Voglio parlarvi di una bellissima principessa dai lunghi capelli scuri e la pelle bianca come la cera, di animo nobile e puro.
Maria Cristina di Savoia, che presto fu data in moglie a Re Ferdinando II, sovrano del Regno delle Due Sicilie.
A corte portò una ventata di amore e umiltà e seppe condurre il suo sposo, all’attenzione per i deboli del regno e di cui lui, era naturalmente predisposto. In soli tre anni, durante i quali, fu sposa devota e fedele, improntò la sua vita alla sobrietà ed alla carità cristiana.
Dal canto suo, il re, realizzò una lunga lista di opere volte al benessere dei poveri, delle donne e degli ammalati.
Promosse a Torre del Greco la lavorazione del corallo e si prodigò al restauro della colonia di S. Leucio a Caserta, per la produzione della seta.
Ferdinando, energico e vitale, trovò nella sua sposa un sostegno che lo spinse sempre più avanti, così creò tanti posti di lavoro per uomini e donne e sostenne economicamente, molte famiglie disagiate.
La somma di denaro destinata ai festeggiamenti per l’arrivo a Napoli della regina, fu utilizzata per il riscatto di tutti gli oggetti depositati in pegno al Monte di Pietà e per preparare la dote a 240 prossime spose.
Nonostante provenisse da una realtà ben diversa da quella di Napoli, seppe, con intelligenza e amore, mediare presso il suo sposo, la commutazione della pena di morte al carcere, anche per i peggiori reati.
Offrì con amore, la sua vita per quella del figlio che portava in grembo e da madre amorevole, pregava perché il nascituro fosse sano, buono e santo.
La Divina Provvidenza le diede ascolto e il 16 gennaio 1836, diede alla luce, l’erede al trono, Francesco II.
Non ebbe la gioia di crescere ed educare la sua creatura, perché la Reginella, a causa di complicazioni durante il parto, si spense quindici giorni dopo, il 31 gennaio 1836.
Alla sua morte, il marito, affranto, ricevette in eredità “il tesoro della Regina”, che consisteva in un grosso baule dov’erano conservate le ricevute, rilasciate a padre Terzi, dalle innumerevoli persone beneficiate da Maria Cristina. La Reginella Santa, aveva stimato e amato i poveri, come e quanto il tesoro della chiesa.
Sulla scia della saggezza paterna e la santità materna, il giovane Re Francesco II, ha sempre desiderato il bene del suo popolo, mettendo l’amore per Dio, prima di ogni personale ambizione.
Un Re santo, che auspichiamo di vedere glorificato sugli altari, come la sua Beata Mamma.