Tutto in uno sguardo

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Inizia tutto con uno sguardo, con l’entusiasmo e l’innamoramento. Ci sono rapporti che dopo il primo bacio, procedono spediti verso un traguardo comune. Altri finiscono, perché non ci sono i presupposti, perché era solo un fuoco di paglia e c’è ben poco da argomentare ma poi, poi ci sono quelli nati sotto una stella nera. Vivono appoggiati sulle spalle di uomini insicuri o troppo sicuri di se stessi, non esiste una via di mezzo. L’isolamento della vittima avviene per gradi, così che la giovane (ma non necessariamente giovane e inesperta) innamorata, non se ne renda conto. Prima di tutto è necessario distruggerne l’autostima, anche se minima. Bisogna ergere intorno a lei una rete, senza che lei lo comprenda. Può iniziare con una piccola critica che può essere il colore di un rossetto, una minigonna, un particolare tipo di scarpe. L’affondo avviene quando la vittima ascolta questi “consigli dati col cuore”, è convinta che siano per il suo bene. Poi arriva il turno delle amicizie. Guai uscire anche con un’amica e fermarsi a prendere un caffè, se lo fai sei una poco di buono! Il telefono deve risultare sempre libero, pronto a ricevere le sue telefonate, se è occupato, scatta l’interrogatorio. Chiaro che a questo punto, la madre della vittima o la sorella non possono più contare sul suo aiuto. Lei ora è una proprietà! Neanche il cane si può portare a spasso poiché l’innocente bestiola, è una scusa per incontrare uomini. Guai a stare affacciate alla finestra, se lo fai, è perchè aspetti un potenziale amante. Bisogna assolutamente smettere di uscire e possibilmente, smettere di lavorare. Lui invece no, lui può uscire, frequentare gli amici e magari anche altre donne, perché lui è un maschio, lui può. Tanto quella rete che ha intorno, impedisce a chiunque di avvicinarsi e raccontare ciò che accade in realtà. Poi arriva un giorno in cui la vittima decide di fargli una sorpresa, uscire per andare a casa sua per fargli visita, magari con dei pasticcini. Arriva improvviso un acquazzone e un vecchio amico si offre di darle un passaggio, che fa non accetta? Se piove a dirotto? Lui preferisce vedere la sua donna con la polmonite che accanto ad un uomo, il cui unico scopo era quello di accompagnarla. Per precauzione però, si fa lasciare qualche metro più in là ma lui vede lo stesso lei che scende dall’auto e magari saluta con due innocenti baci sulla guancia. Sale in casa e lui è cupo, torvo, inizia a far domande. La sincerità non paga e in men che non si dica, arriva sul suo volto incredulo, il primo, feroce schiaffo. È il primo di una lunga serie. A quello schiaffo si aggiungeranno calci, pugni, umiliazioni che saranno continue, anche per un nonnulla. La umilierà senza bisogno di litigare, le dirà: sei bruttina, non vali niente, per fortuna hai incontrato me altrimenti chi ti avrebbe voluto, hai trovato il pollo. E lei, sempre più prostrata dalla paura non avrà più la forza di reagire. Alle domande pressanti, se risponde la picchia, se non risponde, la picchia lo stesso. Vorrebbe chiedere aiuto ma a chi? La vergogna le impedisce ogni azione. Chi dovrebbe vergognarsi? Lei o lui? Un giorno però, stanca di tutto, trova la forza e reagisce e questo segna la fine. Il giocattolo si rompe…

Alla prima avvisaglia è indispensabile chiudere un rapporto del genere, anche se consiglia una pettinatura diversa (si ammettono solo i parrucchieri). Quando guardano con gelosia due gambe scoperte se indossi un pantaloncino e sei al mare. Non è amore! L’amore è cura, rispetto, è protezione. Se non lo è, è solo un rapporto malato, una dipendenza affettiva che niente ha a che vedere col più nobile dei sentimenti.  Dove possibile, cambiare città. Cambiare numero di telefono. Evitare di uscire da sole. Evitare incontri chiarificatori. È pronto a colpire. Lui arriva già con l’intenzione di uccidere. E non darà scampo alla donna che lo ha amato fino ad annullare se stessa. Noi donne, abbiamo il diritto all’autodeterminazione. Abbiamo il diritto di truccarci, di ridere e ballare da sole o in compagnia. E soprattutto, abbiamo il diritto di vivere.

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