Ci sono certe persone che sembrano fatte apposta per suscitare una sana antipatia.
Sana perché non nuoce a nessuno, soprattutto a chi la prova.
Sì, perché si percepiscono come fossero fuori dal nostro mondo, quello di noi comuni mortali.
Tutte perfette, direi anche troppo, per essere vere.
Perché non si mostrano mai con un capello fuori posto.
Eternamente ordinate, dentro e fuori.
Facce di legno, trucco e parrucco impeccabile…oltre a tutte le suppellettili interiori.
Se si passa al setaccio la loro vita, non emergono mai punti neri, zone d’ombra, comportamenti discutibili, parole scomode, fuori dalle righe.
Niente di tutto ciò.
La loro vita è fatta per risultare comoda, sempre in discesa.
Se si sbircia nel loro universo, ci si terrorizza al pensiero di un noioso piattume.
Tutto sembra vegetare al proprio posto, con monotona ripetitività.
Vite vissute senza timori, ansie, vite costantemente baciate dal sole, che non si lasciano contaminare dai turbamenti, dall’ira, dalla follia di un attimo, da una risata contagiosa, da un pianto condiviso, che camminano sicure senza preoccuparsi di nulla.
Vite che non hanno tentennamenti nei sentimenti, che non si mettono mai in discussione.
E attorno a loro, nel microambiente familiare, ogni cosa sembra rispecchiare questo ordine maniacale.
Sanno sempre trovare le risposte giuste, perché la loro parola sia sempre l’ultima, perché deve lasciare un segno. Io le chiamo vite aliene.
E se invece si trattasse di vite frustrate che hanno maturato la necessità di indossare una maschera per sopravvivere a se stesse e alle proprie fragilità?
Io non ho mai raggiunto questo stato di grazia forse perché non mi interessa.
Mi preferisco così come sono, imperfetta , ma con una tensione alla perfezione, pur sapendo che rimarrà un miraggio.
Imperfetta con le rughe e le borse sotto gli occhi, con la ricrescita ai capelli, con un corpo che ha ceduto al tempo, con il magone nei giorni di pioggia, con tutti i demoni mentali che non mi danno tregua, con le mie passioni e i miei momenti di felicità, con tutti quegli sprazzi di luce che accendono la mia esistenza.
Piera Messinese
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