Amedeo Modigliani (parte quarta)

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AMEDEO MODIGLIANI (parte quarta)
“Nudo seduto su un divano” 1917, olio su tela 100 x 65 cm
Collezione privata, Parigi.

Artista moderno, maestro di sintesi, Amedeo Modigliani elaborò uno stile inconfondibile: volti e nudi semplificati e ridotti a poche linee sommarie, colori intensi, pose composte, inquadrature ravvicinate.

Le sue opere si riconoscono facilmente, inconfondibili i colli lunghi ma la cosa che sorprende maggiormente è il suo modo di rappresentare gli sguardi.

Spesso gli occhi sono allungati, bui o completamente senza pupille. Eppure non si ha mai l’impressione che le figure non abbiano uno sguardo.

I ritratti di Modigliani fanno di lui un modello di artista “novecentesco” per il modo di rappresentare l’introspezione dei suoi personaggi, il fatto di “guardarsi dentro” e non solo di guardare il mondo.

Osservando i suoi nudi ti accorgi molto facilmente della sua sorprendente capacità di catturare l’essenza dei personaggi che ritrae.

Non a caso molti dei suoi modelli dissero che farsi ritrarre da Modigliani era come “farsi spogliare l’anima“, una frase che fa capire molto della sensibilità di questo artista.

La pittura per Modigliani è anche un mezzo di comunicazione, per conoscere la gente, concentrandosi sulla figura umana, in solitudine nel suo studio, con persone amiche come modelli, valorizzando la ricerca di volumi di Cézanne e quella coloristica dei “fauves“.

Infatti, é sicuramente Cèzanne uno dei padri artistici di Modigliani, da lui imparò molto sulla semplicità della composizioni e sull’attenzione alle armonie cromatiche.

Nonostante le composizioni spoglie e gli sfondi neutri, sopratutto nei nudi, i ritratti rendono perfettamente la personalità del soggetto.

“NUDO SEDUTO SU UN DIVANO”

Il dipinto di Modigliani, “Nudo seduto su un divano” del 1917, considerato, secondo i critici, come ”uno dei maggiori nudi femminili della storia dell’arte” insieme a ”La nascita di Venere” di Sandro Botticelli, ”Venere e Cupido” di Diego Velazquez e il più recente “Olympia” di Edouard Manet.

La modella di questo capolavoro è entrata nella leggenda come una vera e propria “femme fatale“, eccentrica e seducente.

Linee curve disegnano il corpo nudo della modella seduta. Il collo allungato esprime tutta l’eleganza della ragazza.

L’ovale del viso, il sottile profilo del naso e gli occhi mezzi vuoti, sono caratteristiche della scultura tanto amata da Modigliani.

Modi’ non imponeva mai la “posa” ma lasciava che la modella assumesse un atteggiamento naturale.

E il suo atteggiamento è quasi pudico, mentre si copre il seno con il braccio.

All’interno predominano il rosso e le terre di Siena per accentuarne l’erotismo, ma i nudi di Modigliani non si esprimono attraverso lo sfondo, l’abbigliamento o gli oggetti che li accompagnano, ma unicamente attraverso la loro fisionomia.

Una tecnica ibrida tra scultura e pittura: osservate bene alcuni dei suoi più famosi ritratti. Non sembra che i volti siano scolpiti attraverso il colore anziché dipinti?

I colori infatti sono stesi per campiture piatte ma in modo deciso, senza contrasti troppo forti e la complessità del volto è raccontata attraverso una composizione di linee e volumi semplici.

Quando dipingeva non beveva, parlava da solo o declamava Dante, di cui aveva in studio un’edizione tascabile della Divina Commedia.

Modigliani amava le donne e il loro corpo e le ritraeva perchè era l’unico modo per possederle veramente.

PER FINIRE:

A cento anni di distanza da quei giorni la storia della vita e dell’opera di Amedeo Modigliani continua a conservare un fascino profondo.

Possiede, infatti, tutti gli ingredienti di un grande affresco romantico: la bellezza e la giovinezza del protagonista che è artista geniale, colto, brillante, uomo sregolato e dalle passioni sfrenate, destinato ad autodistruggersi perchè poco incline alle regole della vita.

Tutte cose incomprensibili per gli altri, ma non per un artista, che lascia il posto solo alla grandezza della sua arte.

La scelta stessa di dipingere esclusivamente figure umane è un indizio del terrore che Modigliani doveva avere nei confronti della solitudine, ma fu anche una vera e propria anomalia per la sua epoca, quando dipingere esclusivamente ritratti era davvero molto insolito.

Bruno Vergani

Leggi qui la parte terza:

Amedeo Modigliani (parte terza)

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