Rosalia, la Santuzza salva i Palermitani dall’Epidemia (Parte 1^)
A distanza di un anno, la situazione della Pandemia è ancora grave.
Abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini e non siamo più padroni della nostra vita.
Eppure non è la prima volta che siamo vittime di Epidemie e Pandemie.
Ognuna di esse ha sempre segnato periodi di catastrofi simili alle guerre, in questo caso ancora peggio, perchè si combatte contro un nemico invisibile.
Torniamo indietro nel tempo, al lontano Maggio del 1624, periodo in cui Palermo viene investita dalla peste, dando seguito ad un periodo alquanto triste e difficile, che in breve tempo fa strage di numerose vittime.
Nel corso di un anno, tra il 1624 e il 1625, si verificano strani avvenimenti che vengono collegati ad una giovane donna, vissuta circa quattro secoli prima che avvenisse la peste.
Ed è proprio in quelle circostanze che si manifesta.
Il suo nome è Rosalia, figlia del Conte Sinibaldo de Sinibaldi e della nobildonna Maria Giuscardi.
Malgrado le sue nobili origini, non ha mai mostrato alcuna forma di ostentazione, preferendo una vita molto riservata.
Per vari anni è stata la damigella d’onore della Regina Margherita, figlia del Re di Navarra e moglie di Guglielmo I°.
Per volere del Re Ruggero d’Altavilla viene assegnato, al padre, un grande possedimento alla Quisquina fino al Monte delle Rose, una contrada di Agrigento dove Rosalia vive felicemente, fino all’età di sedici anni, periodo in cui, per volere del Re, chiede alla figlia di sposare il Conte Baldovino.
Lei si rifiuta e manifesta il suo desiderio di darsi alla vita religiosa; così abbandona la casa paterna e prende i voti, accedendo all’ordine delle Monache Basiliane.
Il suo desiderio è quello di vivere una vita da eremita e sceglie di rifugiarsi, per dodici anni, in una piccola cavità del bosco della Quisquina, un dirupo di circa 900 metri, con vista mare, che domina la necropoli di Realtavilla (AG) che oggi è divenuto luogo di culto e di preghiera.
Prima di abbandonare quella grotta, imprime sulla parete destra del suo ingresso una scritta:
“Ego Rosalia Sinibaldi Quisquine et rosarum domini filia amore d/ni mei Jesu Christi in hoc antro habitari decrevi”.
La scritta si conclude con un numero, il 12…si pensa siano gli anni che ha trascorso in quel luogo.
Ma riprendiamo quando Rosalia fa ritorno nella casa paterna dove si sofferma, per un breve periodo, per trasferirsi, in seguito, in un’altra grotta ricca d’acqua, sul Monte Pellegrino, in cui era ubicato un altare dedicato alla Madonna, motivo per cui, quel luogo è ritenuto sacro.
Per ben otto anni la donna vive su quel monte e quando pensa di essere alla fine dei suoi giorni, si mura dentro fino alla sua morte.
Si suppone, in base a testimonianze, che sia morta il 4 Settembre del 1170, anche se ricerche più recenti, testimoniano sia morta nell’anno 1170.
Per circa 450 anni, non si hanno più sue notizie e nessuno si è interessato alla sua esistenza, fin quando, un vascello approdato a Palermo porta la pestilenza provocando la morte di migliaia di persone…
C O N T I N U A…
Grazia Bologna
Scatti Grazia Bologna – Santuario e Grotta Monte Pellegrino (Pa)
Immagine dal Web – Peste Manzoni Milano
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MOLTO BELLO VEDIAMO IL SEGUITO
Grazie infinite Giancarlo Rosati, il seguito lo pubblicherò Martedì, spero di ritrovarti, intanto…Auguri!