“a tu per tu con…” Damiano Stellacci

202433

Damiano Stellacci

e il suo “È POSSIBILE NON AMMALARSI”

È possibile non ammalarsi?

A leggere il libro “È POSSIBILE NON AMMALARSI”, edito da  QuorumEdizioni nel settembre   dello   scorso   anno   e   scritto   da   Damiano   Stellacci, è assolutamente possibile.

Ma a chi è rivolto il libro?  

“A chi preferisce essere, e non apparire.

A chi preferisce non ammalarsi, piuttosto che curarsi.

A chi si fida più di se stesso che degli altri.

A chi preferisce rivolgersi a “u patìute e naùne a u sapìute”…… (al patito e non al saputo).

A chi preferisce la curiosa, intrigante, trasgressiva, manipolante ma libera Eva, ad un soddisfatto, accomodante, manipolato ed inquadrato Adamo.

A chi non rinuncerebbe mai al libero arbitrio.

Principalmente alle nuove generazioni, senza progetti e riferimenti, più a rischio di condizionamenti e manipolazione, in un mondo privo di Speranza”…

“E visto che non costa niente, è possibile non ammalarsi?

E se vogliamo scendere nei dettagli è possibile evitare l’inestetismo della cellulite o delle smagliature?

E il bruciore e il prurito della Candida ed il fastidioso odore della Gardnerella?

E il fastidio invalidante ed improvviso di una Cistite?

E i brividi, e la febbre altissima, e le sequele di una Pielonefrite?

E le manifestazioni allergiche?

E tutte le forme autoimmuni come Tiroiditi, Artriti, Psoriasi, Vasculiti e Coliti di vario genere?

Si può quindi normalizzare e stabilizzare il sistema immunitario?

E l’obesità, e le malattie metaboliche?

E quelle cardiovascolari e degenerative neurologiche?

E Diverticolosi, Diverticoliti, Stipsi, diarrea e crisi emorroidarie?

E i tumori?”…

E l’impertinente Damiano Stellacci, seduto all’ombra di un ulivo del suo Trappeto del Feudo per un pizzico di refrigerio, vista la giornata infuocata, scruta il mio sguardo meravigliato, immagina il mio dire e incalza:

“ Sì, questa è la domanda che mi sono posto, e gli interrogativi a cui ho cercato di dare una risposta”.

E la risposta?

“La risposta è il mio diario su alimentazionesalute”.

Una parola sola?

“Sì, Alimentazionesalute, una parola sola; perché fra le due il legame è indissolubile e poi, se è vero che si è quello che si mangia, ancora di più si mangia quello che si è”.

Diario? – lo interrompo!

“Sì, diario, perché se la salute è un traguardo, il suo raggiungimento prevede un percorso”.

Nel libro  “È possibile  non ammalarsi”  c’è tutto Damiano Stellacci che, con la sua prosa scorrevole e leggera, mai superficiale, fa riflettere, informa, istruisce, educa, emoziona e diverte, grazie alla sua capacità di provocare e a quel pizzico di nostalgia che accarezza la sua anima e le nostre..

Fiore – Ma chi è Damiano Stellacci?

Stellacci – Sono una persona felice e fortunata, per essere nato 74 anni fa, ed aver vissuto gli ultimi anni del Neolitico!

Fiore – Del Neolitico?

Stellacci –    Sì, perché del Neolitico si trattava, se consideriamo che le strade erano pavimentate con ciottoli ed i primi giochi, avendo a disposizione solo pietre, erano le famose “guerre a pietre”. E   ancora   per   poter   essere   testimone   in   questa   civiltà   che,   oltre   il  consumo   e   lo spreco, non propone nient’altro. 

Fiore – Solo per questo sei felice e fortunato?

Stellacci – Lo sono anche per essere nato in questa meravigliosa Puglia e nella mia, e in parte tua, incantevole Bitonto, per la famiglia  in cui  sono  cresciuto,  per i miei genitori e i miei figli.

Fiore – E anche per la tua iperattività. Forza, confessa…

Stellacci – Ecco, non posso nasconderti nulla… e questo mi fa piacere perché dimostri di conoscermi e di aver letto il mio libro. Sì, sono felice e fortunato per essere un iperattivo, perché, nonostante gli innumerevoli inconvenienti che questo comporta, mi ha permesso di vivere contemporaneamente dieci vite, così come mi ha permesso di continuare a vivere e a dare fastidio, nonostante che nel 1971, a seguito di un incidente stradale, l’Ospedale di Modugno mi avesse dichiarato morto. 

Fiore –  Considerato il tuo essere iperattivo, cosa hai deciso di fare della tua vita?

Stellacci –    A dirti il vero non ho ancora deciso, visto che, oltre il medico, mi piace e mi piacerebbe   fare   l’ingegnere,   l’architetto,   il   muratore,   il   contadino,   l’antiquario,   il cuoco e tante altre cose. Pensa che per scegliere la Facoltà di Medicina ho impiegato due anni e non sono ancora convinto di aver fatto la scelta giusta.

 

Fiore – Scommetto che questo è il motivo per cui la tua formazione è avvenuta fuori dai canoni tradizionali?

Stellacci – Assolutamente sì! È stato questo formarmi fuori dai binari tradizionali, la convinzione  di non aver fatto la scelta giusta e la mia iperattività, che mi hanno consentito   di   vivere   ininterrottamente   trent’anni   della   mia   vita   nell’Ospedale   di Bitonto, sino al giorno della sua chiusura, nel marzo del 2003, senza aver mai goduto nemmeno di un giorno di ferie e di festività, fra l’altro mai retribuite. 

Fiore – Torniamo alla tua formazione e a quelli che sono, se esistenti, i momenti fondamentali…

Stellacci – Due sono i momenti fondamentali e risalgono al 1975 e al 1976. 

Fiore – Una vita fa!

Stellacci – Già! Infatti nel 1975 diventai il responsabile del Consultorio istituito a Bari dal   Partito   Radicale,   denominato   “Centro   per   la   salute   della   donna”,   e   nato   per rispondere   alla   domanda   delle   donne   nel   momento   in   cui   in   Italia   infuriava   la battaglia sull’aborto e per sostenerle in questa lotta. E   qui   mi   piace   ricordare   che   il   primo   intervento,   in   una   struttura   pubblica,   di interruzione di gravidanza è stata eseguita a Bitonto il 28 giugno 1978, e per circa sei-sette   mesi   siamo   stati   l’unico   centro   di   riferimento   per   tutta   l’Italia.   Presso   il nostro reparto, ginecologia, il 99% degli interventi di interruzione, diverse migliaia, sono stati effettuati con il metodo Karman. 

Fiore – Cioè?

Stellacci – Praticamente solo in aspirazione, con costi e inconvenienti nulli. Inoltre, ricorrendo ad una anestesia locale, circa l’80% dei casi sono stati effettuati in regime ambulatoriale riducendo il trauma psico-fisico sulle utenti e il carico di lavoro del personale sanitario. 

Fiore – E l’altro momento importante?

Stellacci – La frequentazione nello stesso periodo di un ambulatorio di senologia e citodiagnostica, istituito a Matera dal dott. Eustachio Brucoli, che, tra l’altro, ebbe l’intuizione   di   coinvolgere   un   gruppo   di   giovani   donne   laureate   in   medicina   e biologia,   intelligenti,   appassionate   e   particolarmente   attente   nel   valutare   la batteriologia dei vetrini oltre che esperte di citologia. Così attente da pormi già al secondo   nostro   incontro   una   domanda   precisa:   perché   tornano   sempre   le   stesse donne,   con   le   stesse   infezioni,   anche   dopo   cure   ripetute,  prescritte   ed   eseguite secondo i canoni ufficiali? 

Fiore  – Quindi?

Stellacci – Ci   si   pose   il   problema   delle   recidive,   tanto   che   incominciammo   a richiamare   tutte   le   donne   che  presentavano   questo   problema,   a   rivalutarle ripetutamente con strisci a fresco ed esami culturali e a porre a loro e a noi delle domande che ci potevano far risalire all’origine delle recidive, facendoci aiutare in questo da un questionario sulle loro abitudini alimentari.

Fiore –  E da tutto questo…

Stellacci – Da tutto questo le teorie e le risposte che tu hai letto in “È possibile non ammalarsi” ovvero nel Diario del viaggio nella mia, nella tua memoria personale e in quella dei lettori tutti del mio libro e di ScrepMagazine.  

Fiore – Mi stai dicendo che per vivere in maniera più sana e non ammalarsi bisogna ascoltare in continuazione il nostro corpo, a chiederci in continuazione “cosa siamo, da dove veniamo, di cosa siamo fatti”…

Stellacci – Giusto, del resto è l’insegnamento che ci viene da Socrate, che con il suo “Conoscere sé stessi” ci avverte che alla fine del viaggio della conoscenza non c’è nessuna certezza che ci aspetta, nessuna verità che avremo conquistato ma che le stesse consistono nell’intraprendere il viaggio in sé, insomma un percorso e non un traguardo.

Fiore – Quindi grazie a questo viaggio, grazie alla responsabilità, acquisiamo la conoscenza che  l’umanità   è   divisa   in   due   gruppi:   la  maggioranza   che possiamo chiamare massa o popolo e una esigua minoranza composta dagli eletti.

Stellacci – Già, il popolo che si limita a porre domande e a pretendere certezze da altri uomini, e gli eletti che si sono appropriati di questo ruolo approfittandone. Ecco   pertanto   i   Mosè,   i   grandi   sacerdoti,   le   guide,   le   avanguardie,   i   maghi,   gli indovini, gli stregoni, fino a che questo ruolo ultimamente è stato preso da scienziati e nei nostri giorni addirittura da intelligenze artificiali, gli algoritmi. 

Fiore –  “È POSSIBILE NON AMMALARSI” in definitiva è un libro, un viaggio, un diario… tre cose insieme che hanno fatto il successo dell’iniziativa editoriale, hanno creato interesse, attenzione, curiosità e un grande movimento di opinione…

Stellacci –Ecco   ancora   una   volta   il   mio   essere   felice   e   fortunato…   il   mio   essere ginecologo,   unito   alla   somma   dei   miei   vari   interessi,   delle   mie   competenze   dalla letteratura antica italiana a quella greca, alla storia delle religioni e alle consuetudini della civiltà contadina, mi hanno fatto intraprendere un viaggio e mi hanno fatto scrivere un diario di bordo che pone l’accento in modo particolare sull’importanza di una   alimentazione   che   rispetti   le   esigenze   del   nostro   corpo,   con   il   pressante suggerimento di seguire una dieta non nociva e che utilizzi i doni genuini della terra. 

Fiore – E io, caro Damiano, sono felice e fortunato per averti intercettato dopo tanto tempo  e avermi  dato  la  possibilità  di  leggere la  tua  fatica  letteraria  che mi  ha arricchito e mi ha fatto conoscere un Damiano Stellacci che non conoscevo… Grazie  ancora e buon tutto, anche da parte della Redazione tutta di ScrepMagazine, del nostro direttore editoriale, con l’invito ai nostri lettori di recuperare il libro di Damiano Stellacci e leggerlo… in questa estate rovente è come bere un bicchiere di acqua fresca, ma soprattutto perché il ricavato sarà destinato interamente ad un fondo con tre obiettivi: sostenere i PUNTI NASCITA dei paesi più poveri dell’Africa, sostenere le SCUOLE PRIMARIE degli stessi paesi, contribuire alla realizzazione della “BARRIERA VERDE” per arrestare l’avanzare della desertificazione dell’Africa.

Stellacci – Non mi resta che ringraziare sinceramente e calorosamente la Redazione tutta, il direttore editoriale e i lettori di ScrepMagazine.

Al mio amico Vincenzo voglio ricordare che lui dev’essere felice e sentirsi fortunato di essere stato protagonista ed ora testimone di un momento politico in cui l’Uomo era prioritario rispetto allo Stato.

Come ho già sottolineato in occasione della commemorazione di Emilio   Colombo,   avvenuta   qualche   giorno   fa   in   Basilicata,   quei   politici   davano risposta alle esigenze dei cittadini dando un lavoro per non ledere la loro dignità.

Ora diamo elemosina invece, spegnendo i sogni dei giovani e drogando le loro coscienze.

Visto che stiamo in un’estate rovente, sarebbe più preciso dire in estate rovente ed anomala, sintomo percepibile, a chi vuole ascoltarlo, di un malessere mortale del nostro pianeta, voglio richiamare sia gli eletti che la massa a prendere coscienza di questo e ad assumersi le proprie responsabilità.

Questo   è  il   momento   delle   scelte   responsabili   e   coraggiose,   da   soli   non   si   va   da nessuna parte, l’umanità si salva se riusciamo a salvare tutta la vita sul pianeta.

Ecco le mie due proposte (a costo zero):

1) da oggi erosione zero della Terra;

2) conversione del pianeta ad agricoltura naturale.

Damiano Stellacci

e il suo “È POSSIBILE NON AMMALARSI”

a cura di Vincenzo Fiore

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Previous articleLa responsabilità di amare
Next articlePerennials, icone di bellezza sempre
Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here