Le principesse

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Fin da piccole abbiamo sognato leggendo le favole dove le protagoniste erano le principesse, ora da adulti guardiamo con occhio critico o di ammirazione le principesse vere, reali, in carne ossa e dolori. Sono tante le principesse di cui si parla e si scrive tanto. Alcune sono amate anche dopo la loro morte.

Le principesse di oggi e di ieri…

La loro esistenza sembra quella delle favole con le quali siamo state cresciute, anche se spesse volte il finale delle loro storie non è stato lieto.
Grazie al successo dei film a lei dedicati in cui è stata interpretata da Romy Schneider, Elisabetta di Baviera è diventata nota come la Principessa Sissi nonostante non abbia mai acquisito questo titolo nobiliare.

Dietro la fiaba meravigliosa raccontata in romantici film e cartoni, c’è la descrizione di una donna malinconica e tormentata, e affetta da anoressia.
Nata come Duchessa di Baviera e in seguito, grazie al matrimonio con Francesco Giuseppe, divenuta Imperatrice d’Austria, la vita di Sissi non è stata semplice.

Sissi era dotata di una bellezza che immediatamente stregò Francesco Giuseppe il quale l’ha voluta come moglie a discapito della sorella maggiore di Elisabetta, Nenè, che avrebbe dovuto essere la prescelta.
Sissi durante la sua esistenza male ha sopportato l’etichetta della corte austriaca e la presenza costante della suocera, l’Arciduchessa Sofia, ed è stata vittima di immensi dolori come la morte dei figli, Sofia e Rodolfo.

Iniziata come una favola, la vita di Sissi -amatissima dal popolo ungherese si è conclusa con la sua tragica morte per mano dell’anarchico italiano Luigi Lucheni che la assassinò il 10 settembre del 1898 a Ginevra.

Vittoria

Di quasi 20 anni più vecchia di Sissi, ma ben più longeva è la Principessa Vittoria di Kent, meglio nota come Regina Vittoria, che ha dato nome a un’intera epoca.
Non propriamente bella, piccolina e dal fisico un po’ sgraziato, in realtà alcuni biografi la descrivono come una donna sensuale nella vita privata, lontana dall’immagine stereotipata di donna algida e puritana!Proprio con il suo matrimonio si diffuse la consuetudine dell’abito nuziale bianco, come simbolo di purezza: prima era possibile scegliere tale vestito di qualunque colore.

Le regine di Francia, per esempio, indossavano il bianco solo in segno di lutto!

Inoltre, uno dei suoi principali problemi sembra fosse quello delle mani sudate e maleodoranti dopo una giornata con i guanti. Per rimediare e coprire il cattivo odore era solita usare l’olio di rose.

Grace Kelly

Attrice portafortuna di Alfred Hitchcock e Premio Oscar per l’indimenticabile La ragazza di campagna, Grace Kelly è diventata la Principessa Grace di Monaco dopo il matrimonio col Principe Ranieri celebrato il 19 aprile del 1959, davanti agli occhi sognanti di tutte le donne del mondo.
L’idillio tra Grace e il suo principe è durato fino agli anni ’80, momento in cui i primi scandali hanno piegato la famiglia reale di Monaco a causa della decisione di Caroline, primogenita di Ranieri e Grace, di sposare a tutti i costi il playboy Philippe Junot.

Anche per Grace, come per Sissi, il finale della sua esistenza “da favola” è finito in tragedia a causa di un incidente automobilistico, avvenuto nel settembre del 1982, che le stroncò la vita mentre era alla guida della sua Rover, sulla stessa strada dove 28 anni prima aveva girato il thriller Caccia al ladro.

Diana Spencer

Favola dai risvolti drammatici anche quella di Lady Diana Spencer, diventata Principessa di Galles in quanto consorte del Principe Carlo.
Era il luglio del 1989 quando la 19enne Diana varcò la navata della Cattedrale londinese di San Paolo con indosso il discusso abito creato appositamente per lei dagli stilisti Elizabeth e David Emanuel.

Quel giorno per la “principessa triste” è stato l’inizio di un incubo: già allora, infatti, la giovanissima Diana era a conoscenza del fatto che il suo principe in realtà era infatuato – e lo sarebbe stato per sempre – di Camilla Parker-Bowles.
Il matrimonio infelice di Diana, la sua fine, i continui scandali di cui è stata oggetto e la sua fragilità non hanno scalfito minimamente l’amore che il popolo inglese e il mondo intero ha provato per lei, tanto che la sua morte, avvenuta il 31 agosto del 1997, è stata una tragedia per chiunque abbia visto negli occhi chiari e sempre timidi di Diana qualcosa che non è scontato vedere nello sguardo di chi nasce e vive da privilegiato, l’umanità.

Rania al Yasin

Tanto bella quanto intelligente, Rānia al-Yāsīn è protagonista di una delle favole “reali” più romantiche del XX Secolo.
Rānia è diventata Principessa di Giordania (e oggi Regina) dopo la sua unione con il re Abd Allāh bin al-Husayn conosciuto nel 1993. Tra i due il colpo di fulmine è stato immediato, tanto che il matrimonio è stato celebrato il 10 giugno dello stesso anno.

Madre di quattro figli e Colonnello delle Forze Armate Giordane, Rānia è considerata una delle reali più affascinanti di sempre e ha sfruttato il suo titolo e la sua notorietà per battersi e agire concretamente al fine di migliorare la condizione delle donne e l’istruzione in Giordania, e in generale in tutti i paesi islamici, attraverso una serie di pratiche organizzazioni nazionali e internazionali di cui è membro.

Soraya

Un altro esempio che incrocia fascino e destino tragico insieme è quello di Soraya, la seconda moglie dello Scià di Persia soprannominata proprio la “Principessa dagli occhi tristi”, andata sposa giovanissima a Reza Pahlavi con un matrimonio combinato.

L’amore, poi scoccato per davvero tra i due, ha avuto però un triste epilogo: a soli 26 anni Soraya è stata ripudiata perché sterile. Come altre principesse belle e infelici Soraya ha ispirato romanzi e canzoni. In Italia, il film tv con l’ex Miss Italia, Anna Valle.

Nelle nozze da Mille e una Notte del 1951 la Principessa Soraya aveva un abito di Dior tempestato di seimila diamanti che pesava 15 chili!Soraya aveva due meravigliosi “occhi di giada” che incantavano tutti.

Splendida anche in età matura, le è stato attribuito più volte il premio The Best per l’eleganza, mentre il più noto floricoltore d’Europa, Vittorio Barni, creò appositamente per lei una rosa color rosso geranio che battezzò appunto “Soraya”.

Allontanatasi dagli sfarzi imperiali e dai clamori della ribalta, si ritira a una vita appartata.

È molto ammirata, ma sempre sola e triste. Alcuni sostengono che la sua bellezza sia così sfiorita e che sia ingrassata a causa degli eccessi etilici. Muore, infatti, in totale solitudine nel 2001.


(Angela Amendola)

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

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