La stanza della tessitrice

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I desideri sono fili invisibili da cucire insieme.

Interrogò il tessuto. E lui rispose. Vedeva il vestito nella sua mente e, come un pittore, ne definiva la struttura, il disegno e il colore. Gli abiti che Camilla rielaborava e confezionava erano creati sui sogni individuali di chi li indossava, capaci di infondere protezione, coraggio, sicurezza. Ciò che desiderava per sé stessa con tanta intensità, sapeva crearlo per gli altri“.

Il romanzo di Cristina CaboniLa stanza della tessitrice” è ambientato tra stoffe, i disegni e il filo da cucito.

Racconta la storia di Camilla, Marianne e di Caterina una stilista che realizzava dei vestiti, in cui cuciva dei sacchetti nascosti, creati per contenere i segreti della persona che indossava l’abito.

In ogni capitolo del libro viene descritto un tessuto che introduce così il lettore in questa storia che descrive il sogno di Camilla, una ragazza che spera di aprire un suo atelier. Camilla si è trasferita a Bellagio,per poter realizzare il suo sogno.

Ma ora è costretta ad abbandonare quel posto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo aiuto.

Nonostante la giovane età, Camilla ha già sperimentato cosa sia il dolore. Sopravvissuta all’incidente che ha provocato la morte dei suoi genitori, è stata cresciuta da Marianne che oltre che da madre le ha fatto anche da pigmalione.

In seguito ad alcuni litigi con lei, Camilla ha lasciato casa per rifugiarsi nell’unico luogo che le ha offerto una possibilità di successo nella moda.

Ma questo fino a quando Marianne non la richiama a Milano.

Ha bisogno di lei per alleviare il rimorso di non aver tenuto fede alla parola data a sua madre Caterina in punto di morte, ritrovare sua sorella Adele.

L’unico indizio a loro disposizione è un baule pieno di vestiti, realizzati dalla stessa Caterina per quella figlia scomparsa, vestiti che rispecchiano in tutto e per tutto lo stile di Maribelle, una stilista che all’epoca della seconda guerra mondiale era conosciuta come la “Tessitrice dei sogni” e che era morta durante un incendio nel suo atelier a Parigi.

Inizia così un’indagine che si tramuterà in un vero e proprio viaggio dentro le storie di queste donne con l’obiettivo di scoprire il legame che unisce Caterina a Maribelle e ritrovare Adele. Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche.

Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee.

Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che neanche l’ago più acuminato può scalfire.Questa storia rivela un intreccio di vite di donn .

Come sempre Cristina Caboni con la sua scrittura semplice e scorrevole rende tutti partecipi della vita di queste donne.

Una storia semplice che dura pochi giorni ma che al suo interno nasconde anni e anni di storia tre generazioni di donne in poche pagine.

Angela Amendola

 

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Mi chiamo Natalia e affitto il mio utero

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