Oxford: la capitale delle Macellerie…

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Spunti etimologici…

A stretto contatto con la contea dell’Oxfordshire (per più di una volta, a dire il vero!) mi è capitato di venire a conoscenza di un fatto, che resta per me una curiosità singolarissima e che amo sottoporre alla vostra attenzione da una didascalia di una brochure, che tuttora conservo a ricordo: «Thomas Wolsey era figlio di un macellaio, venne istruito al Magdalen College e divenne l’uomo più influente in Inghilterra oltre al re: era l’Arcivescovo di York, Nunzio apostolico del Papa e Lord Cancelliere.

Quando Re Enrico VIII volle divorziare da Caterina d’Aragona, Wolsey si trovò tra il suo protettore e la sua Chiesa.

Il Re infuriato spogliò Wolsey di tutte le sue proprietà, incluso il suo progetto preferito, il Cardinal College.

Enrico ricostituì il college con il nome di Christ Church nel 1546. Alla Cattedrale incorporò inoltre la Prioria di Santa Fridesvida».

Insomma, quando si vantano blasoni penso a quel buon Macellaio di avo che sbarazza tutti i salami viventi delle nostre storie.

A proposito, nel nostro Sud, dopo aver preso spunto da quest’aneddoto storico, come chiamiamo questo nobile esercizio commerciale?

Restando in zona albionica, percorrendo High Holborn Street, dopo un bar triestino (credo!)  arriverete ad incrociare un’insegna: The Butchery, il rivenditore di carne a Londra: il nome evoca un termine nostrano, non è peregrina la deduzione!

Un gallicismo derivante dal tardo latino bocharîa e bocharius indicanti rispettivamente la macelleria e il macellaio, resi in italiano con i termini beccheria e beccaio (discendenti dalla parola becco): da qui discende molto verosimilmente qualche nostro cognome professionalizzante come Buccheri e Vucceri in Calabria e in Sicilia.

La Vucciria, questa è la voce vernacolare con cui abbiamo battezzato il market delle carni, è anche il nome di un mercato meridiano: quello della città più occidentale della Sicilia: qui le abbanniati, così le chiamano le grida dei venditori, fanno parte delle regole dello scambio.

Altre due voci, infine, mi va di segnalare (prima di avviarmi alla conclusione come striscia sinonimica di macelleria): una è “carnezzeria”, facilmente intuibile come relazione semantica, l’altro (suggeritomi dall’amico Salvatore Giudice) è “chianca”.

Da dove discende quest’ultimo lemma?

I pezzi di carne tagliati venivano adagiati ed esposti su di un bancone di legno di lunghezza e larghezza variabili, che in Latino è detto planca (asse, tavolo). A testimoniare tale usanza esistono diversi quadri, tra cui la Bottega del macellaio di Joachim Beuckelaer, conservato oggi al Museo di Capodimonte.

Che altro aggiungere!?

Vedete che l’etimologia è persino carne da macello?

Ps: un quadro, in tutto ciò, non può sfuggirci.

A destra un macellaio prepara i quarti di carne, staccandoli dalla carcassa appesa di un bovino (Renato Guttuso, Vucciria, 1974, olio su tela, 300 x 300 cm. Palermo, Palazzo Steri).

Si mangia con gli occhi e col gusto della sapienza: provare per credere!

Sitografia visiva:

https://www.google.com/search?q=guttuso+vucciria+quadro&client=firefox-b-d&sxsrf=ALeKk01TdTzs9SXmEK

https://www.google.com/search?q=oxford+college&client=firefox-b-d&sxsrf=ALeKk00HhSsBZuZzmI7t_ARAFYT

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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Francesco Polopoli
Sono laureato in Lettere classiche, docente di lingua e letteratura latina e greca presso il Liceo Classico di Lamezia Terme (CZ), membro del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti. Divulgo saggi a tema come, a solo titolo di esempio, Echi lucreziani e gioachimiti nella Primavera di Botticelli, SGF 2017, ... Ho partecipato a convegni di italianistica, in qualità di relatore, sia in Europa (es. Budapest) che in Italia (es. Cattolica di Milano). Attualmente risiedo a Lamezia Terme e da saggista amo prendermi cura dell’antico come futuro sempre possibile di buona memoria. Il mio parere sul blog? Un vascello post-catulliano ove ritrovarsi da curiosi internauti: al timone del vascello ci stanno gli autori, passeggeri sono i tanti lettori a prova di click…

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