I Dolmen di Nardodipace

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La mia Regione, la Calabria, ha una storia millenaria che è fonte di miti e leggende. Nei nostri confini si sono succeduti nel corso dei secoli, popoli di ogni stirpe: dai greci agli arabi, dagli spagnoli ai francesi, e tutti, chi più chi meno, hanno lasciato una traccia del loro passaggio.

Il visitatore che non cerca solo le spiagge o i siti più famosi, non può fare a meno di interessarsi anche alle numerose contrade di questa terra, alle storie misteriose e affascinanti legate ad esse. Ogni borgo, città o villaggio gode di leggende legate al mistero. Nella natura selvaggia delle Serre Vibonesi, c’è un borgo che si chiama Nardodipace, dove si trovano dei megaliti misteriosi che sono stati paragonati a quelli di Stonehenge per via dell’atmosfera suggestiva che si respira in quel luogo.

Per gli studiosi, l’inizio di questa storia è da collocare 5 mila anni prima della nascita di Cristo. Un passato troppo lontano e misterioso, che, sotto forma di megalite in un bosco, ancora affascina. Così come per Stonehenge o per gli altri luoghi misteriosi sparsi nel mondo, questo sito archeologico scoperto in Calabria è un enigma Il sito di Nardodipace è spuntato fuori per caso nel 2002, dopo un incendio boschivo.
Ma ci siamo mai chiesti cosa c’era in Calabria prima dell’insediamento dei greci? La domanda che si pongono studiosi e appassionati di archeologia è ancora ad un punto interrogativo. Ma di una cosa sono sicuri, chi esplora le Serre calabresi e si ritrova davanti i complessi di pietra di Nardodipace, capisce subito che non è opera della natura, sono 200 tonnellate scolpite nel granito e nel quarzo, proprio come Stonehenge, e sono il frutto di uno sforzo atavico e umano avvenuto in un tempo antico quanto l’uomo stesso.

Dopo il rinvenimento dei due megaliti, moltissimi studiosi delle civiltà antiche hanno cercato di capirne le origini e le finalità, che erano probabilmente orientate al culto. Alcuni studi, come ad esempio quelli del professor Domenico Raso, hanno provato a far luce sulla vita dei Pelasgi, i popoli del mare neolitici di cui parla anche Omero nell’Odissea, indicandoli come architetti del sito di Nardodipace. Nonostante le difficoltà nell’approfondire i misteri che quei boschi possono ancora nascondere, i Dolmen delle Serre continuano a regalare misteri in una lingua antica, la stessa delle incisioni e dei graffiti ritrovati sulle loro pareti.

Angela Amendola

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