Un recente fatto di cronaca, un delitto, un crimine.
Un episodio triste, probabilmente sottovalutato a causa del protagonista dello stesso: un animale, non un essere umano.
Eppure, lei era una madre.
E una madre…
È madre ovunque!
AMARENA
Non ho mai dimenticato
di essere una figlia,
sebbene dal mio ventre
sia sgorgata nuova linfa,
piango ancora tutte le notti
per esigenza d’accudimento,
perché di certe braccia protese
avremo bisogno ben oltre la vita.
E una madre è madre ovunque,
che sia donna o sovrana dei boschi,
che si cibi di pane e carne
o che sia ghiotta di solo miele,
che volteggi nei cieli tersi
per cercare vermi e provviste,
che risieda in fondo agli abissi,
soccombendo ad un fato triste.
E tu, bipede ingiusto,
chiamato uomo per evoluzione,
che ti pregi dei sentimenti
per distinguerti da altra specie,
hai negato, ad anime erranti,
la ricchezza di quell’unico appiglio,
scordando, col cuore inasprito,
di essere ancora un figlio.
Maria Cristina Adragna