Oggi parliamo d’amore naturalmente ma non vogliamo farlo parlando dei classici film sentimentali che amiamo guardare a San Valentino e non solo.
Dal Titanic di Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, che ci fa ogni volta ” naufragare ” in un mare di emozioni senza tempo, al conflitto interiore di Streep e De Niro nel bellissimo Innamorarsi (matrimonio o nuova passione?) o il dilemma socio politico in Come eravamo con due straordinari Robert Redford e Barbara Streisand, dalla favola metropolitana di Pretty Woman, novella Cenerentola, al balletto estivo di Patrick Swayze e Jennifer Garner e al lento con tanto di sciabola da samurai della coppia Costner -Houston in Body guard, tantissimi sono i film che hanno parlato e ci parlano dell’amore raccontando la sua storia che non è mai banale perché nessuna storia d’amore in fondo lo è.
Oggi guardiamo all’amore usando il filtro del Cinema ma scegliendo, un po come avrebbero fatto forse i poeti decadenti, un tipo di amore diverso, con personaggi non propriamente “popolari” ma anzi “incattiviti e poco simpatici” ma per questo forse più umani e raggiungibili.
Il danno
Un incontro fortuito procura un danno irrimediabile. E chi ha subito un danno ě pericoloso perché sa di poter sopravvivere.
Il danno di Louis Malle, tratto dall’omonimo romanzo di Josephine Hart, ha una sua forza, che sta nel raccontare con urgenza una storia e un trauma subito che ha lasciato un segno indelebile.
“Chi sei tu? Chi sei tu?”, sussurra Stephen mentre abbraccia selvaggiamente Anna. Le batte la testa e lei si lascia percuotere. Anna è una ragazza misteriosa, timida , vulnerabile. Stephen è un uomo importante, equilibrato si direbbe ma con un fondo oscuro con cui dover fare i conti. Il film assume ben presto i toni di una vera tragedia con tematiche forti e disturbanti che lasciano addosso una morbosa inquietudine. Juliette Binoche e Jeremy Irons eccellenti interpreti di questo amore sbagliato e Miranda Richardson superba incarnazione del dolore materno.
Via col vento
La straordinaria storia di una donna che sa di dover ricorrere ad ogni mezzo per sopravvivere. È in fondo questo “Via col vento”, capolavoro di Victor Fleming, che mette al centro la vicenda di Rossella Ohara, donna appassionata e passionale di un Sud degli Stati Uniti sconvolto dalla guerra civile. Rossella ama Ashley perché la respinge e non vuol amare Reth che vuole invece farla sua ad ogni costo. Capricciosa, cinica e insolente, manipolatrice e materialista, Rossella la si ama o la si odia, senza mezze misure ma sicuramente la sua storia d’amore con Reth Butler non lascia indifferenti.
La guerra dei Roses
Cosa succede ad una coppia quando l’amore finisce? È quanto ci racconta la pellicola irriverente con Michael Douglas e Katleen Turner. I due si incontrano da giovani, si innamorano pazzamente, si sposano e poi….si detestano. In una esilarante e cinica rappresentazione esasperata di una separazione con divorzio, Danny De Vito si diverte a mostrarci come l’amore possa essere deturpato da frustrazioni, ambizioni represse e competizioni coniugali portando alla fine del sentimento e all’odio. Il tutto naturalmente con la giusta dose di amara ironia.
Cosa voglio di più
Pierfrancesco Favino, Alba Rochwacher e Giuseppe Battiston protagonisti di questo drammatico racconto personale. Lei ha un rapporto stabile e sereno con un uomo straordinario, lui una moglie e una bambina. Si incontrano, non decidono di amarsi, ma tutto precipita. Tutto viene messo in discussione per una storia tra due anime che esprimono disagio e forse neppure fatte per stare davvero insieme. Bello il film di Silvio Soldini e bravissimi gli interpreti.
L’amante
Lei è giovane e si concede per denaro. Lui è di un’altra cultura lontanissima dal mondo di lei. Sembra che nulla di puro possa legarli, nulla di sentimentale. Si incontrano per caso e cosi per caso costruiranno questo strano rapporto fatto di carnalità e silenzi. Dal romanzo di Marguerite Duras, un film viscerale e poetico che nulla sembra abbia a che vedere con l’amore ma che dell’amore possiede i misteri, l’inquieta dimensione e l’eterna domanda:
Solo quando si perde quello che si aveva ne si comprende il vero valore ?
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