E’ iniziato il primo processo di #MeToo che vede Harvey Weinstein seduto sul banco degli imputati.
Potrebbe finire in carcere per molestie sessuali e stupri su oltre 80 donne.
In TV è apparso dimesso, con il volto sciupato e il passo incerto.
Sembra quasi impossibile che l’uomo sorretto da un deambulatore sia proprio lui: Harvey Weinstein.Weinstein, l’uomo che abusava del suo ruolo di potere, che aggrediva le donne e poi le stuprava.
Weinstein, l’uomo potente che non si è fatto scrupolo di far pressione sulle donne da lui vessate affinché ritirassero le accuse nei suoi confronti.
Sì, proprio quel Weinstein, che “viaggiava” da padrone, nel jet-set dello spettacolo, certo, che nessuno sarebbe mai riuscito a fermarlo.
Quell’uomo oggi, sembra non esistere più.
Al suo posto, una persona spezzata, colpita dalla vita che prima o poi presenta sempre il conto.
Un conto spesso salato, che quando arriva, non tiene conto di chi tu sia e di quanti soldi tu abbia.
Qualcuno asserisce che la sua, sia solo una finzione per impietosire i giudici.
Forse.
Ma potrebbe anche non essere così.
Quando si vive facendo male agli altri, prima o poi quel male torna indietro e ti investe in pieno.
E quando arriva, l’anima si scopre, il corpo si ribella e ti si rivolta contro.
Luisa Betti