Lina Wertmuller: 92 anni e Oscar onorario

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Ho sempre avuto un carattere forte, fin da piccola – dice oggi di sè Lina Wertmuller.

Regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana, è stata la prima donna nella storia ad essere candidata all’Oscar come migliore regista, per il film Pasqualino Settebellezze, con Giancarlo Giannini nel 1977.

Nel 2020 le è stato assegnato il Premio Oscar onorario.

“Sono stata addirittura cacciata da undici scuole e sul set ho sempre comandato io”.

Nel suo  92/o compleanno Lina la Combattente fa ancora sentire la sua voce per combattere una nuova battaglia.

Questa volta ha scelto la Natura e da  giorni ha cominciato la sua crociata in Sardegna a fianco di Legambiente contro la concessione per un allevamento di ostriche e mitili nel Golfo degli aranci. Un luogo a lei carissimo, scoperto ai tempi di uno dei maggiori successi (“Travolti da un insolito destino…“) e in cui passa anche queste settimane.

Lina, nata a Roma nel 1928, ha sempre sentito a lei caldi i temi politici e sociali e non ha mai nascosto le sue idee, dal Partito Socialista alla  rivendicazione dei diritti della donna nel mondo del cinema. Alla consegna dell’Oscar onorario pochi mesi fa fece sorridere la platea suggerendo che

Il Signor Oscar da ora in avanti potrebbe essere ribattezzato al femminile.

Ha preso invece  le distanze dalle posizioni oltranziste del femminismo ribadendo:

Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o perché si è donna. Lo si fa perché si ha talento. Questa è l’unica cosa che conta per me e dovrebbe essere l’unico parametro con cui valutare a chi assegnare la regia di un film. Come tutte ho avuto i miei problemi a farmi accettare ma me ne sono infischiata. Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva”.

Mimì Metallurgico di Lina Wertmuller

Aldilà delle convenzioni sessiste dei suoi tempi ci è riuscita, con una carriera piena di grandi  successi. Prima donna con una nomination come migliore regista, con  ben quattro in totale:

  • 1977 – Nomination miglior film straniero per Pasqualino Settebellezze
  • 1977 – Nomination miglior regista per Pasqualino Settebellezze
  • 1977 – Nomination migliore sceneggiatura originale per Pasqualino Settebellezze
  • 2020 Oscar onorario

Dopo di lei Jane Campion e Sofia Coppola.

E’ stata anche la prima donna ad avere successo in tv ai tempi degli “sceneggiati” con la trionfale accoglienza del “Giornalino di Giamburrasca” (1964-65) .

Nella seconda metà degli anni sessanta nasce la sua collaborazione con l’attore Giancarlo Giannini, che è presente nei suoi grandi successi Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”[7] (1973), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), Pasqualino Settebellezze (1976), La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978) e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978). Con lei la coppia Mariangela Melato e Giancarlo Giannini raggiunge altissimi livelli interpretativi.

È anche  autrice di diverse sceneggiature e regie teatrali, da Due più due non fa più quattro (1968) e Fratello sole, sorella luna (1972) (entrambi per la regia di Franco Zeffirelli) a L’esibizionista (1994), da Gino, Ginetta e gli altri (1995) a Lasciami andare madre.

Nel 1992 dirige Io speriamo che me la cavo con Paolo Villaggio, mentre nel 1996 torna alla satira politica con Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica, con Tullio Solenghi e Veronica Pivetti .

Si diverte anche in veste di doppiatrice per “Mulan” della Disney o come esponente dei “poteri forti” in “Benvenuto Presidente” di Riccardo Milani.

A lei dedicherà anche un omaggio il suo collaboratore storico Valerio Ruiz:Dietro gli occhiali bianchi”, presentato nel 2015 alla Mostra di Venezia.

https://ciaksicilia.files.wordpress.com/2013/10/mimi-metallurgico-ferito-nellonore.jpg

Il suo è un indagare i ruoli sociali dell’uomo e della donna nel rapporto-scontro tra il Nord e il Sud, tra la borghesia e il proletariato, dagli Anni Sessanta ai giorni nostri.

Anche le dinamiche di coppia vengono messe sotto una lente di ingrandimento che ne evidenzia limiti, eccessi, armonizzazioni mancate, stereotipi ma anche evoluzioni nascenti.

Lo sguardo è  sempre ironico e disincantato sia sulle questioni politiche che sociali o di costume e la volontà è quella di dipingere la società italiana  con toni spesso amari, grotteschi e pungenti, ma senza mai prendersi davvero sul serio.

Sandra Orlando

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