Aurora Padalino e l’inizio di una lunga storia d’amore
Sulle ali di una ricerca sul teatro Politeama di Palermo, fonte di fascino e curiosità per la sua struttura cilindrica che ricorda il Pantheon romano e per l’esaltazione della sua funzione sociale come “teatro del popolo”, nel 1874 poteva contenere cinquemila spettatori, e sul silenzio impostogli per le restrizioni dovute alla pandemia da COVID-19, incrocio un bellissimo video, “L’Artista Sola”, un monologo dell’attrice Aurora Padalino.
E mi vince ancora una volta la curiosità e, grazie a Facebook, rintraccio Aurora Padalino e le chiedo di dirmi cos’è “L’Artista Sola”.
Padalino – “È un testo che ho scritto per descrivere il momento che siamo stati costretti a vivere noi artisti per la pandemia e le conseguenti restrizioni da lockdown.
Descrive l’abbandono, l’impotenza del mondo del teatro privo di qualsiasi tutela ma anche l’aspetto più autentico, più forte e importante di tutti, l’amore che personalmente provo verso il mio lavoro, la libertà di esprimermi attraverso esso perché mi si può togliere tutto tranne la libertà di creare, di dire.
È un testo che ricorda in primis a me stessa i motivi per cui ho scelto di fare il mio lavoro e che viviamo in un paese che di cultura dovrebbe vivere e vantarsene, ma che nel momento del bisogno ci ha completamente dimenticati e mai citati.
Non bisogna mai dimenticare che l’arte è vita, la cultura è amore e attraverso esse si può guarire il cuore e soprattutto l’anima.
La realizzazione del video è dovuta a Giuseppe Sinatra che si è occupato della fotografia, ai musicisti Gianni Renzi, violinista, e Emilio Monastra, pianista.
Il video-messaggio è stato realizzato all’interno del Teatro Politeama di Palermo, anche grazie alla gentile concessione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Nel video sono presenti Agata Leale, la Ragazza delle bolle e Giorgio di Maio che si è occupato del mix musica.”
Fiore – E visto che sono riuscito a incrociarla, si vuol descrivere?
Padalino – Già da piccolissima inizio a calcare le tavole del palcoscenico e precisamente dalle scuole elementari per superare la mia timidezza e le mie paure. Ed è proprio nel momento finale di uno spettacolo natalizio di fino anno, quando la gente ci ha applauditi, che capisco, all’età di 8 anni circa, che nella vita avrei voluto fare solo questo, contro tutto e tutti.
Fiore – E quindi?
Padalino – A soli quattordici anni cerco un lavoro per iscrivermi e pagarmi un corso di recitazione nei pressi di casa diretto da Mario Pupella.
Con la famiglia Pupella inizio da subito a lavorare con le fiabe per bambini, che sono state una vera e propria palestra formativa.
Fare spettacoli per bambini è meraviglioso, è un mondo stupendo che non lascerò mai perché il dono di un sorriso e il regalo di un sogno danno senso alla vita e aiutano anche chi li dona.
Fiore – Con chi ha collaborato?
Padalino – Negli anni ho avuto modo di collaborare con tanti artisti della mia città. Ho avuto anche modo di seguire vari corsi di formazione tra cui uno che io stessa ho organizzato nella mia città, Palermo, con Patrizia De Santis, sulla tecnica Chubbuck.
Fiore – Mi parli della tecnica Chubbuck…
Padalino – La tecnica Chubbuck, dal nome di Ivana Chubbuck, insegnante di recitazione statunitense fondatrice della scuola per attori più prestigiosa di Los Angeles, da cui sono usciti attori fra i più famosi di Hollywood, come Charlize Theron, Brad Pitt e Halle Berry, differisce dalle altre perché si nutre di verità e lavora sulle emozioni e le sofferenze di un attore trasformandole in carburante per entrare nel personaggio che deve rappresentare aiutandolo anche a superarle. Quest’esperienza di superamento e di vittoria rende la performance dell’attore universale e capace di toccare le vite delle persone che avranno modo di conoscerlo.
Fiore – Torniamo al suo percorso artistico…
Padalino – Le dirò la verità… il mio percorso artistico è stato travagliato, una lotta d’amore tra sogno e realtà.
Direi… mi accontentavo di essere una semplice passeggera e spettatrice della mia vita.
Sto lavorando su me stessa, “cosa non facile”, provando ad ascoltarmi e amarmi e donare una opportunità a quella bambina e adolescente che sono stata.
Non ho fatto molto per rispettarmi e farmi rispettare!
Fiore – Così si è negata la possibilità di essere la protagonista della sua vita?
Padalino – Al 50%!
Mi scontravo con una realtà pessimista, piena di paure, insicurezze e caotica, riflesso della mia stessa vita che mi ha sempre portata a mischiarmi con cose che non mi rappresentavano, sino a quando vari eventi vissuti mi hanno portata a chiedermi: perché non io???
Conosco la purezza dei miei sogni, del mio cuore: ho sempre vissuto con passione e incoraggiato gli altri a non accontentarsi mai, ho sempre fatto tutto per gli altri meno che per me stessa, sminuendo il mio talento e valore.
Fiore – Ma un giorno…
Padalino – … ma un giorno ho riconosciuto a me stessa quella possibilità negatami di esprimermi in libertà e durante il lockdown ho avuto modo di mostrarmi e condividere testi, pensieri e parole che ricevono apprezzamenti, anche al di sopra delle mie aspettative, che mai avrei pensato di ricevere.
Apprezzamenti che mi hanno incoraggiata a scrivere due spettacoli per bambini tenutisi in questo periodo che hanno avuto un bel successo di pubblico e uno per adulti “Senza Titolo” ancora in fase di rodaggio e costruzione.
Fiore – Cosa pensa di chi calca i palchi di un teatro?
Padalino – Penso che chi si trova sul palco è un privilegiato.
Fiore – E di lei sul palco?
Padalino – Da quando mi sono voluta donare l’opportunità di esserci e starci, cerco di donare al pubblico messaggi di valore e positività.
Il teatro è vita vera, è il riflesso di quello che c’è fuori e dentro di noi.
Per questo motivo non mi distacco da ciò che sono e quello che porto in scena è la sintesi di ciò che mi abita dentro.
Naturalmente la strada è ancora lunga, ho tanto da imparare, tanti errori da commettere, tanti sogni da realizzare, tanto da scoprire…
Sono ancora giovane ed è solo l’inizio di una lunga storia d’amore.
Fiore – Non può però chiudermi l’intervista così anche perché la rete mi suggerisce di una importante iniziativa in itinere e in sperimentazione… e si sa che il più delle volte la rete fa le pentole ma non i coperchi. Mi vuol parlare di “Fimmina i Mari” o mi devo rivolgere a Federica Neglia?
Padalino – Gliene parlo molto volentieri, considerato che lei, prima di affrontare questa intervista, si è informato abbastanza bene su di me…
Fimmina i Mari, Femmina di mare, è un testo a due voci che vuole rappresentare la voce mistica e forte di una donna che, da lontano, guarda e segue una giovane donna pura che porta dentro tanti sogni e speranze, ma anche tante paure e incertezze, pronta comunque a mostrarsi, a cambiare e dare voce alla parte bella di Palermo. E grazie all’incoraggiamento di questa figura dona voce ai suoi pensieri e alla sua Palermo.
Fiore – Fimmina i mari, mi sembra di capire, è quindi un testo per omaggiare la santa patrona di Palermo Rosalia?
Padalino – Assolutamente sì!
Aggiungo che la prima voce, quella narrata, è mia ed è accompagnata dalla musica del maestro Giovanni Parrinello.
La seconda voce è quella di Federica Neglia, la protagonista del video, accompagnata dalla musica del maestro Giorgio Di Maio con immagini e foto curate da Emilio Monastra, con riprese e montaggio di Luca Piraino.
E qui non posso non chiedere a Federica Neglia un suo pensiero su “Fimmina i Mari”.
“Quando Aurora mi ha descritto il progetto Fimmina i Mari – mi dice Federica Neglia – ho accolto subito e con grande entusiasmo la sua idea.
Parlando poi di Palermo, città che amo e della sua Santuzza Rosalia, a cui sono molto legata, non potevo che accettare di poter prestare la mia voce a questo personaggio che lei ha creato.
La “Fimmina i Mari” è una donna che vuole credere in un futuro diverso, migliore, è come una forza invisibile che arriva per sconvolgerti, una sensazione di incertezza e paura, che invece porta a vivere di speranza!
È proprio la speranza che dona la forza di andare avanti e di arrivare a cambiare anche il corso del tempo.
Questa donna parla proprio alla sua città, a coloro che la vivono attraverso le tradizioni, i sapori, i colori ma che in effetti vorrebbero viverla ancora meglio, vederla diversa e soprattutto nuova.”
Chi è Federica Neglia?
È una “cantante interprete”, come lei si definisce, dalla vocalità duttile e dal timbro corposo.
Laureata in Canto Lirico e in Musica Vocale da Camera, ha calcato sin da bambina vari palchi italiani ed anche esteri, presentando un repertorio che spazia dalla musica classica al pop.
Ha cantato per diversi artisti nazionali, fra cui Nicola Piovani, per un incontro-intervista, con Roy Paci, in un concerto al Teatro di Verdura di Palermo e per il musicista Ruggiero Mascellino, per cui ha inciso anche l’album “L’Attesa”.
Ha duettato con Matteo Bocelli e il famoso attore e cantante statunitense Franc D’Ambrosio.
Ha vinto il Primo Premio all’Undicesima Edizione del Concorso Nazionale “Umberto Giordano” di Foggia e l’edizione Summer del Concorso Nazionale “Sanremo New Talent”, Categoria Giovani.
Aurora Padalino e l’inizio di una lunga storia d’amore
… a cura di Vincenzo Fiore
P.S. RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano Peppino Romano, Federica Neglia e la stessa Aurora Padalino per le foto concesse a ScrepMagazine.
Luca Piraino, fotografo e autore del montaggio, aggiunge:
“Fimmina i Mari è una bellissima canzone interpretata come una poesia. Durante il montaggio non ho potuto fare a meno di provare emozioni forti dal momento che anch’io, palermitano, amo la mia terra e il mio mare“.
Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:
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