La sex roulette
A Roma una ragazzina di 14 anni è rimasta incinta dopo aver partecipato ad una challenge: la sex roulette.
Secondo le regole della challenge la 14 enne ha perso, perchè è rimasta incinta.
La sex roulette consiste nel partecipare consensualmente a incontri sessuali promiscui senza protezione e senza mostrare il viso, che resta sempre coperto. Ad incontrarsi sono ragazzini e ragazzine minorenni.
E si tratta di persone sconosciute tra loro. Ad ogni modo, si va all’incontro col volto coperto per non farsi riconoscere o conoscere.Una volta arrivati all’appuntamento, tutti i ragazzi hanno rapporti intimi con tutte le ragazzine. Vince chi torna a casa sperando di non essere rimasta incinta. Ma attenzione, perché a “perdere” non sono soltanto le ragazze, un altro rischio in cui si incorre durante queste sex roulette è quello di essere contagiati da malattie sessualmente trasmissibili come l’ HIV.
La challenge, inventata a Belgrado tra i rampolli delle famiglie più ricche, si è diffusa rapidamente in Spagna e nel Regno Unito e, da poco tempo anche in Italia, e ha delle varianti. Per aumentare il rischio, in alcune versioni, uno dei partecipanti è sieropositivo, ma la regola principale prevede che nessuno conosca l’identità degli altri partecipanti, in modo che nessuno possa sapere chi è il positivo.
Il nome stesso della challenge richiama la «roulette russa», dove il rischio di vita è immediato.
L’adesione a sfide del genere non segnala solo la ricerca di emozioni forti da parte dei giovani, ma denota una mancanza di consapevolezza delle conseguenze a lungo termine delle proprie azioni, la sex roulette espone i partecipanti a rischi irreversibili.
La diffusione di sfide così pericolose solleva riflessioni profonde sullo stato emotivo e psicologico dei giovani di oggi: sebbene la sex roulette sia una delle sfide più estreme e pericolose, la generazione Z è testimone di una lunga serie di mode virali che mettono a rischio la salute fisica e mentale di chi vi partecipa.
L’episodio di Roma evidenzia quanto possa essere pericolosa questa pratica, soprattutto per i ragazzi più giovani, che potrebbero non essere pronti ad affrontare le complessità delle relazioni sessuali.
Cosa che sottolinea l’importanza di una corretta educazione sessuale nelle scuole e nelle famiglie. Molti giovani, come la ragazzina coinvolta, possono non avere avuto accesso a informazioni adeguate riguardo alla prevenzione delle gravidanze e delle malattie sessualmente trasmissibili. La mancanza di dialogo aperto su questi temi può portare a conseguenze inaspettate.
L’incidente della gravidanza della ragazza, ha sollevato un dibattito acceso tra genitori, educatori e medici . La comunità è chiamata a riflettere su come proteggere i giovani dai rischi legati alle challenge online. Molti sostengono che sia fondamentale promuovere un dialogo aperto e onesto riguardo all’uso sicuro delle tecnologie.
Le scuole dovrebbero quindi intensificare i programmi di educazione sessuale, includendo informazioni sulle conseguenze delle interazioni online e dei pericoli del web. I genitori, dal canto loro, dovrebbero sentirsi incoraggiati a parlare con i propri figli delle sfide che affrontano nel mondo digitale.
Angela Amendola