Vittorio Matteo Corcos (parte prima)
“Sogni”
Cm. 160 x 135
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Vittorio Matteo Corcos è stato un pittore italiano, conosciuto soprattutto per i suoi realistici ritratti.
Nato a Livorno il 4 ottobre 1859, inizia sin da giovane la frequentazione dell’Accademia di belle arti di Firenze.
Tra il 1878 ed il 1879 soggiorna a Napoli presso Domenico Morelli dal quale apprende il suo stile di pittura.
Nel 1880 sì trasferisce a Parigi, dove riesce a firmare un contratto di 15 anni di cooperazione con la casa d’arte Goupil.
Nello stesso tempo frequenta lo studio di Léon Bonnat, ritrattista della “Parigi bene”, dedicandosi a ritratti femminili, con colori brillanti e pennellate raffinate.
Al suo rientro in Italia, tra il 1881 ed il 1886 espone al Salon.
Stabilitosi a Firenze, nel 1887 sposa Emma Ciabatti, vedova Rotigliano, inserita in prestigiosi circoli letterari che lo mettono in contatto con Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio, approdando poi alla Galleria degli Uffizi.
Nel 1904, in Germania, esegue un ritratto di Guglielmo II, dell’Imperatrice e di numerose importanti personalità tedesche, oltre al ritratto della regina Amelia del Portogallo e della regina Margherita di Savoia.
Muore nel 1933 a Firenze e sepolto nel cimitero monumentale delle Porte Sante, sempre a Firenze.
“SOGNI”
“Sogni”, una delle opere più celebri di Vittorio Corcos, nonché dipinto-simbolo della belle époque, è il ritratto di Elena Vecchi, figlia dello scrittore Augusto Vecchi, amico dell’artista.
Sguardo lontano, eppure intenso, la ragazza è seduta con estrema disinvoltura su una panchina, sulla quale ha appoggiato un cappello in paglia, tre libri e l’ombrellino da passeggio.
Le labbra sono serrate in una espressione risoluta, capelli in disordine, il mento sulla mano e il gomito sul ginocchio.
Le gambe sono accavallate, in una posizione disinibita che, all’epoca, non era ritenuta decorosa dai puritani.
Nulla di tutto ciò: si trattava soltanto di un dipinto di grande modernità che, fatto pressoché nuovo per la società italiana del tempo, restituiva l’immagine di una donna emancipata e indipendente.
Già anni prima Corcos aveva ritratto Lucia Vecchi, dando adito a voci di legami molto intimi tra la modella e il pittore, che all’epoca avevano rispettivamente ventitré e trentasette anni.
CONCLUDENDO:
Magnetica è l’intera composizione, non solamente per la posa e lo sguardo della giovane che fissa dritto negli occhi con sicurezza l’osservatore.
Lucia è una donna moderna e intellettuale, pronta all’arrivo di un nuovo secolo pieno di promesse per l’emancipazione femminile.
Bruno Vergani
[…] Vittorio Matteo Corcos (parte prima) […]