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Umberto Boccioni (parte settima)
“Dinamismo di un ciclista”
Olio su tela 70 x 95 cm
Peggy Guggenheim Collezione Venezia
Umberto Boccioni dipinge “Dinamismo di un ciclista” nel 1912 in stile futurista.
Più di un secolo fa la bicicletta sì modernizza con una nuova forma di telaio e inizia a diffondersi come mezzo rivoluzionario per gli spostamenti in città.
Un uomo in sella ad una bicicletta è un soggetto congeniale ai pittori futuristi.
È la dinamica della pedalata del ciclista, la fusione tra l’uomo-bicicletta e l’ambiente circostante ad interessarli e a creare opere dai colori brillanti, dai tagli diagonali e precisi.
“DINAMISMO DI UN CICLISTA”
In questo dipinto Boccioni vuole esaltare l’ambiente urbano ed elogiare la velocità.
Il ciclista mimetizzato tra le linee geometriche di vari colori riempie la scena, corre su una strada cittadina e proteso in avanti sulla sua bici sembra sfrecciare quasi fosse una moto.
Come si evince, ciclista e bicicletta sono un tutt’uno.
I raggi di sole che colpiscono il ciclista in corsa, danno il giusto equilibrio al dinamismo rappresentato.
La luminosità nasce dall’interno delle figure ed è il flusso delle luci che danno la sensazione del succedersi di attimi.
il colore nitido e pulito abbinato all’affiorare del nero all’interno della composizione dà, al segno pittorico, un’accentuazione espressiva di movimento.
Boccioni assimila le forme geometriche e rigorose dei cubisti come Braque e Picasso, ma diversamente da loro, le presenta con contorni e pennellate che rafforzano l’energia del quadro.
CONCLUDENDO:
L’opera è composta da tante linee che variano in base all’emozione di chi le osserva.
Anche il colore svolge un ruolo importante. Rifacendosi, non solo al cubismo, come dicevo prima, ma anche al Pointellisme di Seurat, ( vedi “Rissa in galleria”, precedentemente trattato).
Boccioni accosta piccole particelle di colore puro per creare effetti luminosi che si fondono e si sovrappongono alla figura.
Nel capolavoro pittorico l’affiorare del nero e dei blu all’interno della composizione, esaltano l’intreccio vitale, dando la sensazione di un vero ciclista.
Bruno Vergani
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