L’amore quello vero

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Sull’amore si fanno tante chiacchiere inutili non capendo che non servono tante parole a definire cosa sia questo sentimento. Per dimostrarlo basta la foto di un uomo che trascina la carrozzina della moglie per un lungo tratto di spiaggia, solo per farle guardare il mare da vicino che lei ama tanto.

La foto non mostra i loro volti, mostra la faccia dell’amore, il vero amore che non ha bisogno di parole.

Siamo in Sardegna e il caldo è rovente.

Tutto è come quando una fotografia segna un ricordo.

In questo caso, della storia che ha emozionato tutti.

Una foto diventata virale scattata su una spiaggia in cui, un agosto di un paio di anni fa erano stati immortalati il signor P. e la signora G. di Crema. Lei su una sedia a rotelle. Con tutte le sue forze l’uomo, sulla settantina, trascina per la spiaggia la moglie in carrozzina.

E non si accontenta di portare la moglie in carrozzina solo in spiaggia, sotto il sole torrido e con la sola protezione di un cappellino di paglia, la spinge dal parcheggio fino alla riva del mare, trascinando a fatica la carrozzina, per cercare un punto dove farle ammirare il mare in tutto il suo splendore.

La donna in carrozzina è serena ed è abituata alle premure del marito. Questo sembra il regalo più bello anche per noi, un messaggio di speranza in un mondo dove si è dimenticato cos’è l’amore. Quello Vero…Duraturo nel bene e nel male.

Le rughe dell’uomo hanno imparato a nascondere le sue lacrime e gli acciacchi, il dolore del cuore.

Mentre l’amore che prova per la sua compagna di una vita, rimane addosso  in qualunque forma. L’amore vero mantiene sempre la sua promessa di essere ed esserci. La forma la decide lei, a te rimane solo la certezza che è li con te, per te, e in te.

“Ti sento stanco. Ed io lo sono più di te.
Provato. Ed io lo sono più di te.
Sei la mia creatura, e mi divori il cuore.
Mi credevo immune alla nostalgia; ora ne sono piena.
Avvezza alla solitudine.
Non ho nessuna poesia, il sangue è secco
Non ho nessuna poesia, sono un’anima di fango
attendo le tue mani, che mi rendano la forma
e spezzerei il tuo silenzio con i denti, per una parola.
Una parola che mi tolga il peso della sera dalle spalle
una parola lieve, come lieve mi diventa lo spirito
quando ti posi sul mio petto, e lo riempi di speranza”.

Carolina Turroni

Dopo aver letto questa poesia mi chiedo : esiste l’amore eterno che supera tutto, anche il dolore e la malattia ?

Ieri mentre gustavo un buon gelato con alcune amiche al mare, si parlava del vero amore, e ci si interrogava se esiste e se dura per sempre. Disquisizione durata ore e non proprio adatta mentre ci si rilassa al mare. Non siamo pervenute a nessuna conclusione, perchè ciascuna di noi è rimasta ferma nelle proprie convinzioni. Si crede nell’amore eterno, nel colpo di fulmine, nell’anima gemella e nel ” vissero felici contenti “.

L’amore è un sentimento fugace e se non viene coltivato giorno per giorno, svanisce. Chi crede nelle favole pensa che esso sia eterno e abbia un lieto fine. Ma la realtà quotidiana è ben diversa dallo scenario fiabesco dei primi tempi in cui sboccia l’amore, per cui sempre più coppie falliscono per diversi motivi. Il colpo di fulmine iniziale non è sinonimo di “per sempre”.

La passionalità iniziale unita alla complicità spesso col passare del tempo si affievolisce, lasciando il posto alla noia, all’abitudine, al dolore, finanche al disprezzo e alla frustrazione. Ma può anche capitare che il sentimento rifiorisca dopo un periodo di stanchezza. Tutto sta nel saper affrontare la questione da un punto di vista diverso e accettare il fatto che sentimenti ed emozioni siano fuori dal nostro controllo. E non sarebbe neppure onesto fingere un sentimento che non avvertiamo dentro.

Ci chiediamo da dove esso scaturisca e poeti e scienziati hanno da sempre tentato di dare una definizione. Si è anche trovata l’equazione dell’amore, ma non siamo riusciti a caratterizzare questo sentimento che “move il sole e l’altre stelle”.

Chi ha mai studiato o letto dell’equazione di Dirac?

È la cosiddetta equazione dell’amore, definita come una delle più belle della storia della fisica, perché dietro i simboli ci sarebbe un messaggio profondo. (∂+m)ψ=0. Eppure è sbagliata anche se il concetto racchiuso nell’equazione è il seguente:

Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema”.

Angela Amendola

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