Ciccilla

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Ciccilla, al secolo Maria Oliverio, nacque il 30 agosto del 1841 a Casole Bruzio (CS) e morì a Catanzaro nel 1879 (il luogo di morte della donna non è certo poiché secondo alcuni storici pare che sia morta nelle carceri di Fenestrelle).
Era una giovane dolce e servizievole, la vita la trasformò pesantemente.
A soli 17 anni sposò Pietro e nel marzo del 1862, senza un motivo apparente, fu arrestata insieme alla sorella.
In effetti, lo scopo era quello di convincere Pietro a costituirsi o forse, in cambio della libertà per sua moglie e sua cognata, uccidere alcuni briganti filo-borbonici.
È probabile che la morte di Pietro Santo Piluso, detto Tabacchera, sia da collegare alla scarcerazione delle due donne che in carcere da due mesi, ne uscirono immediatamente, dopo la morte di Tabacchera.
Uscita di prigione, Ciccilla appena ventenne, uccise la sorella con quarantotto colpi di scure per gelosia (pare fosse invaghita di Pietro) e per calunnia.Dopo averla uccisa, salì in groppa ad un asino, vestita con abiti maschili e armata fino ai denti, raggiunse il marito e si unì alla banda.

Ciccilla operava all’interno della banda capeggiata dal marito Pietro Monaco e alla morte di lui, ne assunse il comando. Quando Pietro Monaco morì, dopo un’imboscata, fu lei stessa a bruciarne la testa per impedire ai piemontesi di impossessarsene.

Si rifugiò in Sila, dove fu catturata e condotta nelle carceri di Catanzaro, dove per giorni, sfilarono centinaia di brigantesse tutte vestite di nero, a sostegno della donna. Condannata a morte in prima istanza (unica donna condannata alla pena capitale) ottenuta la grazia, la condanna fu commutata in ergastolo e lavori forzati.

Non esistono dati certi sulla sua morte e il luogo di sepoltura, come già anticipato, ma è probabile che la sua morte avvenuta dopo quindici anni non sia compatibile con le carceri di Fenestrelle, poiché, a causa delle condizioni disumane, i detenuti avevano una prospettiva di vita non oltre i due mesi, per cui mi sento di avvalorare la tesi che vuole il suo decesso nelle carceri di Catanzaro.

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Tempo al tempo

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