Una nuova politica per combattere ogni “desertificazione”

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Superbonus fuori controllo: la spesa verso i 100 miliardi. I timori del governo sui conti.

Arisa completamente nuda su Instagram: «Valuto proposte di matrimonio».

Ad Anagni, in provincia di Frosinone, è scattata la caccia ai ragazzi che hanno massacrato una capretta per poi diffondere il video delle violenze sui social.

Scilla, scappano dal ristorante senza pagare, poi tornano dopo essersi dimenticati il cellulare: «Che figura…» … dimenticano documenti e un cellulare da 1.000 euro…(sarà una nuova moda visti gli altri casi analoghi che di recente hanno portato all’onore delle cronache italiani malpagatori in varie parti del Mondo?).

Ustica, Amato a Repubblica: “Un missile francese colpì il DC9”; no comment dell’Eliseo: il ministero degli esteri “A disposizione se Roma lo chiederà”.

Stupri… intimidazioni alle famiglie delle vittime degli stupri al Parco Verde di Caivano: “Portateci via da qui”. Da quando hanno denunciato gli abusi sessuali subiti dalle loro bambine, i familiari vivono barricati in casa.

Uccisa a fucilate l’orsa Amarena in Abruzzo. Il direttore del Parco nazionale: “Non siamo un modello”.

Allerta Meteo, conferme sul ciclone al Sud: il maltempo in settimana colpirà il Sud Italia. Il ciclone arriverà sul mar Jonio dall’Albania nella serata di lunedì prossimo.

Nelle città italiane è emergenza smog. I dati di Mal’Aria 2023 lasciano poco spazio a equivoci. Il report è stato prodotto nell’ambito della Clean Cities Campaign e ha mostrato che i limiti di inquinamento da polveri sottili e ossido di azoto vengono spesso sforati.

L’inquinamento marino da plastica è uno dei grandi temi del nostro periodo. La quantità di plastica che finisce in mare e la plastica negli oceani ha raggiunto infatti proporzioni allarmanti. L’inquinamento marino non conosce confini e frontiere e interessa tutte le superfici marine del globo.

Ci sarebbero decine di argomenti su cui riflettere circa l’UMANA DESERTIFICAZIONE… ma oggi parlerei di “desertificazione urbana”.

Dal Sud ancora si fugge.

Lo spopolamento è inesorabile: Sud addio. Mezzo milione di persone in 10 anni ha abbandonato i territori di Basilicata, Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. La fotografia dell’Istat è impietosa: dal 2012 al 2021 il Sud ha perso 525mila residenti.

Più mezzo milione di persone in meno. A tanto ammonta lo spopolamento del Sud Italia, il numero dei residenti in meno, che negli ultimi 10 anni, fra il 2012 e il 2021 si è trovato ad affrontare. Secondo il rapporto “MIGRAZIONI INTERNE E INTERNAZIONALI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE” diffuso dall’Istat, sono circa 1 milione 138mila i movimenti in uscita dal Sud e dalle Isole verso il Centro-Nord, circa 613mila sulla rotta inversa.

Secondo la statistica, la regione del Mezzogiorno da cui si parte di più è la Campania (30% delle cancellazioni dal Mezzogiorno), seguita da Sicilia (23%) e Puglia (18%).

In termini relativi, rispetto alla popolazione residente, il tasso di emigrazione più elevato si ha in Calabria (circa otto residenti per 1.000). Tassi sopra il 6% si registrano per Molise e Basilicata.

A livello regionale, infatti,  crescono di più Trentino Alto Adige (4,3%) e Lazio (+3,8%), mentre calano di più Molise (-6,9%) e Basilicata (-6,4%).

In particolare sono saliti a circa 139.800 i lucani ufficialmente residenti all’estero, secondo i dati diffusi dalla Fondazione Migrantes.

La provincia ove è aumentata maggiormente popolazione è quella di Milano (+5,8%).

La regione verso cui si dirigono prevalentemente questi flussi è, in termini assoluti, la Lombardia (28%) ma, in termini relativi, l’Emilia-Romagna è quella che li attrae di più.

Questo flusso ininterrotto, ma pur sempre più ridotto rispetto al periodo pre-pandemico, si traduce in un impoverimento strutturale di intere aree in termini sia di spopolamento sia di depauperamento di risorse umane qualificate. Ovvero, meno cittadini e meno lavoratori. Lavoratori che spesso sono costretti a trasferirsi proprio perché il lavoro a Sud non c’è.

L’autonomia differenziata: opportunità o rischio?

L’allarme che ancora non risuona è quello che riguarda la recentemente approvata autonomia differenziata. Il DL Calderoli infatti potrebbe portare ad acuire ancora di più questa differenziazione, questa continua attrattiva del nord per un Sud che rimane sempre più indietro, sia dal punto di vista della crescita economica quanto di popolazione.

Lo spopolamento non riguarda solo il Mezzogiorno ma l’Italia intera: nel 2070 saremo circa 48 milioni, 11 milioni in meno di oggi. Il quasi 20 per cento di riduzione della popolazione sarebbe proprio il risultato di un Mezzogiorno che inesorabilmente si spopola.

Non solo.

L’Italia invecchia. Secondo i dati del censimento permanente della popolazione condotto dall’Istat, nel Paese l’età media è aumentata di tre anni…non si fanno figli!

Il Sud, quindi, mancherebbe di città attraenti e di aree ricche. Stesso dicasi per i centri universitari di eccellenza. Inoltre, incide nelle scelte migratorie anche la voglia di cercare ambienti più “seri” e meritocratici, che diano maggiore spazio alle capacità ed alle competenze.

Le grandi città che un tempo erano capitali di regni, Napoli e Palermo, non riescono a competere con Milano, Bologna o Roma.

Ci sono molte aree del Sud nelle quali si vive sotto una “cappa” … mi racconta Mark un ragazzo tedesco in visita estiva nel mio piccolo paesino lucano e che conosce bene il Sud Italia di cui rimane comunque innamorato.

Per “cappa” intendeva una serie di poteri e sovrastrutture in grado di reprimere il talento e la fantasia. Di scoraggiare le iniziative private e sociali.

Rimuovere un tappo asfissiante di tal tipo – continua Mark – rappresenta un’impresa ardua. Le sovrastrutture sono tante, seppur con intensità diverse nei vari territori. La mano pubblica vista come unico rimedio alla povertà, la criminalità organizzata, residui feudali.

Una serie di elementi che incentivano l’emigrazione per scelta non per necessità economiche.

E Mark non ha tutti i torti. Secoli di dominazioni hanno modificato il “DNA dell’uomo del Sud” rendendolo di fatto un individuo privo di iniziativa, succube, sempre alla ricerca di un potente cui affidarsi, servo della gleba del signorotto locale, di un “modo comodo” per risolvere la propria esistenza, diffidente, pauroso, omertoso, finanche invidioso.

Di contro, si dovrebbe mettere fine ad un grande equivoco che imprigiona ideologicamente il Mezzogiorno. Non risulta che l’emigrazione dei giovani meridionali sia diretta verso zone turistiche del Nord, bensì in aree industriali, finanziarie, ad alto reddito, con grandi centri universitari e possibilità di divertimento … ecc.

Eppure, una grande parte dello storytelling sul meridione continua a raccontare che il turismo debba essere il petrolio di quell’area.

Ovviamente si tratta di un settore importante, che potrebbe migliorare sia in termini di quantità di presenze sia di qualità. Ma presentarlo come una panacea racchiude una visione pessimistica del futuro, che naturalmente non può che alimentare, insieme ad altri fattori, la voglia di emigrazione.

Chi emigra per cercare ambienti di crescita più stimolanti, più meritocratici, maggiormente attinenti agli studi fatti ed alle ambizioni, continuerà a tornare nelle regioni di origine solo d’estate, a prescindere che il turismo cresca o meno.

Perché la prospettiva di vivere in un’area destinata in prevalenza ad accogliere turisti non è di certo entusiasmante per tutte le categorie di giovani qualificati e quindi, anche “in odore di elezioni regionali”, quale potrebbe essere una iniziativa davvero dirompente e vincente per fare un primo esperimento di “inventa un paese”?

Tempo fa vidi un libro per bambini dal titolo “Inventa il tuo paese!” di Linden Artists e David Crossley.

Il volume permette ai bambini di realizzare un paese a loro piacimento e di usarlo per giocare. Contiene 20 edifici e molti personaggi, animali ed oggetti in cartoncino fustellato. Il bambino dovrà staccare ogni elemento e farlo stare in piedi fissando una linguetta sul retro. Potrà così costruire un paese secondo la sua fantasia e inventarsi tante storie facendo muovere i personaggi, gli animali ed i mezzi di trasporto. In più, si divertirà a completare le facciate dei negozi con gli adesivi delle insegne che trova alla pagina iniziale.

E quindi mi permetterei di suggerire l’apertura di “Cantieri in Paese” ovvero una sorta di cantiere permanente – gli Stati Generali del Nuovo Sud – in cui giovani e non DA TUTTA ITALIA possano dire cosa e come vogliono modificare, strutturare, ripopolare, arricchire, togliere, mettere, aggiustare, spostare, cacciare via, ospitare, far venire, creare iniziative imprenditoriali, generare lavoro,…in uno o più città e paesi del Sud perché possano diventare ideali per poterci vivere.

E visto che siamo in tempi in cui va molto di moda la parola “bonus”, si può iniziare a pensare a un bonus ripopolamento, ovvero un pacchetto di semplificazioni amministrative, agevolazioni e sconti fiscali IMPONENTI tali da convincere una famiglia a trasferirsi dalle città del Nord ai paesi del Nuovo Sud, quel Sud che “HO CONTRIBUITO A RENDERE NUOVO“?

Tuttavia l’impresa di ripopolare il Sud di giovani e di famiglie non sarà facilissima, neanche facendo leva sul fisco leggero ma, di contro, ci siamo da tempo abituati allo smart work e la necessità di spostarsi e viaggiare non è più dirimente come qualche anno fa.

E vuoi mettere la soddisfazione di fare un web meeting dalla propria terrazza vista “Bosco Grande” di Pietragalla piuttosto che il limpido mare di Metaponto o di diventare imprenditore in un solare e “ripulito” paesino della Calabria vista Costa degli Dei?

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Se non prendi una posizione altri lo faranno per te

3 COMMENTS

  1. Condivido i contenuti dell’articolo….penso che i nostri Comuni siano persino già disegnati e amati, purtroppo pare non bastare alle nuove generazioni, che per svariati intuibili motivi sono maggiormente attratte da contesti urbani del centro-nord d’Italia e d’Europa…. peccato che le Città del Sud non riescano ad essere altrettanto attrattive

    • Per questo una idea potrebbe essere quella di coinvolgere i giovani di tutta Italia in un CANTIERE PER PROGETTARE un nuovo Sud e non sterili interventi di un politica che sinora ha fallito

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