Ho incontrato l’alba in una cornice di fuoco, ho scoperto il cielo ma solo per un po’, ho vissuto per non morire, era solo un attimo e per cominciare, i colori a ridosso del mare, poi ho provato a fermare il tempo e il tempo mi ha perso in un giorno qualunque.
Ho visto una rondine stanca di volare, ho parlato come un sacco immerso nel sale poi più niente, ho lasciato andare quel che di me si poteva ancora sognare, una speranza non dà sempre dolore.
Ho incontrato il dolore sotto un cielo pieno di stelle, col naso in su avrei voluto vedere quello che di te restava sulla barca bianca, come nuvola respiravo aria, poi più nulla su di me.
Giunge sempre il giorno del coraggio, giunge sempre un sogno senza regalo, guardavo una scatola vuota, l’ho lasciata lì, dimenticata.
Ho incontrato la notte immersa in una pietra, in attesa dell ‘alba, e ti ho parlato di una vana attesa, di una speranza incastonata, di un pozzo profondo e poi della vita.
Ho incontrato l’amore su una collina brulla, ma il vento venne a spazzare via il mio cuore, me ne ritornai a valle, in compagnia di una parola che seguiva i rami di un bosco piccolo e non cercai mai più il mio cuore.
Ho incontrato il fuoco in una cornice d’alba, da solo sono ritornato, sulla strada solo un foglio dimenticato, un titolo bagnato, non ero io, ero altrove, ero un tramonto, un gatto nero, uno scoglio, un sopravvissuto, un pezzo di tela, un diario di vento.
Tommano Cozzitorto
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