Maria Maiolo e la Calabria

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Il volto bello della Calabria lo troviamo soprattutto nei giovani artisti che con la loro arte esprimono i nostri sentimenti più genuini, facendo conoscere una realtà ben diversa dalle tinte fosche con cui viene ordinariamente rappresentata.

Una delle eccellenze giovanili è la scrittrice e musicista vibonese Maria Maiolo che ho conosciuto al salone dell’editoria Vibook a dicembre, proprio nella cittadina vibonese.

Sono rimasta positivamente colpita dalla presentazione del suo libro, un libro che coinvolge, che si legge d’un fiato tanto è bello: “Il coraggio di cambiare“.

Libro che esprime concetti molto importanti, come l’amore per la propria Terra, la Calabria, Terra bistrattata non solo da chi non la conosce, ma anche da noi stessi calabresi.

Ha avuto il coraggio di denunciare cose che nessuno ha mai detto, come la sofferenza per le umiliazioni subite nell’ambito della scuola, non solo da parte dei ragazzi, ma anche dei professori, solo per avere l’accento diverso dal loro.

Ora Maria ha ampiamente dimostrato come la caparbietà dei ragazzi calabresi porta alla realizzazione dei sogni…
La sento al telefono e le inizio a farle domande affinché si racconti un po’…

A. A- Maria da cosa nasce il tuo libro? È un argomento  attuale se ci guardiamo intorno.

M. M – Sicuramente nasce dal coraggio e dalla voglia di denunciare a voce alta non solo quello che io ho subito ma principalmente quello che la nostra terra subisce. Ad oggi, la Calabria ha bisogno di giovani coraggiosi. Ci vuole coraggio ad amarla, a restarci e soprattutto a tornarci. Il mio libro nasce dalla mia voglia di riscatto. So di cosa è dotata la Calabria e voglio che venga ricordata nel mondo, per le sue bellezze non per quello che in parte la affligge. Amo profondamente la mia terra ed è a lei che dedico ogni traguardo che ho raggiunto e ogni progetto a cui sto lavorando.

A. A – Quando trovi il tempo per scrivere, come concili la tua passione con il tempo?

M. M – Sicuramente conciliare tutto implica diverse rinunce e sacrifici. Il mio percorso di studi richiede tanto tempo, pazienza ed attenzione, è per questo che concentro tutto quello che è strettamente legato a me e che non prescinde dalla mia presenza la sera. Quando si gode di un silenzio assordante il rumore dei miei pensieri è così alto che non scrivere per me è impossibile. Di giorno quindi, mi concentro quasi esclusivamente ai miei studi soprattutto grazie all’aiuto di un amico fraterno che segue attentamente e organizza con cura per me e con me eventi e progetti.

A. A. – Hai frequentato il Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia, ne hai un buon ricordo?

M. M – Frequento attualmente l’ultimo anno del triennio in Conservatorio e mi mancano pochi esami alla laurea. Sicuramente il conservatorio di Vibo mi ha dato tanto e se oggi sono quella che sono in parte è anche grazie al mio percorso li. Lo frequento da nove anni con un’assiduità quasi giornaliera è impossibile quindi non affezionarsi ad ogni cosa che ti circonda. Molti dei rapporti che coltivo con cura e stima appartengono al percorso in Conservatorio e tutti occupano un posto importante nel mio cuore. Tutti abbiamo qualcosa che ci accomuna e sicuramente uno tra tanti è il continuo mettere in discussione se stessi. Il percorso di noi musicisti non è un percorso facile, implica tanta ricerca, costanza, passione e caparbietà. La musica è un pò come una donna: sa darti tanto ma devi saperla corteggiare.

A. A. – Che strumento suoni?

M. M – Suono da diversi anni il clarinetto ma non ti nego che mi piacerebbe avvicinarmi di più al mondo della didattica.

A. A – Che genere musicale ti piace?

M. M – Sinceramente non ho un genere musicale preferito. Sicuramente ricerco nella musica il gusto armonico ma essendo una scrittrice sono anche esigente nei testi. Sono fermamente convinta che la musica ha un grande potere, quello di scuotere le anime di chi la produce e di chi l’ascolta. È importante quindi, trattare tematiche importanti e poco superflue.

A. A- Come sei stata accolta al Nord? Ho letto che hai subito bullismo anche dagli insegnanti…

M. M- La risposta può essere trovata tra le pagine del mio libro. Ecco una parte di un mio sfogo dopo ripetuti attacchi nei miei confronti legati alle mie origini.
“[…] forse ci doveva venire in Calabria prof. Avrebbe trovato un popolo caloroso che lo avrebbe invitato a prendere il sole nei giardini di casa e magari a bere un bicchiere di vino insieme. Qualcuno gli avrebbe regalato i nostri dolci tipici natalizi, qualcun altro gli avrebbe regalato un sorriso o un saluto. […] Ci sarebbe dovuto venire in Calabria a rubarci i valori e le tradizioni. A imparare, a conoscere. […] lei che si sporca la bocca con la malavita, lo sa cos’è? la prego, torno a sedermi con i miei compagni e ci illumini le menti con quello che sa realmente, senza etichette, senza pregiudizi generici. Mi dica nello specifico cos’è e allora sì che potrà permettersi di giudicare, fino ad allora taccia! […] nessuno mi segue se non il mio primo due in religione e la fine del mio anno scolastico. Io comunque l’avevo detto che era una giornata no.”

A. A – Consiglieresti ai ragazzi di partire senza la certezza di un lavoro?

M. M – Lo so che la mia risposta potrebbe sembrare a tratti contraddittoria ma si, lo consiglierei. Lo consiglio perché se hai dei sogni, delle ambizioni, se credi in qualcosa devi fare di tutto per ottenere il risultato. Ai ragazzi soprattutto, visto l’attuale situazione politica e sociale, mi sento di dire fortemente di non smettere mai di sognare e di credere profondamente nelle proprie capacità. Bisogna lottare per realizzare i sogni ma io posso essere la dimostrazione che volere è potere e che non tutti i mali vengono per nuocere.

A. A – Che cos’è per te l’amore?
M. M – Per me l’amore non è circoscritto ad una definizione e non può essere spiegato a parole. Posso dirti banalmente che l’amore è dettaglio ed attenzione. Chi ti ama si accorge di tutto quello di cui gli altri non si accorgono. Sono le piccole cose che rendono un amore magico, bello ed unico.

A. A – Delle polemiche sanremesi cosa pensi?

M. M – Da donna, la mia posizione riguardo le polemiche sanremesi è quella di essere totalmente a favore di una non partecipazione del cantante Junior Calli al festival in quanto viviamo un momento storico in cui la donna subisce con elevata frequenza abusi e violenza. Elementi questi presenti nei suoi testi. Nel rispetto delle donne uccise o vittime di violenza evitare che questo ragazzo partecipi al festival è il minimo.

A. A- Parteciperesti ad un talent? Secondo te nei talent la meritocrazia è rispettata?

M. M – Allo stato attuale non parteciperei ad un talent. Le mie ambizioni sono diverse. Rispetto chi lo fa, lo considero un lavoro come tanti altri.
Non penso che la meritocrazia venga rispettata, spesso i giudizi vengono attribuiti per pura simpatia. Anche e soprattutto per questo motivo queste realtà non mi appartengono.

È stata una bella chiacchierata anche se solo telefonica, saluto e ringrazio Maria Maiolo non prima di averle augurato di realizzare tutti i desideri che ha nel cuore, dandole appuntamento per il suo prossimo lavoro editoriale. Grazie Maria ?

Angela Amendola

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