Vittorio Matteo Corcos (parte prima)

192306

Vittorio Matteo Corcos (parte prima)

“Sogni”

Cm. 160 x 135

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Vittorio Matteo Corcos è stato un pittore italiano, conosciuto soprattutto per i suoi realistici ritratti.

Nato a Livorno il 4 ottobre 1859, inizia sin da giovane la frequentazione dell’Accademia di belle arti di Firenze.

Tra il 1878 ed il 1879 soggiorna a Napoli presso Domenico Morelli dal quale apprende il suo stile di pittura.

Nel 1880 sì trasferisce a Parigi, dove riesce a firmare un contratto di 15 anni di cooperazione con la casa d’arte Goupil.

Nello stesso tempo frequenta lo studio di Léon Bonnat, ritrattista della “Parigi bene”, dedicandosi a ritratti femminili, con colori brillanti e pennellate raffinate.

Al suo rientro in Italia, tra il 1881 ed il 1886 espone al Salon.

Stabilitosi a Firenze, nel 1887 sposa Emma Ciabatti, vedova Rotigliano, inserita in prestigiosi circoli letterari che lo mettono in contatto con Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio, approdando poi alla Galleria degli Uffizi.

Nel 1904, in Germania, esegue un ritratto di Guglielmo II, dell’Imperatrice e di numerose importanti personalità tedesche, oltre al ritratto della regina Amelia del Portogallo e della regina Margherita di Savoia.

Muore nel 1933 a Firenze e sepolto nel cimitero monumentale delle Porte Sante, sempre a Firenze.

“SOGNI”

“Sogni”, una delle opere più celebri di Vittorio Corcos, nonché dipinto-simbolo della belle époque, è il ritratto di Elena Vecchi, figlia dello scrittore Augusto Vecchi, amico dell’artista.

Sguardo lontano, eppure intenso, la ragazza è seduta con estrema disinvoltura su una panchina, sulla quale ha appoggiato un cappello in paglia, tre libri e l’ombrellino da passeggio.

Le labbra sono serrate in una espressione risoluta, capelli in disordine, il mento sulla mano e il gomito sul ginocchio.

Le gambe sono accavallate, in una posizione disinibita che, all’epoca, non era ritenuta decorosa dai puritani.

Nulla di tutto ciò: si trattava soltanto di un dipinto di grande modernità che, fatto pressoché nuovo per la società italiana del tempo, restituiva l’immagine di una donna emancipata e indipendente.

Già anni prima Corcos aveva ritratto Lucia Vecchi, dando adito a voci di legami molto intimi tra la modella e il pittore, che all’epoca avevano rispettivamente ventitré e trentasette anni.

CONCLUDENDO:

Magnetica è l’intera composizione, non solamente per la posa e lo sguardo della giovane che fissa dritto negli occhi con sicurezza l’osservatore.

Lucia è una donna moderna e intellettuale, pronta all’arrivo di un nuovo secolo pieno di promesse per l’emancipazione femminile.

Bruno Vergani

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