Tifeo

153684

Siamo sempre affascinati dalle eruzioni vulcaniche, per quanto possano mettere anche paura e destare preoccupazioni, soprattutto per la gente del posto.                                                       

Nella mia amata Sicilia, si trova l’Etna, il più grande vulcano attivo in Europa.

Molti si chiedono a cosa siano dovute le sue eruzioni.

Una risposta arriva dalla mitologia greca, che farebbe dipendere la sua attività dagli sbuffi del gigante Tifeo.

È una leggenda che ha dato voce per secoli ad una tradizione popolare, secondo la quale il gigante Tifeo o Tifone reggerebbe sulle proprie membra l’isola siciliana essendone prigioniero.

Tifeo, presente in alcune rappresentazioni, reggerebbe l’isola in posizione supina, con braccia distese e le mani che sorreggono i due capi Peloro e Pachino. I suoi piedi si ricongiungono a Trapani (Lilibeo) e la testa, si troverebbe sotto il vulcano dell’Etna.

Tifeo sarebbe stato condannato, dopo uno scontro con Zeus, a sorreggere l’isola sul proprio corpo, rinchiuso per sempre sotto l’Etna.

Egli nasce dall’unione della madre terra Gea e Tartaro, un gigante dal brutto aspetto, con la testa dai cento serpenti, destinato sin dalla nascita allo scontro con Zeus per vendicare la madre di Gea.

In un primo scontro la vittoria sembrò andare a Tifeo, il quale spezzò i tendini a Zeus costringendolo ad allontanarsi dall’Olimpo. Ma dopo che Zeus fu rianimato da Pan ed Ermes, ritrova la forza per continuare la sua lotta, a differenza di Tifeo che dopo l’incontro con le Moire perde le forze.

Tifeo si indebolisce dopo aver assaggiato cibo per comuni mortali rischiando di morire. Così fu costretto a fuggire dalle saette di Zeus, rifugiandosi in Sicilia.

Arrivato qui e ferito a morte, fu trascinato e rinchiuso in eterno sotto l’Etna, dove ancora oggi alimenta il vulcano con i suoi sbuffi. I tremori vulcanici sono dovuti alla sua insistente ribellione nel volersi liberare al suo crudele destino.

Conoscevate la leggenda?

Giulia Trio

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here