Spose d’autore

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Dopo il periodo in cui la pandemia ha fatto “scoppiare” centinaia di coppie che dovevano sposarsi nel 2020, 2021 e nel 2022, è tornato il via libera ai matrimoni, che si possono svolgere senza molte limitazioni,e limiti di partecipanti.

Ma lasciamo da parte gli ultimi anni, nefasti, anche per chi voleva vivere un futuro insieme e che invece ha visto scoppiare e finire, come una bolla di sapone, il proprio amore.

Per i fortunati che hanno resistito è arrivato il momento tanto atteso, quello del matrimonio.

Ma qual è il vero motivo che spinge le ragazze a sognare un matrimonio da favola?

Al desiderio di una cerimonia principesca, concorrono le storie e le fiabe che ogni bambina legge. La maggior parte delle piccole lettrici inizia ad immaginare un abito da sposa tutto per sé, pomposo o meno, e pensa alle navate della chiesa ricche di fiocchi e di fiori.

Certo è, che nel giorno del matrimonio, tutte le spose sono particolarmente belle.

E la loro bellezza non dipende dal trucco, dalla pettinatura o dall’abito scelto.

È la luce negli occhi che rende le spose raggianti e splendide, poiché finalmente coronano il loro sogno.

Strana incoerenza questa, nel mondo di oggi, una contraddizione che mi porta a pensare che alla fine, tutte le donne sognano la stessa cosa, l’abito bianco.

Sognano di arrivare all’altare con il bouquet di fiori in mano, fantasticano sul papà che le accompagna alla fine della passerella verso l’altare, immaginano di vedere il futuro marito con gli occhi sbarrati, davanti al parroco, rimanere con la bocca aperta per la bellezza della futura moglie.

Ogni donna che si rispetti ha questo desiderio e in cuor suo, non fa altro che sperare che il fidanzato sia proprio quello giusto, quello che la porterà all’altare. Questa riflessione mi è sorta durante la Fiera della Sposa, visitata qualche anno fa, neIla mia città.

Ci sono capitata per sbirciare un po’ le nuove tendenze della moda in bianco.

Volevo vedere con i miei occhi come si svolgeva una manifestazione del genere, dedicata ad uno dei giorni più importante della vita delle donne.

Sappiamo tutti, che i mesi da maggio a settembre sono quelli in cui si celebrano più matrimoni, e sulle riviste da mesi ci sono gli abiti da sposa, da sogno.

Rigorosamente bianchi.

Ma l’abito da sposa è sempre stato bianco? No.

Nel Medioevo, per esempio, i futuri sposi, specie se appartenenti alle classi sociali agiate, dovevano esibire il proprio status con abiti costosi, colorati con tinture rare e preziose.

Usare stoffe colorate era dunque sinonimo di ricchezza.

La prima sposa della storia a indossare l’abito bianco fu la principessa Filippa d’Inghilterra nel 1406 il giorno del suo matrimonio con Erik di Danimarca.

Un secolo e mezzo più tardi, Maria Stuart, incoronata regina di Scozia scelse per le nozze con Francesco II di Francia, un abito candido, andando controcorrente, e contro ogni buon auspicio: per i reali francesi il bianco era infatti il colore del lutto.

La scelta della quindicenne Maria appare a posteriori quasi una premonizione, il suo altrettanto giovane consorte, infatti, morirà di lì a due anni.

Bisognerà aspettare qualche secolo e un’altra grande regina perché l’abito bianco da sposa divenga una consuetudine: nel 1840 la regina Vittoria d’Inghilterra lo scelse per le sue nozze con Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha.

E quasi tutte le future spose la copieranno. Anche se a metà del diciannovesimo secolo si sia diffusa l’abitudine ad indossare abiti lunghi ed ampi, simili a quelli in voga dell’epoca vittoriana, in realtà lo stile dell’abito da sposa è generalmente molto legato alla moda del periodo.

Per esempio negli anni venti le spose vestivano abiti corti davanti, con un lungo strascico, spesso abbinato ad un cappello cloche.

Per tradizione l’abito da sposa è di colore bianco, benché sia possibile spaziare in un raggio di colori che includono anche tonalità come l’avorio, il crema, l’ecru.

La tradizione dell’abito bianco è stata tramandata sino ad oggi, anche se va precisato che prima del matrimonio della regina Vittoria, era possibile scegliere per il vestito qualunque colore, ad eccezione del nero (colore dei funerali) e del rosso (associato alle prostitute).

L’unica eccezione era rappresentata dalle spose finlandesi del diciannovesimo secolo, che indossavano abiti scuri o neri. In seguito, si è diffusa la convinzione che la scelta del colore bianco rappresentasse la verginità, benché al colore blu fosse associata la purezza.

Attualmente l’abito bianco è inteso semplicemente come la scelta più tradizionale per il matrimonio.

Ma molti abiti nuziali in Cina sono di colore rosso, colore che è auspicio di buona fortuna.

Tuttavia, negli ultimi anni, le spose hanno optato per la scelta dell’abito bianco, seguendo la moda tipicamente occidentale, o hanno adottato il modello di abito occidentale, a volte dorato.

L’abito rosso è anche una delle principali scelte delle spose vietnamite, nella forma tradizionale detta “Áo dài”.

In Giappone, le spose indossano tre o più abiti distinti nel corso delle celebrazioni del matrimonio, cominciando dal tradizionale kimono bianco.

Anche in questo caso però le influenze occidentali hanno portato molte donne giapponesi a sposarsi con l’abito bianco.

L’abito del giorno del sì, è quello che le donne non dimenticheranno mai, per tutta la vita.

Ma è anche quello che può richiedere interminabili mesi per essere scelto.

Gli abiti da sposa più “imitati” degli ultimi decenni, sono gli abiti di Grace Kelly, Lady D e Kate Middleton, tre principesse diverse con “matrimoni” diversi.

Abiti unici, disegnati per loro e che rappresentavano in pieno la loro personalità.

Chi non ricorda l’abito di Grace Kelly?

Un abito elegante ed innovativo per l’epoca, due gonne sovrapposte ed un corpetto in pizzo di Bruxelles.

Completamente diverso quello di Lady D., esuberante, “ingombrante”, con un velo di oltre sette metri, è da tutti ricordato come l’abito “meringa”; ma era il 1981 e quell’abito era la perfetta rappresentazione dei meravigliosi anni ’80.

Era il 2011 quando Kate Middleton ha sposato William, lei aveva un difficile compito, una inevitabile competizione con Lady D, la principessa triste e ribelle che aveva incantato il popolo inglese.

Kate ha fatto una scelta saggia e assolutamente adeguata, scegliere un abito che fosse completamente diverso da quello della madre di William, il suo è l’abito regale e moderno a cui tutt’oggi le spose continuano ad ispirarsi.


Angela Amendola

Foto d’autore concesse dal fotografo Achille Amendola 

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