Il 22 aprile si è celebrata la Giornata mondiale della Terra, dedicata all’ambiente e alla salvaguardia del nostro Pianeta.
La Giornata mondiale della Terra è un’idea nata negli anni Sessanta, proposta da ambientalisti e attivisti, sancita successivamente dalle Nazioni Unite.
Perché il 22 aprile?
Si scelse di celebrare la Terra in questa data semplicemente perché cade un mese e un giorno dopo l’inizio della primavera dell’emisfero settentrionale.
La Giornata mondiale della Terra è l’occasione per parlare del Pianeta, del cambiamento climatico e dell’ inquinamento, degli oceani e degli ecosistemi, delle risorse energetiche non rinnovabili.
Una riflessione importante Il clima
Il WWF da tempo lancia un allarme importante:
la Terra non sta bene: tre quarti della superficie terrestre non coperta da ghiaccio sono stati alterati, gran parte degli oceani è inquinata e oltre l’85% delle zone umide è andata perduta.
Le specie minacciate di estinzione sul pianeta sono circa 1 milione.
I dati dell’ultimo Living Planet Report (un indice che mostra una diminuzione della biodiversità) indicano che Il fattore principale di rischio per la biodiversità è il cambiamento nell’utilizzo del suolo, in particolare la trasformazione di habitat incontaminati in sistemi agricoli: oggi l’agricoltura “occupa” il 40% della superficie terrestre, ed è alla base di quasi un quarto delle emissioni di gas serra.
A farne le spese gli ecosistemi forestali, che ospitano l’80% della biodiversità terrestre: a partire dagli anni Duemila è andata persa una superficie forestale globale al ritmo di circa 10 milioni di ettari l’anno.Tra luglio 2020 e luglio 2021 la deforestazione in Amazzonia è aumentata del 22%
Cosa accadrà?
Le conseguenze non si limitano a una diminuzione della biodiversità e a una minaccia per tante specie vegetali e animali (leoni, elefanti, tigri, insetti): un recente studio ha mostrato come almeno una parte della foresta Amazzonica stia emettendo più carbonio di quanto ne assorba, a causa della deforestazione e del cambiamento climatico.
L’aumento a livello globale dei “mega-incendi” (conseguenza di lunghi periodi di siccità) è una costante degli ultimi anni, sia in America che in Europa (Grecia, Spagna, Italia).Uno dei più violenti incendi degli ultimi decenni è quello che ha colpito l’Australia nel 2019, che provocò la perdita di 8,5 milioni di ettari di foreste e (si stima) circa un miliardo di vertebrati.
Anche dove la superficie del Pianeta è coperta da ghiaccio, le cose non vanno meglio. In Groenlandia secondo una ricerca pubblicata su Nature Communications i 3,5 miliardi di miliardi di tonnellate di calotta glaciale scioltisi nell’ultimo decennio hanno alzato il livello degli oceani di un centimetro e stanno aumentando i rischi di alluvioni in tutto il mondo.
Fonte Focus
Un quadro dunque desolante quello che ogni anno si delinea ad ogni Giornata della Terra, che ‘festeggia’ un compleanno sempre meno ‘verde’ speranza e con molte nuvole minacciose all’orizzonte.
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