Vorrei fare una riflessione, magari per iniziare a scrivere un libro prendendo spunto da una frase di un caro amico: ”Cosa resta ad un uomo al quale la vita dice sempre no?”… e quindi “caro amico ti scrivo”… così anch’io mi distraggo un po’…ma sarà poi tutto vero o solo fantasia?
Bruno, caro amico mio, tu non hai ragione!
La vita è un concetto troppo ampio ed astratto per essere racchiuso in una frase sintetica.
Meglio sarebbe dire “questa vita” perché cambiare una, due,… mille vite si può…forse.
La vita, anche se corro il rischio di “scartare una frase da Bacio Perugina”, è semplicemente un viaggio e se il treno preso ospita viaggiatori maleducati, presuntuosi, infantili o semplicemente antipatici…basta prendere “quello dopo”… tanto la destinazione non cambia mai e la meta rimane la stessa per tutti.
E questo anche se i compagni di viaggio sono “brandelli di cuore” dolorosi da abbandonare.
Il mio amico adesso è disperato, è solo…ma di questo poco importa a chi gli sta attorno…la sua sofferenza pare non sia “affare importante”.
Il suo ruolo di marito, di genitore di figlio, è messo in discussione…”li ho viziati tutti” mi dice.
Caro amico no! Non hai ragione.
Nessun genitore intende viziare i propri figli (e viceversa) perché i bambini, come peraltro i genitori, non nascono con un manuale di istruzioni sotto il braccio da consultare alla bisogna.
È normale per qualsiasi genitore, moglie figlio, marito… commettere errori che finiscono per riflettersi nel comportamento degli altri…e viceversa.
Amico mio la buona notizia “pasquale è che possiamo risorgere“, correggere quei dolorosi fallimenti, ma per farlo occorre cambiare prospettiva, punti di vista, target.
Non è mai troppo tardi per scoprire dove ognuno sbaglia e cambiare perché un’educazione troppo protettiva o permissiva può avere conseguenze terribili, non solo per lo sviluppo del bambino ma anche per le dinamiche familiari.
I genitori dovrebbero tenere presente che un bambino viziato non è un bambino felice e nemmeno la sua famiglia lo è. Ecco perché è essenziale imparare a rilevare i segnali di pericolo e fermarli o almeno evitarli il più presto possibile.
Il bambino viziato non nasce così, viene fatto.
Ciò significa che è il risultato di uno stile genitoriale eccessivamente permissivo e poco autoritario e ribadisco “autoritario non autorevole”. Un bambino non si vizia dando troppo amore, abbracci, disponibilità, coccole e affetto; si vizia per l’assenza di limiti, norme e sacrifici, per troppa presenza, per poca assenza.
In effetti, sebbene l’etichetta “viziato” sia applicata al bambino, in realtà è solo il riflesso di un’educazione inadeguata in cui tutti si prodigano nell’intento, seppur comprensibile, di “semplificargli la vita” per dargli “una spinta in più”.
Il bambino viziato alla fine mostra un atteggiamento arrogante ed egocentrico che gli impedisce di relazionarsi alla pari con gli altri i quali, inevitabilmente, finiscono per essere quelli sbagliati se non “da sopprimere” anche passivamente attraverso il proprio isolamento…mentre gli altri invece vivono davvero.
Ed ecco le esplosioni di rabbia di chi nella propria inerzia da isolato non sa mai che fare e di ciò dà mai colpa a se stesso.
È confuso, pare onnipotente, non è mai soddisfatto, sempre richiuso nell’autoascolto dei suoi malanni.
Amico mio non hai sbagliato tu quando gli hai dato tutto quello che potevi e mai un “no”…forse. È lui che non ha capito…forse. Ma adesso che importa?
Lo hai fatto crescere credendo di essere il centro dell’universo, lo hai inondato di attenzioni, forse percepite come eccessiva responsabilità quando tutti vivevano per servirlo,… ed ora lui “non è cresciuto ma capisce tutto”, gli altri sono inutili pesi opprimenti e sempre quelli sbagliati, tutti… gli amici, i fratelli, i nonni, la TV, gli automobilisti, i politici, …
Come risultato, i tuoi figli non si mostrano mai contenti di quello che hanno ed alla fine “combineranno poco o nulla di concreto” rimanendo di fatto “individui solo pensanti perennemente alla ricerca”…esagero? Forse anzi col cuore spero di no perché alla fine chi è davvero intelligente e pragmatico ce la fa.
Cercano di controllare gli altri nel tentativo di essere presi in considerazione, non seguono consigli e indicazioni, mettono tutto in discussione, si isolano e non condividono mai con spontaneità, sempre in guardia, si relazionano con gli altri sempre ansiosi e ad ognuno di essi trovano comunque uno o più difetti.
Uno dei segni più evidenti che il bambino è viziato sono infatti i problemi nelle relazioni interpersonali.
Questi bambini, dietro il “paravento della sensibilità”, essendo in realtà troppo egocentrici, diventano remissivi, introversi, hanno spesso conflitti con i loro coetanei, … é quindi probabile che gli altri bambini li deridano e finiscano per evitarli se non bullizzarli.
Amico mio il problema è grave, tu hai fatto ciò che sapevi e potevi fare, adesso è giunta l’ora di spostare il “centro del tuo amore”. Lo so è dura rinunciare!
I tuoi figli sono infelici. E neppure tu e neppure la tua famiglia siete felici.
Quando un bambino riceve tutto ciò che desidera e cresce senza limiti, non sarà in grado di sviluppare capacità importanti come la tolleranza, la resilienza, la concretezza, il costruire passo dopo passo.
Questi individui avranno uno scarso autocontrollo, abilità essenziale per il successo nella vita e di conseguenza, non sapranno come affrontare buona parte delle umane emozioni, il che aumenta le possibilità che soffrano di disturbi emotivi come la depressione, il panico, rabbia, ossessioni, … già in tenera età…ma non sarà mai colpa tua, non è mai colpa di qualcuno, il troppo amore alla fine provoca odio… occorre rinunciare.
I tuoi figli hanno poca empatia ed intelligenza emotiva…ma non è stata colpa tua, nemmeno loro, non è colpa di nessuno…una “sana empatia” è frutto degli esempi vissuti.
L’errore più grande che adesso potresti fare è “sottometterti ad un tiranno” che ordina, dispone, critica, ti usa, non cresce, inveisce…
Non derogare al tuo ruolo, non sei tu a dover andare nel mondo. Tu già ci sei nel mondo.
In questo panorama, ogni equilibrio va a rotoli al punto che la famiglia non è più l’ambiente ideale per la crescita armoniosa dei suoi membri e diventa disfunzionale…quindi lascia, scendi dal pulmann…vivi nuovi giorni del tuo viaggio, quelli che ti rimangono in una “vita diversa”, in compagnia di chi si preoccupa quando non sorridi, fa di tutto per farti ridere, ti tiene la mano quando soffri…perchè ogni attimo è importante.
Coraggio, lascia…ama altro.
Hai fatto ciò che potevi…del tuo meglio…non derogare al tuo ruolo ma cambia solo il tuo modo di esserci…l’assenza spesso è la migliore presenza…adesso conti tu…e non aspettare di morire perché – forse – gli altri lo capiscano…forse…
Caro Bruno, amico mio, io ti ho scritto questa stupida lettera che spero davvero tu non metterai in un qualsiasi cassetto buio e polveroso…scarta un altro Bacio Perugina…(continua)…
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