La Grotta di Eolo nella Reggia di Caserta

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Il “ritorno alla vita” della Reggia di Caserta, (parco che nacque nel 1753 per mano di Luigi Vanvitelli, poi terminato dal figlio Carlo) dopo la fase acuta dell’emergenza Coronavirus,  ha dato la possibilità di riscoprire la “Grotta di Eolo”, dedicata al dio Eolo che, sotto l’impulso di Giunone, scatenò la furia dei venti contro Enea e i Troiani per tenerli lontani dall’Italia.

La Grotta di Eolo si cela dietro gli archi della grandiosa e scenografica fontana a emiciclo, con cascata centrale a velo, intitolata al Re dei Venti.

Ad esso si accede attraverso un cancello dalle forme essenziali che dopo decenni di abbandono è tornato a riaprirsi in occasione dei lavori di pulizia e ripristino degli ambienti che preludono a una prossima fruibilità da parte del pubblico.

Rimossa la grande massa di rovi e erbe infestanti, la grotta è tornata a mostrarsi in tutta la sua suggestione oltre a rivelare un piccolo tesoro di pezzi scultorei, probabilmente là depositato negli anni ’70, costituito da 300 pezzi tra frammenti di arti, capitelli, foglie d’acanto, fregi e stemmi, appartenuti a gruppi scultorei del Parco Reale e in parte recuperati anche nella macchia boschiva e nei depositi.

La grotta di Eolo e un’opera rimasta incompiuta; nel Parco hanno infatti trovato collocazione solo ventotto sculture, mentre dell’originario impianto con 54 statue resta il modello in legno esposto nelle sale della Reggia.

La fontana avrebbe dovuto ospitare in posizione centrale un grande gruppo scultoreo con appunto Giunone, Regina degli dei, e Eolo, Re dei venti, su un carro trainato da pavoni.

Dopo questa scoperta, partiranno certamente i lavori di restauro, per restituire al più presto ai visitatori questa incredibile meraviglia.

I preziosi ritrovamenti saranno anche al centro di un’iniziativa rivolta a grandi e piccini.

La Reggia, infatti, coinvolgerà il pubblico alla ricerca del “pezzo mancante”.

Una volta repertoriato tutto il materiale, sui canali social verranno pubblicate le foto degli elementi più emblematici.

Il visitatore sarà quindi invitato a perlustrare il Parco Reale per trovarne il “proprietario”.

Un gioco che partirà dunque dalla realtà digitale ma che coinvolgerà dal vivo i visitatori della Reggia di Caserta.

Nella speranza che la grotta di Eolo ritorni agli antichi splendori, speriamo che l’iniziativa faccia ritrovare tesori ora nascosti.

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