Parlare senza permesso

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Tutti noi, ogni giorno, parliamo, comunichiamo con gli altri le nostre emozioni, i nostri pensieri, qualunque cosa ci passi per la testa e non diamo peso né al modo in cui diciamo determinate cose, né perché, a chi.

Non ci fermiamo a riflettere se è il momento giusto, se può portare dolore o beneficio.

Parliamo, parliamo tanto, spesso parliamo troppo.

Le parole possono annunciare una lieta notizia, possono portare gioia, ma possono anche far male, causare dolore ad altre persone, possono diventare qualcosa di più doloroso di uno schiaffo.

Sono lame affilate e, proprio per questo, possono essere considerate vera e propria violenza.

Una violenza invisibile sicuramente, psicologica, ma devastante quanto quella fisica.

L’unica differenza tra le due è che le violenze fisiche passano e si “dimenticano” nel tempo, quelle verbali sono diverse.

Restano impresse nella mente, colpiscono l’anima, rimangono lì ferme e creano disagi, anche a livello comportamentale.

Un abuso verbale avviene tramite continui insulti, urla, commenti che aiutano solamente ad abbassare l’autostima e non fa altro che distruggere mentalmente chi è vittima di tutto ciò.

La vittima inizierà pian piano a crollare, a perdere fiducia in sé stessa, col tempo si convince che ciò che le è stato detto sia realtà, si colpevolizza e inizierà sempre più a sentirsi inutile, incapace.

Ecco che inizia il processo di auto-distruzione.

Altro aspetto diverso tra una violenza fisica e una verbale è che, mancando la prima, la vittima non si rende conto davvero di ciò che sta accadendo alla sua persona, non si rende conto della gravità del problema.

Le conseguenze non vengono percepite a prima vista, sono condizioni in cui la vittima si ritroverà anche dopo essersi liberata dell’“aguzzino”, anche a distanza di anni.

Conseguenze:

  • Sensazione costante di essere una nullità;
  • Solitudine;
  • Senso di colpa costante;
  • Depressione;
  • Paura ad esprimere ciò che si prova;
  • Insonnia;
  • Difficoltà a relazionarsi.

I danni di una violenza psicologica possono manifestarsi in modo così leggero da passare inosservati davanti agli occhi di tutti, ma sono devastanti sul corpo.

Possono causare:

  • Ipertensione;
  • Disturbi alimentari (inappetenza, mancato controllo sul consumo del cibo, disprezzo per ciò che si mangia…);
  • Segni sul viso di stanchezza e maltrattamenti del proprio corpo.

L’aggravante di tutto è che solitamente l’aggressore è il partner o un componente della famiglia.

Ma tutto ciò può avvenire sul posto di lavoro, per strada, in un negozio.

E ultimamente la situazione sembra essere peggiorata. Tutti si sentono in dovere di riversare i propri fallimenti, le insoddisfazioni e qualunque aspetto negativo della propria vita passata e presente sul prossimo, non ci si cura più dei sentimenti altrui, conta solo ciò che fa star bene al singolo.

Un abuso verbale, che riguarda l’84% delle donne, avviene per strada.

Viene definito “catcalling”.

Questo genere di violenza si manifesta tramite fischi, parole volgari, complimenti non richiesti, e tutte, almeno una volta nella vita, ne siamo state vittime.

Il termine arriva dall’America e sta ad indicare un atteggiamento verbale, non richiesto, alle donne, un atteggiamento molto diffuso da donne di ogni età e provenienza sociale.

I paradigmi del catcalling sono colpevolizzare la vittima e sminuire l’atto di violenza.

Viene chiamato “laissez fairel’atto di sminuire questa forma di violenza e considerarla una forma di apprezzamento verso qualcosa di bello che va guardato e commentato davanti la persona presa di mira.

Quando una donna si sente infastidita da queste “attenzioni” viene etichettata come pazza ed esagerata, femminista.

Secondo gli uomini questo avviene perché le donne non apprezzano i complimenti, sminuendo ciò che comporta a livello emotivo ad ognuno di loro, ma ciò che viene principalmente ignorata è la paura che subentra se l’idea è quella di rispondere, paura che quella risposta potrebbe causare delle ripercussioni gravi a se stessa.

Anche in un’epoca come la nostra, questo fenomeno sta spopolando.

Nonostante gli sviluppi tecnologici, sanitari o di altro genere, ciò che ancora è da considerarsi una vittoria lontana sono i rapporti civili tra gli esseri umani.

Giulia Trio

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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