Voglio sempre incontrare la bellezza laddove gli altri scoprono brutture.
Non vado a cercare mai il pelo nell’uovo, il difetto, i segni di una imperfezione.
Ho educato il mio sguardo ad aprirsi, a non rimanere chiuso nel proprio campo visivo.
Per realizzare tutto ciò, ho bisogno di lasciarmi guidare dalle mie pulsioni emotive.
Preferisco esprimermi con parole chiare, senza doppi sensi, perché non sopporto di dare adito a fraintendimenti, interpretazioni personali.
Fuggo le esternazioni impertinenti, rabbiose, non sono interessata a frequentare i luoghi comuni, così come non mi piace immaginare che dietro un silenzio ci sia una situazione scomoda, un complotto, chissà quale segreto da celare. Forse si chiama intelligenza del cuore, non saprei.
So soltanto che quando il mio cuore chiama, io rispondo.
Quando mi chiede di ascoltarlo, io sono tutta orecchi.
Quando mi invita a pensare, io ubbidisco.
Chissà che la forza del mio carattere non dipenda da questo rapporto dialettico tra mente e cuore… o, piuttosto, dal sapere sempre da che parte stare.
Piera Messinese
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