Utilizzare la carta non è mai stato così divertente

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Con la parola origami si indica l’arte di piegare la carta dando origine ad animali, fiori, figure fantastiche…

Origami deriva dal giapponese Oru, che significa piegare, e Kami, cioè carta.

Esso non è altro che la trasformazione della carta (una cosa materiale), in qualcosa di diverso.

Per chi piega la carta, la sensazione di gioia non sta nel foglio di carta di per sé, ma nell’atto stesso di piegare, in quanto con le mani avviene una sorta di danza per dare vita a una figura che lascia tutti a bocca aperta.

La sua origine non ha una data specifica, ma più o meno può essere collocata al 105 d.C. (anno in cui è stata inventata anche la carta).

Fu dopo la seconda guerra mondiale che l’origami diventa una vera e propria arte.

In Europa nasce intorno alla metà dell’800, grazie allo spettacolo di un prestigiatore asiatico.

Al filosofo tedesco Friedrich Froebel si deve il riconoscimento di questa arte all’interno delle scuole, in quanto il piegare la carta per creare un oggetto aiuta a stimolare la crescita, sia a livello intellettuale che psichica dei piccoli.

La nascita della carta risale a più di 2000 anni fa in Cina, e proprio qui, intorno al II secolo, inizia l’arte della piegatura.

I giapponesi resero la carta sempre più morbida e resistente, grazie all’utilizzo del riso.

Gli origami fanno il loro ingresso trionfante nella cultura giapponese intorno al XI secolo, quando durante i riti religiosi nei Templi Shintoisti, apparvero i primi go-hei (strisce di carta bianca piegate a zig zag), che erano il simbolo delle divinità.

Quali sono i primi origami creati e qual è il loro significato?

  • Farfalle: durante le cerimonie nuziali, si usava attaccare delle farfalle in carta alle coppe di sakè con le quali gli sposi brindavano felici per la loro unione. Chiamate mecho per lo sposo e o-cho per la sposa, avevano un significato profondo di augurio, la loro preparazione era riservata ai parenti più stretti degli sposi.

  • Noshi-awabi.

  • Rana: chiamata Kaeru, e significa rana che fa ritorno a casa. È di buon auspicio per coloro che stanno per intraprendere un lungo viaggio.

  • Gru: simbolo di immortalità. Ad essa sono legati molti miti e leggende. Una tra queste è quella che chiunque pieghi più di mille gru vedrà i propri desideri esauditi. Un aneddoto è legato a una bambina, Sadako Sasaki, che si ammalò di leucemia a causa delle radiazioni della bomba atomica ad Hiroshima. La bambina iniziò a pregare le mille gru, con la speranza che il suo desiderio si esaudisse. Desiderò che cessassero le guerre così che nessuno soffrisse più, ma purtroppo morì prima che potesse portare a compimento la sua opera. A Hiroshima fu eretta una statua in suo onore, nel Parco della Pace. 

  • Cuori: simbolo per eccellenza di amore.

  • Barca (è il simbolo del movimento, simbolo della vita umana attraverso lo scorrere del tempo… Il viaggio in barca può rappresentare un breve percorso nel profondo, un momento particolare della nostra esistenza o il sentiero della nostra vita).

  • Fior di Loto (simbolo di purezza, di forza, di perfezione. Simboleggia la rinascita, la vita ecco perchè è associato ai simbolismi femminili.)

  • Cappello

Successivamente, questa arte è andata a migliorarsi e le creazioni divennero più difficili e impegnative. Si crearono animali, salotti, addobbi natalizi, ecc…

Procedura per dar vita ad un origami:

Per creare degli origami sarà quindi necessario munirsi di carta.

Quella più utilizzata dai principianti è la carta per fotocopie o i classici fogli di quaderni. Qualunque tipologia di foglio si intenderà utilizzare per cominciare a creare dovrà rispettare delle caratteristiche: devono essere fogli leggeri di spessore, lisci e resistenti (per questo motivo la carta velina o la carta pesta non vanno bene).

Carte ottime da utilizzare sono anche la carta sandwich (sembra un panino, come dice la parola stessa e si ottiene sovrapponendo tanti fogli di carta velina e carta da cucina in alluminio) e la carta washi (utilizzata per oggetti semplici da costruire. È un delicato tipo di carta fatta a mano e prodotta in Giappone. È composta da diversi disegni che ricordano il kimono).

Pieghe e tecniche di base degli origami:

Una tecnica ottima per creare al meglio un origami è quella delle tracce. Sono le prime pieghe che si realizzano (traccia centrale, che si ottiene piegando il foglio in diagonale e poi riaperto). È un punto di riferimento, su cui creare le successive pieghe.

La traccia secondaria è più importante della traccia centrale. È il punto di riferimento per le “pieghe sulle pieghe” (contropieghe).

Alcuni tipi di pieghe:

  • A valle: si ottiene piegando il foglio verso di noi, è una piega che si utilizza sempre.
  • A monte: si ottiene piegando la carta verso l’interno, al contrario della piega a valle.
  • A fisarmonica: si ottiene dall’unione della piega a valle e della piega a monte.
  • A libro: si ottiene piegando il foglio già avanzato da altre pieghe, con una piega a valle.
  • Contropiega: si esegue dopo aver realizzato la traccia centrale o la traccia secondaria.

Per realizzare qualunque oggetto si deve partire sempre da una forma predefinita e standard.

Le principali basi sono: aquilone, pesce, fiore, base quadrata e triangolare.

La tecnica moderna degli origami usa pochi tipi di piegature combinate in una grande vastità di modi per creare dei modelli anche complicati.

Si inizia con un foglio quadrato, piegato senza effettuare tagli alla carta.

Il procedimento consiste nell’effettuare pieghe diverse (a valle, a monte, a libro, a fisarmonica…) per creare diverse figure.

Molte figure partono da una forma di base realizzata sempre nello stesso modo e da cui nasce la variazione che porta alla figura completa.

Giulia Trio

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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