… di Lasse Hallstrom e Joe Johnston con Keira Knightley, Mackenzie Foy, Helen Mirren e Morgan Freeman.
C’era una volta una bambina di nome Clara pervasa da una profonda tristezza in seguito alla morte della madre.
Clara vive con il padre e il fratellino, in una Londra coperta di neve e avvolta da un manto di malinconica tristezza. La luce tenue del cielo plumbeo di Londra è dolcemente illuminata da un albero maestoso che troneggia nel salone del Padrino di Clara.
E’ la vigilia di Natale e nel mezzo di canti e balli festosi solo la ragazza ne resta appartata, non riuscendo più a condividere delle feste la lieta atmosfera. A nulla valgono le richieste del padre che cerca di varcare quel muro di ombre e tristezza eretto da Clara.
Ma, quella notte, magicamente ogni cosa cambierà e, grazie ad un regalo speciale della madre, Clara verrà catapultata nell’incantato mondo dei Quattro Regni e vivrà una meravigliosa avventura.
Detta così sembra davvero la classica favola di Natale, con la presenza di strane creature, di mondi innevati, di fate buone e cattive e, naturalmente, di un regno da salvare. Eppure, aldilà dell’aspetto da zucchero filato di fata confetto, del castello fiabesco e della dolcezza del fedele schiaccianoci, ancora una volta la Disney mira a molto altro; la famiglia naturalmente è sempre al centro delle sue storie, insieme alla capacità di sognare, di conservare il ricordo di chi abbiamo amato e di mantenere forte la coesione familiare anche dopo una grave perdita.
Nel difficile e complicato ingranaggio di cui è composta una famiglia, venendo a mancare un pezzo centrale ( la madre in questo caso) si rischia di non veder più nulla funzionare a dovere. Tocca a Clara e al suo naturale ingegno, raccogliere le redini materne, trovare la chiave giusta per riaccendere il motore e riportare ogni cosa al suo giusto equilibrio. Grazie alla fantasia e ai sogni Clara troverà la fiducia in se stessa e la forza giusta per ristabilire o creare un nuovo rapporto col padre, accettare la morte della madre e trarne un giusto insegnamento.
Ricco di effetti visivi delicati ma efficaci, supportato da attori importanti ( anche se un pò sottotono per certi versi), il film regala momenti di puro godimento visivo nella delineazione dei Quattro regni, con un un tripudio di colori pastello, vivaci scenografie e costumi caratteristici (che molto richiamano il Tim Burton di Alice) e meravigliosi scenari sotto una candida neve; ma, è nella colonna sonora che la pellicola raggiunge lo splendore espressivo, grazie alle meravigliose musiche del grande Tchaicovski e del suo eterno Schiaccianoci che fanno da contorno alle vicende narrate.
I momenti migliori del film sono proprio nella sua parte sinfonica , che regala dei frammezzi da balletto classico e teatrali davvero notevoli.
Lo spettacolo creato per la ritrovata principessa, con i danzatori travestiti da topi sotto una surreale scenografia, è davvero geniale e ricco di una simbologia intelligente e poco infantile. Ed è proprio con la magia teatrale , con la messinscena della vita reale e con le musiche di Tchaicovski che il film si distacca dall’essere una semplice e gradevole favola per famiglie (senza eccessiva lode in molte parti) e si trasforma in un delizioso spettacolo musicale. NB: Titoli di coda imperdibili.
Sandra Orlando
[…] “Frozen e il regno di ghiaccio”. […]