“Lezioni di Piano” di nuovo al Cinema

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A 25 anni dalla sua uscita Lezioni di piano, il capolavoro di Jane Campion del 1993, torna al cinema restaurato per volontà della stessa regista.

3 Oscar, Palma d’oro a Cannes e tantissimi riconoscimenti, la grande storia d’amore tra Holly Hunter e Harvey Keitel si è riproposta sul grande schermo, a Bologna, in una Piazza Maggiore allestita appositamente per l’occasione e offrendo al pubblico uno spettacolo davvero unico.

La regista neozelandese, unica donna ad aver mai vinto la prestigiosa Palma d’oro ha fortemente voluto il restauro della pellicola e non solo; dal 1 Luglio parte anche un workshop da lei tenuto e destinato a 20 aspiranti giovani registi.

Un film, Lezioni di piano, che ha sicuramente lasciato il segno nella storia della cinematografia mondiale e che si ricorda non solo per l’eccezionale interpretazione di Holly Hunter, ma anche per la sua in realtà “co-protagonista”, l’allora bambina Anna Paquin, anche lei premiata con l’Oscar.

Una simbiosi di ruoli e di appartenenze imprescindibili l’una dall’altra che spiazza per la potenza empatica tra le due , protagoniste di duetti e di scambi davvero indimenticabili. Accanto a loro, due personaggi maschili diversi ma entrambi importanti, interpretati da due grandi Harvey Keitel e Sam Neill: due uomini lontanissimi l’uno dall’altro, archetipi di due generi maschili davvero agli antipodi, ma che forniscono due ruoli fondamentali per l’evoluzione di Flora.

Tra momenti di puro romanticismo, paesaggi mozzafiato e analisi di un tessuto sociale ancora ancestrale e patriarcale, Flora, talentuosa pianista che usa la musica come sua “voce alternativa” e strumento di comunicazione, dal suo silenzio è il simbolo della passione ed energia che è donna opposta all’inerzia dell’accontentarsi; l’immagine che si staglia prepotentemente è quella della Vita che vince sulla morte, della possibilità di scelta che si frappone alla sottomissione padronale e al ruolo di moglie devota e silente.

Ma non solo il tema della Donna in quanto essere pensante e decisionale, spesso racchiusa in una bolla di vetro e in uno stereotipato ritratto “muto” e senza volontà: al centro della pellicola la Campion pone la sensualità e l’erotismo che liberamente da Lei può sprigionare, fuori da stretti corsetti, contenutistici di rigide formalità e convenzioni coniugali.

L’Eros è sicuramente un Tema fondamentale in Lezioni di piano, ma mai osservato con banale voyerismo o volgare indulgenza: l’esposizione dei corpi si trasmuta in mera esaltazione di una carnalità che è scoperta di identità e affermazione di sé.

Dopo tanti anni il film di Jane  Campion continua ad emozionare per questa sua oscura ma irresistibile potenza sensoriale che sprigiona dagli interpreti, dai loro volti, dal loro detto e non detto, da una fisicità selvaggia ma elegante e da una meravigliosa colonna sonora (di Michael Nyman) che ci trasporta su quelle spiagge desolate, su quel pianoforte distrutto dalla passione e in quel mare silenzioso in tempesta.

Sandra Orlando

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