Unicorni.. fantasia o realtà?

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Secoli fa, durante i viaggi condotti per esplorare e conoscere, i viaggiatori al ritorno raccontavano ciò che li aveva meravigliati e cosa avessero sperimentato.

La storia dell’unicorno è una di queste storie.

                                                                         

L’unicorno è un animale mitologico e leggendario dall’aspetto elegante ma allo stesso tempo forte e superbo.

Il suo nome è di origine latina e nasce dall’unione del prefisso uni e dal sostantivo cornu, cioè con un solo corno. Le sue origini provengono dall’India e dalla Cina.

                                                                       

La prima descrizione si trova nel gran libro Li-Ki, che lo descrive in maniera diversa da come viene descritto adesso, ossia di un grande cervo con il dorso di 5 colori e il ventre giallo. Ha gli zoccoli di un cavallo, la coda di un bue ed è munito di un grande corno sulla fronte.

                                                                       

Una prima probabile rappresentazione la si può riscontrare in un animale all’interno delle Grotte di Lascaux in Francia, Grotte risalenti al Paleolitico superiore, il quale viene rappresentato con un corno lunghissimo e del pelo sotto al muso, simile a quello di una capra.

La sua simbologia generica è di saggezza, ed esso, secondo l’immaginario cristiano, poteva essere addomesticato solo da una vergine, simbolo di purezza.

                                                                         

Nel Medioevo si credette che l’unicorno fosse il simbolo della castità e che, facendo un incontro con una vergine, corresse verso di lei e si addormentasse sul suo seno.

La leggenda narra che se fosse stato rimosso il suo corno sarebbe morto, mentre nella tradizione medievale il corno aveva la capacità di neutralizzare i veleni.

Dopo il viaggio di Marco Polo in Oriente e la successiva apertura delle porte dell’Asia all’Occidente iniziò una caccia vera e propria all’unicorno, che esistesse davvero o meno poco importava. Questa usanza terminò nel corso del Rinascimento e l’unicorno giunse fino ai nostri giorni.

                                                             

L’unicorno ispirò molti dipinti, generalmente vicino a corsi d’acqua, nonostante la sua esistenza non venne mai provata. Nonostante ciò, fu raffigurato sullo stemma dei Windsor.

Che sia esistito o meno non è che abbia tutta questa importanza. Continua ad essere un animale molto ricercato, soprattutto dai bambini, che grazie ai suoi colori meravigliosi riesce a portare allegria.

Giulia Trio

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