Da più di un mese i mass media sono pieni di notizie sulla guerra tra Russia e Ucraina.
Ci svegliamo chiedendoci cosa ci riserverà la giornata, se Putin o Zelensky cesseranno di combattersi.
Ma da qualche giorno le tivvù riportano due nuove notizie.
Una è la macabra scoperta in Lombardia di un corpo femminile fatto a pezzi, e l’altra è una notizia pruriginosa, da scandalo di provincia. La relazione tra una dirigente scolastica 50enne, molto bella e piacente e un alunno maggiorenne dell’istituto: Sabrina Quaresima, questo il nome della preside del liceo romano Eugenio Montale.
Sarà vero o è uno scandalo montato ad arte dal ragazzo con qualche complicità di persone adulte?
La cosa certa è che tutto rimanda ai film di cassetta degli anni ’70, quando Gloria Guida o Edwige Fenech interpretavano ruoli così.
Da alcuni giorni c’è una scritta davanti al liceo Eugenio Montale di Roma «La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente».
Ma ci siamo chiesti come mai si è arrivati a questa scritta sul muro e, a chi è rivolta?
La frase è dedicata alla dirigente del liceo, accusata da un alunno maggiorenne di aver avuto una relazione con lui per qualche settimana.
Accuse molto gravi che arrivano da un ragazzo di 19 anni, ma la dirigente non rischia nulla penalmente proprio perché, il ragazzo è maggiorenne. Potrebbe invece avere una sanzione disciplinare e perdere il posto.
La storia raccontata su tutti i mass media da una settimana, infanga solo la dirigente tacciata di essere adescatrice di ragazzi e milf in cerca di toy boy.
Ma sarà vero?
Di concreto c’è solo questo sbattere il mostro in prima pagina, e c’è una chiara violazione della privacy, dato che le presunte chat amorose tra i due, sono arrivate agli organi di stampa come succede purtroppo molto spesso.
La storia è stata raccontata dai giornali ed ora è arrivata una segnalazione all’Ufficio scolastico regionale.
All’inizio della storia, erano arrivate solo le scritte sui muri che accusavano senza nomi. Poi l’indagine di alcuni docenti, che hanno cominciato a chiedere in giro riguardo le voci che giravano da giorni e che coinvolgevano la preside e l’alunno.
L’alunno, già maggiorenne, ai giornali racconta che i primi contatti tra i due sono cominciati a metà dicembre, durante l’occupazione dell’istituto da parte degli studenti.
I due si sono incontrati in quelle giornate, avviene lo scambio dei numeri telefonici e cominciano a scriversi su WhatsApp.
E, secondo ciò che racconta lui, c’è stata una vera e propria relazione.
Dapprima virtuale, dove lei addirittura consigliava al giovane cosa indossare, fino a quando tramite un messaggio, sempre WhatsApp lo invita a raggiungerla per incontrarsi.
Lui prende la sua auto e corre veloce per raggiungere il luogo.
Lì, sempre a sentir lui, avrebbero consumato l’atto in macchina, e in quei momenti di passione, lei avrebbe anche risposto ad una telefonata del marito.
Da quel momento, per circa un mese tra i due c’è stata una relazione, si sono incontrati più volte.
L’alunno dopo qualche settimana avrebbe voluto chiudere, ma sempre secondo la sua versione, la donna continua ad insistere affinché continuassero.
Stanco, parla ai collaboratori della dirigente, prima da solo e poi in presenza dei genitori.
Nei giorni successivi “da parte della preside non c’è mai stata alcuna smentita”, raccontano alcuni docenti.
Solo “un cattivo pettegolezzo per mettere in cattiva luce la dirigente”, rivela lei.
E’ la sua versione, confermata ai giornalisti è “Sono sconvolta – pensavo che una sciocchezza del genere morisse così com’era nata, e invece è stata ingigantita oltre misura: è evidente che mi hanno voluto fare del male. Perché queste voci? Forse lui le ha messe in giro per vantarsi con gli amici? Non lo so, ma qualcuno poi può aver fomentato la cosa. Ma non c’è stato nulla di nulla con il ragazzo, posso giurarlo davanti a chiunque. Mi sono rivolta ad un legale e chiarirò tutto anche con l’ufficio scolastico regionale ma in questa scuola non mi hanno mai visto di buon occhio, fin dal primo momento”.
“All’inizio non ho denunciato, erano frasi così generiche e non volevo dare tanta importanza ad un gossip. Alla terza scritta ho denunciato alla Procura, si tratta di un bene dello Stato e non potevo permettere che venisse deturpato: ma se restavo zitta era perché non aveva senso giustificarmi per qualcosa che non era successo, significava ammettere una colpa che non c’era“.
Per difendere la dirigente si sono fatti avanti gli alunni dell’istituto dove è stata diversi anni.
Hanno inviato una lettera ad un giornale raccontando come ciò che afferma il ragazzo del liceo, non corrisponde a verità.
La dirigente è stata presa di mira perchè bella, perché non voluta da alcuni insegnanti e gli alunni stessi sono stati più volte da lei ripresi e quindi si sono vendicarti così.
I suoi vecchi alunni la descrivono come una persona attenta, che ha sempre anteposto l’interesse dei ragazzi ad ogni altro impegno personale, non lesinando mai l’aiuto per loro.
Tra l’altro, si era prodigata per ottenere i biglietti di vari spettacoli teatrali (almeno due al mese) ai quali li accompagnava.
Come mai ora ha queste accuse?
E perché su tutte le prime pagine dei giornali c’è la foto di Sabrina Quaresima e invece del giovane solo le iniziali o la descrizione fisica, come colore degli occhi, dei capelli, altezza?
Lui non è uno sprovveduto, un “ragazzotto pudico” come vuole fare credere, anzi ha da subito raccontato agli amici e compagni di scuola ciò che “secondo lui” avveniva.
Secondo me, è una di quelle sceneggiature da film, dove si osservava dal buco della serratura la prof che faceva la doccia o si spogliava.
E se la dirigente fosse vittima di qualche compagna di classe del ragazzo, magari innamorata e respinta da lui, che li vedeva insieme durante l’occupazione ?
O di qualche mamma bacchettona che l’avrebbe voluta vedere vestita con tute informi?
Avranno scandalizzato le sue gonne bianche trasparenti e le scollature generose. Ma, gatta ci cova…e io non ci credo!
Angela Amendola
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