L’abbraccio spezzato

121971

Ci siamo fermati tutti su quella immagine tenera.

Eravamo commossi, con gli occhi lucidi.

Forse in quel momento avevamo tutti bisogno di uno spiraglio di luce: eravamo in apnea da troppi giorni.

E quell’abbraccio intenso tra Giorgio e Rosa è come se avesse acceso una speranza anche nel nostro cuore.

Giorgio e Rosa erano compagni di una vita, amici, fratelli. Insieme avevano affrontato e superato tante battaglie.

Solo quel maledetto virus era stato capace di tenerli a distanza dopo oltre cinquant’anni d’amore.

Vivevano in un piccolo comune in provincia di Cremona, Giorgio e Rosa erano legati da una lunga storia d’amore.

Cinquantadue sono stati gli anni che insieme hanno attraversato e durante i quali il loro sentimento si è consolidato diventando il motivo ispiratore delle loro esistenze.

Sempre inseparabili, erano felici di prendersi cura reciprocamente l’uno dell’altro.

Un amore d’altri tempi! Fino a che un giorno il nemico invisibile non creò una dolorosa frattura tra di loro costringendoli ad una triste separazione.

Giorgio, 77 anni, nel mese di Marzo fu colpito dal Covid 19 e fu costretto ad un ricovero  urgente a causa di una polmonite.

Nel frattempo Rosa, 74 anni, dovette ricorrere alle cure del medesimo nosocomio per una patologia grave di cui soffriva da tanto tempo e perché doveva subire un intervento chirurgico.

Appena Giorgio guarì, i medici dell’ospedale Maggiore di Cremona organizzarono l’incontro tra i due anziani.

Fu davvero commovente quel momento. Si tennero stretti con le mani e si guardarono negli occhi.

E noi, spettatori di questo incontro, abbiamo partecipato alla loro gioia.

Ma in questi giorni Rosa, fortemente debilitata per la patologia di cui soffriva, è volata in cielo, mentre il suo Giorgio le stringeva la mano.

Ci siamo tutti rattristati per questa notizia perché avremmo voluto che il loro sogno continuasse ancora.

Ci possiamo consolare dicendo che,  anche in questa circostanza, abbiamo potuto constatare che l’amore vince sempre.

“Contessa, che è mai la vita? È l’ombra di un sogno fuggente.
La favola breve è finita. Il vero immortale è l’amore”.

Piera Messinese

Previous articleMentre si festeggia la “Santuzza”, Palermo e dintorni tremano per il nubifragio
Next articleUn abbraccio per sempre!
Piera Messinese
Sono nata il 13 Novembre del 1966 a Lamezia Terme, in Calabria, ove risiedo. Sono sposata ed ho una figlia. Se dovessi scegliere un attributo che possa caratterizzarmi, questo sarebbe “eclettica”. Sono “governata da uno spirito fortemente versatile” che mi dà energia, per cui mi sento letteralmente assetata di nuovi stimoli. Sono innamorata della scrittura da sempre e la mia formazione classica ha contribuito a mantenere vivo in me tale sentimento. Grazie alla passione per i classici latini e greci in primis ed in seguito agli studi universitari in Medicina e Chirurgia, ho potuto rendere creativa la mia elasticità mentale. Ma “illo tempore fu il Sommo” a rubarmi il cuore e così “Galeotta fu la Divina". Amo, quindi, leggere e scrivere e ritengo che ciò sia fondamentale per la crescita di ogni individuo. Flaubert diceva: _”Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”… Sono Socia Fondatrice di “Accademia Edizioni ed Eventi”, Associazione culturale con sede a Roma che si occupa di cultura e di promuovere il talento. Scrivo su SCREPmagazine, rivista dell'Associazione, su cui curo varie rubriche.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here