La scorsa settimana ho appreso una notizia che, unita alla visione di un video, mi hanno sconvolta.
Per alcune notti non ho dormito e non mi vergogno a dirlo, ho pianto tanto, pensando alla cattiveria umana perpetrata ai danni di un cane.
Il video che mi ha fatta stare male, e come me sono state male migliaia di persone dopo averlo visto, era di un siciliano, un ex dirigente comunale di Monterosso Almo, che prendeva a bastonate il suo cane, un pastore tedesco, che per anni, è stato picchiato tanto da avere alcune ossa rotte.
Ossa rotte lasciate poi calcificare da sole, senza alcuna cura medica e il povero cane lasciato da solo a soffrire, in modo disumano.
Immaginiamo per un momento, di avere noi un arto rotto e di venire lasciati da soli a urlare dal dolore, senza ricevere le cure adeguate. Non ci sono parole a descrivere la sofferenza del cane.
Che, legato in veranda, veniva bastonato ogni giorno e lasciato a urlare e guaire senza che nessuno muovesse un dito per salvarlo e toglierlo dalle mani del suo carnefice.
Urla strazianti, purtroppo si.
Quello che ha fatto star male chi come me è venuto a conoscenza dell’accaduto su un social, è che nel paese siciliano, nessuno si sia mai accorto di quello che avveniva o che abbia mai sentito il pianto del povero cane.
Purtroppo, l’omertà ha vinto anche in questo caso, è l’unica spiegazione che riesco a darmi. Il sud non è nuovo a quests omertà.
Ma solo pochi giorni fa, fortunatamente aggiungo, una persona del luogo, ha registrato l’ennesima violenza verso il cane, e avuto compassione ha ben pensato di inviare il video ad un giovane siciliano che si batte da anni contro questo stato di cose.
Appena ha ricevuto il video, che a guardarlo è come ricevere più di un pugno allo stomaco, Enrico Rizzi il giovane animalista, è partito dalla città in cui vive ed è andato nel paese dove stava succedendo tutto, Monterosso Almo.
Il video terribile, non ve ne consiglio la visione perché sono strazianti le urla del povero cane, mostra con quanta violenza subiva questi pestaggi ogni giorno, con lunghi bastoni di legno.
Dopo aver visto il video, Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali, si è subito organizzato per salvare il cane.
“Mostro all’Italia intera e al Governo italiano, ha scritto Rizzi sui social postando il video, la violenza inaudita di un uomo di Monterosso Almo verso il suo povero cane, legato anche alla catena in veranda.
Continue e fortissime bastonate tra le urla strazianti dell’animale e calci fino a farlo rotolare giù dalle scale.
https://tgs.gds.it/programmi/telegiornale/2021/09/02/prende-a-bastonate-il-suo-cane-denunciato-il-padrone-le-violenze-riprese-in-un-video-327bc6bc-97da-43f0-a57e-7b50db6399a8/
Il mio è un grido d’allarme – scrive ancora Rizzi – all’attuale classe politica affinchè intervenga immediatamente per punire in maniera più dura questi crimini efferati sugli animali; nel frattempo corro a salvare questa povera anima innocente che non può aspettare un solo minuto di più.”
Enrico Rizzi, ha ricevuto il video da un testimone che ha filmato il tutto con il telefonino, si è subito rivolto subito ai carabinieri di Monterosso Almo, che si sono immediatamente attivati.
I militari si sono recati a casa dell’uomo, lo hanno convocato in caserma, dove è stato interrogato.
C’è stata tensione davanti la caserma dei Carabinieri di Monterosso all’arrivo, con urla di alcuni cittadini contro l’anziano, appena giunto scortato dai militari dell’arma.
I Carabinieri, sentita la Procura della Repubblica di Ragusa, hanno nominato a “custode giudiziario” del cane, Enrico Rizzi.
Non è la prima volta che succedono episodi analoghi ai danni di umani a 4 zampe. La fortuna è stata che il video, sia finito sotto gli occhi della persona giusta, che senza stare a riflettere si è recato sul posto.
Il sindaco del paese, dopo essere venuto a conoscenza dell’episodio ha chiamato telefonicamente Rizzi per ringraziarlo a nome della collettività, che non sapeva ciò che accadeva in quella villa.
L’uomo, non è la prima volta che fa un misfatto del genere. Pochi anni fa aveva buttato in un fiume alcuni suoi cuccioli.
Grazie ad Enrico Rizzi, il cane ora sta bene, è stato visitato in una clinica veterinaria, dove hanno riscontrato una rottura di un femore ormai calcificato e quindi inoperabile.
Quello che indigna tutti noi, è che la legge considera gli animali, alla stregua di cose, di oggetti e cosa non meno importante è che l’uomo non è stato condannato alle spese mediche, è Rizzi che si sta occupando di tutto finanziariamente.
E ancora, una cosa che fa riflettere è che se l’uomo, il carnefice volesse un altro animale domestico, può prenderlo tranquillamente, perché la legge non glielo vieta. Inoltre l’uomo non ha mostrato nessun rimorso, il cane si vede nei vari video si faceva la pipi addosso al solo vederlo.
Ma i TG nazionali purtroppo non si sono occupati del caso, eh già avevano da mandare i soliti servizi sulle vacanze…
Vorrei invece, che se ne parlasse ancora, e non solo sul web per impedire che fatti analoghi capitino di nuovo, perché nessun essere umano, nemmeno a 4 zampe, debba soffrire solo perché un frustrato, scarichi la sua rabbia e il suo odio così, verso chi non si può difendere.
Enrico Rizzi non è la prima volta che corre in soccorso di un animale, lo fa da anni. Si muove ovunque anche fuori dai confini nazionali.
Io vorrei che fosse affiancato da tutti noi in questa lotta contro la violenza sugli animali, non deve restare da solo.
Per chi non lo conoscesse basta cercare la sua pagina fb, Enrico Rizzi o il suo sito e seguire tutte le sue dirette.
E poi, importante è che dobbiamo denunciare casi di maltrattamenti, gli animali non hanno il dono della parola ma sono come noi, soffrono come noi, anzi di più perché sono lasciati da soli. Non voltatevi dall’altra parte.
Ecco chi è Enrico Rizzi, leader animalista.
Nato nella bellissima Erice in provincia di Trapani, il 1° dicembre, classe 1989. E’ un leader animalista, vegano, da oltre 15 anni è impegnato nella tutela giuridica degli animali. Ha ricevuto molti attestati di stima da parte delle istituzioni e anche dalla magistratura che ne ha riconosciuto il suo impegno a tutela dei più deboli (sentenza trib. Trapani n. 1082/2013). Giornalmente è contattato dalle forze dell’ordine di tutte le città italiane che ne riconoscono la sua preparazione nell’ampia normativa collegata alla tutela degli animali, tanto da essere nominato “Ausiliario di polizia giudiziaria” proprio duranti interventi legati al contrasto dei crimini commessi a danno degli animali.
Giusto per citare alcuni esempi, dopo ben 200 anni di tradizione, nel 2011 e’ riuscito a fermare il “gioco dell’oca sgozzata” a Butera (Caltanissetta), facendo sostituire l’animale con un peluche. Sempre nello stesso anno ha fatto smontare il “Circo Martin” attendato nel comune di Erice (Trapani) per diverse irregolarità.
Nel 2015 invece ha organizzato la prima manifestazione animalista nella storia del palio di Siena, proprio durante lo svolgimento della manifestazione e radunando centinaia di persone. Nel 2016 invece ha fatto sanzionare i vetturini presenti a Roma con le carrozze trainate dai cavalli. Nel 2014 si è occupato della vicenda dell’orsa Daniza in Trentino barbaramente uccisa, finendo sulle prime pagine e tg di tutti i quotidiani nazionali. Tra il 2015 ed il 2019 ha fatto sequestrare innumerevoli pitbull e cavalli gestiti dalla zoomafia, nonchè diversi canili presenti in Sardegna, in Sicilia e nella Calabria, riuscendo a far adottare molti degli animali vittime di sevizie. Per non parlare delle cosiddette “case degli orrori” in varie parti di italia e gestite da veri e propri “accumulatori seriali” di animali; trattasi di situazioni spesso ignorate dalle istituzioni e risolte grazie al suo tempestivo intervento richiesto dai cittadini.
Da giugno 2008 e’ stato capo della segreteria nazionale del partito animalista europeo. Da aprile 2016 fino al 30 novembre 2019 ha svolto il ruolo di presidente nazionale del nucleo operativo italiano tutela animali. Da maggio 2013 è anche capo della segreteria nazionale del partito animalista europeo. Per i motivi sopra descritti ed in particolare per aver deciso di contrastare la “zoomafia”, dal 2016 è sotto tutela da parte dello stato su disposizione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della prefettura di Trapani. Oggi, Enrico Rizzi continua a battersi da animalista, è un’influencer ma non è più nel Partito animalista europeo.
“Chi non prova la minima esitazione né la minima compassione quando uccide un animale o lo fa soffrire, ovviamente farà più fatica di un altro a provarne nei confronti dei suoi congeneri”.
Tenzin Gyatso (Dalai Lama) – “I consigli del cuore” – 2001
Angela Amendola
Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:
[…] Enrico Rizzi: il salvatore degli amici a 4 zampe […]