto che abbiano una intelligenza “superiore” alla media di molti esseri umani.
E’ scientificamente provato che sono non solo i volatili più intelligenti del pianeta, ma sono anche di gran lunga più intelligenti di un cane e un gatto.
Con la loro estrema capacità di adattamento ad ogni condizione ambientale hanno “popolato” ogni parte del mondo (tranne le zone fredde) dimostrando un assetto sociale complesso e ramificato.
Alcune specie particolari hanno anche imparato a nutrirsi del cibo degli esseri umani (come gli spaghetti) e questo testimonia di una grande abilità di assimilare i comportamenti più consoni a migliorare le sue condizioni di vita. Se è vero che a volte rubano i semi per i raccolti dei contadini non è per creare un danno voluto, anche perché spesso ci liberano allo stesso modo di insetti che invece possono nuocere ai raccolti (vermi ecc..).
Dal punto di vista della “famiglia” il corvo crea una sua propria struttura con ruoli primari e secondari, una “gerarchia” si potrebbe definire, su cui basa il sistema relazionale che , data la loro natura monogama, predilige i rapporti fra singoli.
Le loro colonie sono salde e permanenti e ciò evidenzia una intelligenza organizzativa stabile e precisa.
Alcune specie , come il corvo imperiale, sono dotate di una furbizia estrema che li porta a poter condividere un territorio con altri gruppi vicini per poter ricevere lo stesso trattamento in caso sorgesse la necessità un giorno.
Previdenza dunque, organizzazione, cura della propria famiglia e del proprio gruppo; gli elementi di disturbo , i “disturbatori” dell’equilibrio creato vengono riportati all’ordine immediatamente.
Ma ciò che davvero rende unica l’intelligenza del corvide è appunto questa sua capacità di “prevedere” e programmare gli eventi futuri e si sa che la programmazione è l’indice dell’intelligenza; organizzarsi per raggiungere un obiettivo, memorizzare persone e luoghi, (anche dopo molto tempo), usare strumenti per un fine, sono doti che mostrano come il corvo possa essere accostato per capacità intellettive ad animali come lo scimpanzé o l’elefante.
Addirittura alcune specie della Nuova Caledonia sono anche in grado di costruire o modificare strumenti (come il gancio per nutrirsi), per facilitarsi il compito.
Esseri stupefacenti dunque, esseri anche sentimentali che accudiscono i piccoli, vegliano sui loro morti posando anche a mò di fiore dei fili d’erba sulla “tomba” e porgendo anche l’ultimo saluto con un lieve ticchettio del becco. Commovente, incredibile, inaspettato da chi dovrebbe portare “sfortuna” e invece mostra grande sensibilità.
E se l’intelligenza si misura anche dalla capacità di creare rapporti stabili allora direi che noi esseri umani non siamo messi poi tanto bene.
Sandra Orlando