Una nuova investigatrice alle falde dell’ETNA : la Vanina Guarrasi di Cristina Cassar Scalia

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Cristina Cassar Scalia, medico oftamologo (che si aggiunge alla folta schiera di medici – scrittori in Italia) con i suoi tre romanzi, ”Sabbia nera”, ”La logica della Lampara” e “La salita dei Saponari“, ha creato una splendida figura di vicequestore, Vanina Guarrasi, definita dalla critica una sorta di “Commissario Montalbano in gonnella”.

Le somiglianze sono molte, ma più che con il commissario Montalbano in sé, le troviamo nell’ambientazione con i luoghi e i sapori della Sicilia e nella lingua utilizzata, un bell’italiano (non consueto oggi dove molti scrittori di noir scrivono facendo poca attenzione alla forma e preoccupandosi più dei ritmi e della storia) condito con le espressioni del dialetto siciliano (catanese o palermitano all’occorrenza),le troviamo con l’attenzione alla “squadra” per cui ogni componente ha le sue caratteristiche peculiari ma  è accomunato dal profondo rispetto e considerazione per il “capo”, la cui “sbirragine” è indiscussa. Le troviamo nel fatto che la mafia non è mai protagonista, anche se qualche volta si affaccia lontanamente.

Catania, Panorama

Vanina Guarasi, palermitana, dirige la sezione  “reati contro la persona” di Catania ed ha un passato terribile alle spalle: a quattordici anni ha visto morire suo padre, Ispettore di Polizia, ucciso da un killer della mafia e da allora si è  messa in testa di catturare e consegnare alla giustizia killer e mandanti e ci è quasi riuscita completamente ma, dopo aver salvato la vita all’uomo che ama, un Magistrato antimafia che vive sotto scorta, decide di lasciare Palermo e l’antimafia,  l’uomo che ama, per cambiare completamente vita e si trasferisce a Catania.

L’Etna, il mare, la pasticceria siciliana e i ristoranti dove mangiare ottimo pesce fanno da sfondo alle sue indagini. Circondata da una bella squadra e da simpaticissimi amici, con il suo fiuto e le sue intuizioni riesce a risolvere i casi andando sempre oltre le apparenze e non traendo mai conclusioni superficiali e affrettate.

Catania, via Etnea, spesso teatro delle passeggiate del vice questore

Nell’ultimo romanzo, “la salita dei Saponari” continua la storia personale di Vanina: all’inizio la troviamo a Palermo con la sua vecchia squadra mentre sta per catturare il killer di suo padre, ma l’operazione va a monte e Vanina torna a Catania dove l’aspetta la risoluzione di uno strano omicidio .

Abbiamo un faccendiere di origini cubane che viene ucciso all’aeroporto di Catania nella sua auto. Chi lo ha ucciso? Perché? Poco dopo a Taormina viene trovato il cadavere dell’amante siciliana della vittima. Si rende necessaria la collaborazione con i Carabinieri, titolari della seconda indagine per competenza territoriale ma questa avverrà tranquillamente senza problemi.

Taormina, luogo del secondo delitto

Un caso molto intrigato: Vanina Guarasi si muoverà su più piste, e non si fermerà di fronte alla volontà di chi vuole chiudere in fretta il caso ma scaverà fino in fondo anche grazie all’aiuto dell’ottantenne Commissario in pensione Biagio Patanè, amico fidato con una mente degna del data-base di un computer. La sua fama di attirare “casi rognosi” non viene meno, così come quella di non scendere mai a facili compromessi.

Vanina risolve brillantemente il caso e decide  di festeggiare invitando a cena a casa sua  la sua anziana e protettiva vicina Bettina e Biagio Patanè ma entrata in casa scoprirà che gli incubi che si era lasciata alle spalle a Palermo l’hanno inseguita e… niente correremo subito a comprare il prossimo romanzo della serie appena uscirà.

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Maria Fiorenza Virgallito
Sono Maria Fiorenza Virgallito, professoressa di italiano e storia in un istituto tecnico. Sono nata a Matera, cresciuta a Torino, vivo da più di trent'anni a Roma: insomma, radici meridionali, rigida impostazione piemontese stemperata da un pizzico di allegra romanità. Convinta di fare il lavoro più bello del mondo, “sempre in trincea” per cercare di far appassionare i ragazzi alla lettura, al cinema e al teatro. Sono una lettrice onnivora e scrittrice sporadica. In realtà sognavo davvero di fare la scrittrice ma poi, come la mia eroina Jo March di "Piccole Donne", ho lasciato il mio sogno nel cassetto e sono diventata per scelta e non per ripiego un'insegnante. Con ScrepMagazine posso far sì che il mio sogno esca finalmente dal cassetto per volare tra le pagine di un giornale di qualità che fa cultura sul web. In fondo il mio motto è "La cultura è il mondo".

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