Chi è Bruno Catalano?
E cos’è l’arte della mancanza?
Bruno Catalano francese di nascita, vissuto in Marocco fino all’età della sua infanzia, è stato un marinaio e un migrante.
Les Voyageurs sono i suoi viaggiatori: si tratta di sculture in bronzo, statue di uomini e donne; sono localizzati in luoghi di passaggio nelle stazioni, piazze, aeroporti, nei porti di mare.
Hanno tutti una valigia in mano e sono immortalati nell’atto di partire.
La loro andatura è lenta, hanno un passo incerto, sembra siano affaticati.
Si rivelano in tutta la loro bellezza affascinante: sono creature singolari, poiché all’altezza degli organi vitali hanno un vuoto, una mancanza.
Tali corpi si presentano lacerati in uno spazio da cui si possono intravedere scorci e diverse prospettive, per cui l’osservatore può dare libero sfogo alla sua fantasia.
Non sanno dove sono diretti e neppure da dove provengono.
Chissà qual è il motivo della partenza di questi viaggiatori solitari!
Chissà quanti sogni portano nelle loro valigie e cosa sperano di incontrare nel loro viaggio!
Probabilmente saremmo sempre tutti pronti per partire, per andare alla ricerca della nostra identità anche se si corre il rischio di perdere qualcosa…
Quando ci si allontana dalle proprie origini, si lasciano frammenti della vita, brandelli di emozioni e sentimenti.
Non rimane che un vuoto dentro con il quale ci si deve quotidianamente relazionare per realizzare una civile convivenza.
Il viaggio è una metafora, un espediente per riflettere in modo particolare sull’inquietudine, sul disorientamento dei sentimenti che attraversano la coscienza dell’uomo moderno e lo rendono particolarmente vulnerabile.
Se il viaggio costituisce un modo per abbandonare le ansie e i turbamenti che attanagliano l’animo umano, dunque… ben venga.
Allora mi verrebbe anche spontaneo un augurio: viaggiatori, fate buon viaggio!
Piera Messinese
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